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Produzione industriale flop a maggio (-0,6%)

Brutte notizie dall’industria italiana. A maggio la produzione è scesa dello 0,6% rispetto ad aprile, secondo l’indice destagionalizzato elaborato da Istat, mentre è salita del 5,7% su anno, secondo l’indice grezzo. In base all’indice corretto per gli effetti di calendario, invece, la produzione è calata dello 0,6%. Si tratta del primo calo tendenziale dall’inizio del 2016. Il consensus si aspettava un incremento dello 0,4%.

Tuttavia, la stima del Centro Studi di Confindustria (Csc) prevede un recupero della produzione già a Giugno. L’indagine rapida rileva un aumento dello 0,5% rispetto a maggio, mese nel quale, come comunicato dall’Istat, si è registrata una flessione dello 0,6% su aprile.

Nella valutazione del calo congiunturale di maggio, secondo CsC, occorre tenere conto dei metodi statistici di destagionalizzazione che sono sensibili al numero di giorni lavorativi (due in più rispetto a maggio del 2015). Perciò ci si attende un consistente, e altrettanto statisticamente influenzato, rimbalzo in giugno. Secondo l’indagine del CsC gli indicatori qualitativi sono coerenti con un aumento dell’attività in giugno e preannunciano un andamento positivo della produzione industriale nei prossimi mesi.

Tornando all’Istat, nella media del periodo marzo-maggio la produzione è aumentata dello 0,1%, nei cinque mesi l’indice grezzo segna un incremento del 2,2% e quello corretto dell’1,3%.

L’indice destagionalizzato mensile presenta variazioni congiunturali negative in tutti i comparti; diminuiscono i beni strumentali (-1,8%), i beni intermedi (-0,9%), l’energia (-0,6%) e i beni di consumo (-0,3%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a maggio 2016, un solo aumento nel comparto dei beni intermedi (+1,8%); diminuiscono invece l’energia (-5,9%) e in misura più lieve i raggruppamenti dei beni strumentali (-1,5%) e dei beni di consumo (-0,7%).

Per quanto riguarda i settori di attività economica, a maggio i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+5,6%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,3%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,5%).

Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell’attività estrattiva (-13,5%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,7%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-6,5%).

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