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Prezzo benzina e diesel giù di 30,5 centesimi fino al 20 aprile: ecco cosa cambia con il decreto Ucraina 2

Imagoeconomica

Il prezzo della benzina e quello del diesel scenderanno di 30,5 centesimi al litro per 30 giorni a partire da oggi, martedì 22 marzo. Lo sconto sarà quindi valido fino al 20 aprile. Questa la conseguenza del taglio delle accise (-25 centesimi, a cui aggiungere l’Iva al 22%) previsto dal decreto legge approvato dal Governo la scorsa settimana con le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della guerra in Ucraina. Il provvedimento entra in vigore oggi e le misure adottate valgono nel complesso 4,4 miliardi di euro.

Lo sconto sul prezzo del Gpl

Per il Gpl le accise diminuiscono invece di 8,5 centesimi: sommando l’Iva, si arriva al consumo a 10,37 centesimi.

Prezzo benzina e diesel: cosa accadrà dopo il 20 aprile

Come detto, dal 20 aprile lo sconto finirà: tuttavia, è previsto che fino al 31 dicembre 2022 le aliquote di questi tributi potranno essere rideterminate senza dover ricorrere ad un decreto legge, ma solo a un provvedimento ministeriale

Il prelievo del 10% sugli extraprofitti delle società energetiche

Per trovare la copertura finanziaria – visto che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è deciso a non aumentare ulteriormente il deficit per quest’anno – il governo ha introdotto un prelievo del 10% sugli extraprofitti delle società energetiche.

Su chi si applica il prelievo sugli extraprofitti

Si applicherà solo quest’anno, sarà versata a giugno e dovrà essere pagata da tutta la filiera del settore energetico: dalle società che producono, importano e vendono prodotti petroliferi, gas o elettricità. Sono escluse le sole società che gestiscono piattaforme per lo scambio.

Come si calcola il prelievo sugli extraprofitti

Il prelievo sugli extraprofitti si calcolerà sull’incremento del saldo tra le operazioni ai fini Iva tra due periodi: primo ottobre 2021 – 30 marzo 2022 e primo ottobre 2020 – 31 marzo 2021. Una norma specifica vieta alle società di trasferire l’onere sui prezzi al consumo.

La misura dovrebbe permettere di finanziare lo sconto sui prezzi di benzina e diesel senza ulteriori scostamenti di bilancio, ma, ovviamente, non è piaciuta al mondo delle imprese.

Le critiche di Confindustria

Poche ore prima del via libera al decreto, Confindustria aveva diffuso una nota in cui definiva il provvedimento “deludente, perché non risolve strutturalmente il problema dei rincari dei prezzi energetici”. L’associazione degli imprenditori sostiene inoltre che la norma sugli extraprofitti potrebbe essere incostituzionale.

Assopetroli e Assoenergia minacciano la mobilitazione

Ancora più dura la posizione di Assopetroli e Assoenergia: le associazioni che riuniscono le società che distribuiscono e stoccano i carburanti hanno sottolineato che, con il taglio delle accise, i carburanti già immagazzinati con la vecchia accisa saranno venduti con la riduzione e quindi “subiranno una fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico”, con un “danno enorme per il settore distributivo”, che – se non ci saranno indennizzi – minaccia una mobilitazione.

Prezzo di benzina e diesel: le misure anti-speculazione

Il decreto prevede anche norme sui depositi di stoccaggio dei prodotti e per evitare manovra speculative, con poteri al Garante dei Prezzi e l’utilizzo della Guardia di Finanza per i controlli.

Buoni benzina detassati

Infine, il decreto detassa i buoni benzina fino a 200 euro che i datori di lavoro daranno ai propri dipendenti.

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Categories: Economia e Imprese