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Polonia: consumi e servizi trainano il Pil, ma l’industria arranca

Foto di Leonhard Niederwimmer da Pixabay

L’Ufficio Statistico polacco ha confermato la stima preliminare di una crescita del Pil nel secondo trimestre del 3,4%, dopo il +3,2% registrato nei primi tre mesi dell’anno. I dati destagionalizzati indicano una lieve accelerazione della crescita economica, attestandosi allo 0,8% su base trimestrale rispetto allo 0,7% del trimestre precedente. 

Servizi trainano l’economia, industria quasi stagnante

L’industria polacca è quasi stagnante, simile ad altri paesi della regione, ma l’economia interna si sta espandendo grazie all’aumento dei servizi, compreso il commercio. Di fronte alla debole domanda esterna e alle turbolenze introdotte dai dazi statunitensi, il rimbalzo sia per l’industria manifatturiera polacca che per quella europea potrebbe essere trascurabile. I prezzi alla produzione sono scesi dell’1,2% su base annua a luglio, estendendo il periodo di deflazione a due anni.

Dal lato dell’offerta, infatti, il Pil polacco è stato trainato principalmente dal settore dei servizi. Il valore aggiunto è aumentato del 3%, con +5,9% nel commercio, +4,4% in trasporti e stoccaggio e +6,1% nelle attività professionali, accademiche e tecniche. L’espansione dei servizi è stata accompagnata da un calo del valore aggiunto nelle costruzioni (-0,2%) e da una crescita ancora lenta dell’industria (+1,6%).

Consumi delle famiglie sostengono la crescita, edilizia in affanno

La spesa del Pil è stata dominata dai consumi delle famiglie, aumentati del 4,4% (dal +2,5%). Gli investimenti fissi hanno deluso, registrando un calo dell’1% dopo essere aumentati del 6,3% nel trimestre precedente. La crescita degli investimenti è stata trainata principalmente dal settore pubblico a seguito dell’aumento degli investimenti nel settore della difesa.

La produzione edilizia è aumentata di appena lo 0,6% su base annua a luglio. Le tendenze stagnanti sono continuate, con un’ulteriore contrazione della costruzione di abitazioni a causa delle continue correzioni dei prezzi nel mercato immobiliare, il nuovo calo dell’ingegneria civile a causa del lento assorbimento dei fondi della Ue e l’allentamento della crescita dell’attività nelle opere specializzate.

Export frenato, bilancia commerciale negativa

Il deterioramento della bilancia commerciale con l’estero si è tradotto in un contributo negativo delle esportazioni nette, riducendo di 0,4 punti percentuali la crescita annua del Pil. Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate dell’1,5% su base annua e le importazioni del 2,6%. Tuttavia l’economia polacca rimane su un trend di crescita e nella seconda metà dell’anno Ing prevede un Pil a quasi il +4% su base annua, consentendo una crescita del 3,5% per l’intero anno.

Tassi in Polonia: taglio in vista entro fine anno?

Negli ultimi mesi, i responsabili politici hanno indicato l’elevata crescita dei salari come uno degli argomenti chiave per un approccio cauto ai tagli dei tassi e per mantenere una politica monetaria relativamente restrittiva.

Tuttavia, con l’inflazione Cpi scesa nella fascia di deviazioni accettabili a giugno (3,1%), insieme al rallentamento della crescita dei salari e a un calo ancora più marcato dell’occupazione, Ing ritiene che la Banca Nazionale polacca (Nbp) non solo possa tagliare i tassi di 25 punti base alla prossima riunione politica, ma procedere con un ulteriore allentamento della politica monetaria nel quarto trimestre, arrivando entro la fine dell’anno al 4,25%.

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