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Poste, Del Fante: “Centrati tutti gli obiettivi, nel 2019 ulteriore crescita”

Poste Italiane – Media Relations

Poste chiude il 2018 centrando e anche superando, per utile netto e operativo, i target del piano industriale Deliver 2022. Per il 2019-20 il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha in serbo novità: droni e robot per la consegna di pacchi, andata a regime del nuovo modello di recapito Joint (lettere e pacchi insieme) con consegne a giorni alterni ma anche la sera e durante il weekend. Si allontana qualsiasi ipotesi di ingresso in Alitalia. E sul fronte delle intese tra Sia (di cui Poste è azionista con il 15%, insieme a Cdp) e Nexi, se ora tutto è fermo in attesa della Ipo di Nexi in aprile, nulla si può escludere per il futuro.  Sono queste le novità essenziali emerse nel corso della presentazione dei dati di bilancio 2018, durante la quale il Ceo Matteo del Fante e il Cfo Guido Maria Nola non hanno escluso un ulteriore impatto delle nuove norme su quota 100 in materia di prepensionamenti e assunzioni rispetto al piano definito finora.

POSTE, RADDOPPIA L’UTILE E SALE IL DIVIDENDO 2018

L’esercizio 2018 si è chiuso con 10,8 miliardi di ricavi (+2,2%), una riduzione dei costi operativi a 9,3 miliardi (-1,5%) nonostante 619 milioni accantonati per il piano prepensionamenti concordato con i sindacati insieme a 3200 assunzioni previste nel 2019. Sono numeri – ha spiegato Del Fante – che non tengono in considerazione le nuove norme su quota 100 introdotte dal governo in quanto, “date le dimensioni di Poste le stime potenziali disponibili al momento potrebbero dare luogo a oscillazioni importanti : ci siamo dunque presi un po’ di tempo per valutare meglio i numeri. Potrebbero esserci ulteriori necessita di bilancio da accantonare”.

L’utile netto sfiora 1,4 miliardi considerando anche operazioni non ricorrenti per 385 milioni (+709 milioni sul 2017). In pratica un raddoppio rispetto al 2017. Il dividendo proposto all’assemblea di maggio è di 44,1 centesimi in crescita del 5%. Cdp si prepara così ad incassare un assegno di 201 milioni, mentre al Tesoro ne arriveranno altri 168. In totale dunque un doppio assegno da 369 milioni per lo Stato.

I numeri dello scorso anno, che hanno visto il coefficiente di solvibilità crescere al 211% alla fine di dicembre, hanno portato il risultato operativo a 1,49 miliardi (+33,5%). Il 2018 segna anche una svolta: la flessione della corrispondenza – costante negli ultimi dieci anni – “si è stabilizzata grazie alla forte crescita del recapito pacchi”, ha osservato l’Ad. Il settore dei pagamenti si conferma più che solido con ricavi a 592 milioni (+11,4%) e un aumento nella telefonia fissa e mobile “nonostante l’ingresso di nuovi operatori esteri” ha precisato Del Fante con un chiaro riferimento all’arrivo di Iliad. Le masse amministrate hanno raggiunto la cifra-monstre di 514 miliardi, la raccolta netta del 2018 è arrivata a 1,6 miliardi.

Poste ha centrato tutti gli obiettivi finanziari delineati per il 2018 grazie ad un’azione di efficientamento più incisiva e ad una forte crescita dell’utile operativo. Nei 2019 si assisterà ad un incremento costante dei ricavi, dei margini e degli utili”, ha concluso Del Fante.

POSTE, GUIDANCE 2019

Archiviato il 2018, il 2019 andrà anche oltre: il gruppo si attende ricavi per 11 miliardi, un risultato operativo di 1,6 miliardi e un utile netto di 1,1 miliardi. Il dividendo per azione è stimato in crescita del 5% rispetto al 2018, in linea con il piano industriale. Nel settore corrispondenza, pacchi e distribuzione il giro d’affari è visto in calo dell’1%, con i ricavi da attività di recapito pacchi (+12% rispetto all’anno precedente) che compensano il declino della corrispondenza. A fare da traino saranno ancora l’area pagamenti con un forte incremento dei ricavi da carte (+25% su base annua) mentre nei servizi finanziari i ricavi stimati del settore operativo sono pari a 5,1 miliardi. In crescita anche l’assicurativo con l’offerta nel ramo vita di nuovi prodotti multi-ramo (che abbinano un ritorno garantito a soluzioni indicizzate al mercato).

POSTE, IL PACCO ARRIVA CON DRONI E ROBOT

Il piano di consegne Joint – corrispondenza e pacchi – concordato con i sindacati, oggi è arrivato a circa il 50% della sua potenzialità territoriale. Nel 2019 è prevista l’andata a regime al 100% e, nel 2020, l’utilizzo di sistemi più moderni potrebbe entrare in scena. “Stiamo lavorando al sistema di distribuzione con droni – ha ancora precisato Del Fante ma senza scendere nei dettagli – e anche con consegne spersonalizzate con veicoli senza conducente che parcheggiano sotto casa del destinatario, lo avvisano con un sms, lui scende, apre con un codice un cassetto del mezzo e ritira il pacco”.

POSTE, M&A E CRESCITA STAND ALONE

Sia, la società dei pagamenti digitali di cui Poste detiene il 15% e Cdp il 35%, non esce dai piani di Poste per il futuro. “Sono allo studio tutte le ipotesi di valorizzazione possibili in un settore che sta vivendo una trasformazione importante, attraverso grandi operazioni di fusione e acquisizione. Siamo molto attenti ai profili strategici che questa azienda di eccellenza nazionale può avere e quindi supportiamo eventuali fusioni oppure la crescita dell’azienda su base stand alone”. Così Matteo Del Fante ha risposto sul dossier Sia. Il Cfo Nola ha aggiunto che in ogni caso l’ipotesi di polo con Nexi, ora è sospesa in considerazione dell’Ipo prevista per aprile. “Sarà un’occasione importante – ha affermato – per arrivare ad una valorizzazione precisa di Nexi”. Nel futuro poi tutto può succedere.

In Borsa il titolo ha chiuso martedì a 8,6 euro, in rialzo del 2,58%. Alla prova del mercato, mercoledì mattina, le azioni Poste italiane toccano il record storico dalla quotazione, avvenuta nell’ottobre 2015, e quotano 8,45 euro, in rialzo dell’1,10% alle 11:36.

Aggiornato mercoledì 20 marzo 2019 alle 11:36

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