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Pil, Bankitalia: “Con Recovery Fund +2,5% in 3 anni”

Imagoeconomica

La legge di Bilancio elaborata del governo e i fondi europei previsti dal Recovery Fund possono “innalzare il livello del Pil di circa il 2,5% nel triennio 2021-2023”. Lo scrive la Banca d’Italia nelle “Proiezioni macroeconomiche per l’economia italiana”, sottolineando però che “il conseguimento di questi effetti dipende dalla concreta specificazione degli ulteriori interventi che si prevede vengano in larga parte definiti nei prossimi mesi e inclusi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, e da una loro tempestiva attuazione”.

Il piano a cui fa riferimento Via Nazionale contiene i progetti su come utilizzare i 209 miliardi che l’Italia riceverà dal Recovery Fund. L’Europa sollecita da settimane il nostro Paese su questo fronte, ma il piano – insieme alla governance della cabina di regia per la sua attuazione – è al centro del confronto fra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il leader di Iv, Matteo Renzi. L’ex premier – interpretando una posizione condivisa anche da parti del Pd e del M5S – pretende una completa riscrittura (in Parlamento) sia della governance sia del piano, altrimenti si dice pronto a uscire dalla maggioranza, facendo cadere il governo.

Tornando al documento di Bankitalia, l’istituto centrale scrive che il Pil italiano subirà quest’anno una contrazione del 9%, per poi registrare una serie di rimbalzi tutt’altro che spettacolari nei prossimi anni: +3,5% nel 2021 (dal +4,8% calcolato a luglio), +3,8% nel 2022 e +2,3% nel 2023. Siamo lontanissimi dai numeri contenuti nell’ultima nota di aggiornamento al Def: in quel documento – pubblicato a settembre, quindi prima della seconda ondata dei contagi – il governo prevedeva per l’anno prossimo una ripresa del 6%.   

“In termini congiunturali – argomenta Via Nazionale – il Pil si ridurrebbe nel trimestre in corso e rimarrebbe debole all’inizio del 2021, per poi tornare a espandersi a ritmi significativi nella parte centrale del prossimo anno, grazie all’ipotizzato miglioramento del quadro sanitario e all’effetto delle misure di politica economica”.

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Categories: Economia e Imprese