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Price Cap sul petrolio: Ok Ue nell’ottavo pacchetto sanzioni. Von der Leyen: “Tetto al prezzo del gas per l’elettricità”

Pixabay

L’Unione Europea ha approvato nuove sanzioni contro la Russia, compreso un tetto massimo sul prezzo del petrolio russo e sui prodotti raffinati. Il via libera è arrivato stamattina nel corso del Coreper, la riunione dei Rappresentanti dei Paesi membri e rappresenta una risposta all’annessione illegale di quattro regioni ucraine da parte della Russia effettuata dopo i referendum fasulli delle scorse settimane. 

L’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Le ultime sanzioni, approvate mercoledì mattina dagli ambasciatori dell’UE, introducono nuovi divieti di importazione che dovrebbero tenere fuori dalla Ue alcuni prodotti russi e privare Mosca di entrate per circa 7 miliardi di euro. Previsto anche lo stop all’esportazione di prodotti fabbricati nell’Unione, in particolare la tecnologia chiave utilizzata dall’esercito russo, come componenti aeronautici, elettronici e chimici. Il pacchetto comprende poi una nuova disposizione che impedisce ai cittadini dell’Ue di sedere nei consigli di amministrazione delle società statali russe e l’inserimento di nuovi individui ed entità accusati di minare la sovranità territoriale dell’Ucraina nell’ormai corposa black list Ue.

Le sanzioni entreranno formalmente in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’UE, prevista per la fine di questa settimana.

Il price cap sul petrolio

I combustibili fossili costituiscono il 45% del bilancio federale della Russia. Per questo motivo, da mesi i Paesi occidentali discutono sull’introduzione di un price cap (sia sul gas che sul petrolio) che limiti le entrate che Mosca sta tra l’altro utilizzando per finanziare l’invasione dell’Ucraina.

Lo scorso 2 settembre, i ministri delle finanze del G7 avevano approvato un piano che prevedeva di fissare un tetto al prezzo del petrolio proveniente dalla Russia. Il nuovo pacchetto di sanzioni approvato stamattina dell’UE fornisce la “base giuridica” per sostenere questo limite. Secondo quanto riferito dal Financial Times, che cita come fonti funzionari informati sui colloqui, i dettagli esatti del limite di prezzo non sono inclusi nel pacchetto, ma saranno stabiliti successivamente dal G7. Perché il limite diventi operativo, infatti, è necessario un nuovo accordo unanime. “L’UE ha anche convenuto che avrebbe tenuto conto dell‘impatto sulle proprie economie del massimale di prezzo, nel decidere come imporlo”, sottolinea il quotidiano inglese. 

Tetto al prezzo del gas per l’elettricità: la proposta di von der Leyen

“I prezzi elevati del gas fanno lievitare i prezzi dell’elettricità. Dobbiamo limitare questo impatto inflazionistico del gas sull’elettricità ovunque in Europa. Per questo motivo, siamo pronti a discutere un tetto al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità. Questo tetto sarebbe anche un primo passo verso una riforma strutturale del mercato dell’elettricità”, ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento Europeo. 

“Dobbiamo considerare i prezzi del gas anche al di là del mercato dell’elettricità. Un simile tetto ai prezzi del gas deve essere concepito in modo adeguato per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. E si tratta di una soluzione temporanea per far fronte al fatto che il Ttf, il nostro principale parametro di riferimento per i prezzi, non è più rappresentativo del nostro mercato, che oggi comprende più Gnl”, ha continuato von der Leyen. 

“Abbiamo diminuito il nostro consumo di gas di circa il 10%. Dobbiamo fare di più ma è un dato importante – ha aggiunto – Sulla fornitura di gas russo, all’inizio della guerra era del 41% e ora è del 7,5%”, ha detto von der Leyen, sottolineando che sono state “compensate le forniture russe con forniture da Paesi fidati come gli Stati Uniti e la Norvegia”. Inoltre, ha concluso, “lo stoccaggio del gas è quasi del 90%, il 15% in più rispetto all’anno scorso”.

La presidente della Commissione Ue ha proposto inoltre di “potenziare RePowerEU con ulteriori finanziamenti comuni. In questo modo tutti gli Stati europei possono accelerare gli investimenti necessari”.

Ripresi i flussi di gas dalla Russia all’Italia

Nel frattempo Eni ha annunciato oggi che sono ripresi i flussi di gas di Gazprom all’Italia. “La ripresa delle forniture è stata resa possibile dalla risoluzione da parte di Eni e delle parti coinvolte dei vincoli che derivano dalla nuova normativa introdotta dalle autorità di regolamentazione austriache”, ha comunicato in una nota la società guidata da Claudio Descalzi.

Le forniture erano state interrotte lo scorso primo ottobre – spiega la società – per la dichiarata impossibilità di trasportare il gas attraverso l’Austria” motivata da Gazprom.

“Gazprom e gli acquirenti italiani sono riusciti a trovare un accordo sul formato di cooperazione tra i cambiamenti normativi in Austria alla fine di settembre. L’operatore austriaco ha comunicato la sua disponibilità a confermare le nomine di trasporto di Gazprom Export, il che rende possibile la ripresa delle forniture di gas russo attraverso il territorio austriaco”, si legge in una nota di Gazprom citata dalla Tass.

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Categories: Economia e Imprese