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Pitti uomo chiude con ottimismo: la moda maschile esce dalla crisi

Sembra davvero che la crisi si stia allontanando, almeno per l’abbigliamento maschile. La conferma viene dalla manifestazione Pitti Uomo che si chiude oggi: i dati quasi definitivi indicano una grande affluenza di compratori stranieri, aumentati del 7,6% rispetto alla scorsa edizione di gennaio, e una crescita più contenuta di quelli italiani (+2%). Il numero dei buyer dovrebbe arrivare a 20mila circa (12.500 gli italiani, 7.500 gli stranieri). Particolarmente significati gli arrivi dalla Germania (+9,7%), dal Giappone (+10,6%), dalla Gran Bretagna (+20,4%), dalla Turchia (+25,6%) e dagli Stati Uniti (+33,2%).

E’ indubbio che i mercati esteri si dimostrano ancora una volta trainanti rispetto a quello italiano, la cui ripresa è molto lenta, ma per la prima volta molti espositori confermano che anche dai buyer italiani sono giunti segnali positivi per gli ordini di abbigliamento. Resta il fatto che la vera consistenza degli ordini, in generale, si potrà verificare solo tra alcuni giorni.

Domani, invece, il mondo della moda maschile si sposta a Milano: con la sfilata di Corneliani partirà infatti la quattro giorni di Milano Moda Uomo: 84 collezioni, 39 sfilate per 38 marchi, 29 presentazioni e alcuni ritorni sulla passerella: Trussardi, Enrico Coveri e Calvin Klein collection. Cui si aggiunge un debutto, quello di Ports 1961. Per la prima volta, inoltre, Milano darà spazio a un gruppo di stilisti emergenti, in maggioranza italiani.

A differenza di Firenze dove il ventaglio dell’offerta è molto ampio, a Milano saranno soprattutto le grandi griffe del pret-à-porter internazionale a mostrare le nuove collezioni per la primavera-estate 2012.

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