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Piazza Affari maglia rosa: brillano petroliferi, banche e Mediaset

Imagoeconomica

Petroliferi, finanziari e Mediaset (+4,34%) guidano Piazza Affari, spingendo il listino principale a chiudere in maglia rosa, +1,54%, a 21.668 punti. Le banche traggono beneficio dal calo dello spread, dopo l’impennata di ieri e sono in denaro con l’eccezione di Carige, -5,33% (0,0071 euro per azione, ai minimi storici). Il rendimento del Btp 10 anni si ferma al 2,89% e il differenziale con il Bund scende a 234.50 punti base, -2,78%, nella prospettiva che il governo trovi una mediazione fra cose da fare e risorse, in modo da tenere il rapporto deficit/pil sotto la soglia del 2%.

La soluzione del rebus dovrebbe arrivare entro giovedì, con la pubblicazione della Nota di aggiornamento del Def, ma intanto il mercato sembra nutrire una certa fiducia, visti anche i rendimenti in calo sul primario in mattinata, quando il Tesoro ha collocato1,75 miliardi di Ctz a due anni allo 0,715% e assegnato un miliardo di Btp indicizzati all’inflazione, con rendimento 1,65%.

Molto più arretrati gli altri listini europei: Francoforte +0,19%, Parigi +0,05%, Madrid -0,2%, Londra +0,65%, Zurigo +0,86%. Wall Street si muove in territorio lievemente positivo, dopo un’apertura ben intonata. Salgono i petroliferi e le banche, queste ultime spinte dalla possibilità che la Federal Reserve domani, al termine della riunione su due giorni, rialzi i tassi per la terza volta, di 25 punti base. Si attende il comunicato per capire se ci sarà spazio per una nuova stretta a dicembre. Anche il rendimento dei T-Bond decennali è in rialzo in vista della banca centrale e in seduta tocca i massimi da luglio 2011, al 3,1%.

Facebook è in calo e soffre l’addio dei due fondatori di Instagram, la app di condivisione di immagini comprata nel 2012 per 1 miliardo di dollari e considerata il gioiello del gruppo guidato da Mark Zuckerberg. Resta debole Kors, dopo la conferma dell’acquisto di Versace per 1,83 miliardi di dollari.

L’euro prosegue tonico sul dollaro, in area 1,177. Va a picco invece il peso argentino, -4,17% contro il biglietto verde, nel giorno dello sciopero generale e dopo l’annuncio delle dimissioni del governatore della Banca Centrale, Luis Caputo. Una nota dell’istituto precisa che all’origine dell’addio ci sono motivi personali e permane “la convinzione che il nuovo accordo con il Fondo monetario internazionale ripristinerà la fiducia nella situazione fiscale, finanziaria, monetaria e di cambio” del Paese.

Fra le materie prime non si arresta la corsa del petrolio, con il Brent a 80,92 dollari al barile, +1,05%. Un balzo che spinge anche i titoli oli di Piazza Affari: Tenaris +5,52%, Saipem +5,34%, Eni +2,43%. Fra i titoli finanziari i migliori sono Banca Generali +3,22% e Intesa +3,05%.

Mediaset guadagna un posto fra i primi titoli, nel giorno in cui Silvio Berlusconi chiude la trattativa per l’acquisto del Monza. Secondo Radiocor a rilevare la squadra di calcio sarà Fininvest holding (che detiene il 41% di Mediaset), partecipata dai cinque figli di Berlusconi e controllata dal patron con il 65%. Bene Leonardo, +2,39%, dopo l’annuncio nella notte che la US Air Force ha scelto l’elicottero MH-139, basato sull’ Agusta AW139, per la protezione delle basi missilistiche e il trasporto di personale governativo e forze speciali. Il programma MH-139, offerto da Boeing in qualità di prime contractor, ha un valore di circa 2,4 miliardi di dollari.

Piatta Atlanta, mentre la Commissione ispettiva del Mit, nella relazione sul crollo del ponte di Genova, scrive che le misure adottate da Autostrade per la prevenzione “erano inappropriate e insufficienti considerata la gravità del problema”.

In calo Prysmian -1,38%; Brembo -0,77%; Telecom -0,46%; Pirelli -0,25%; Cnh -0,24%. Fuori dal listino principale prosegue il rally di Bialetti Industrie, +11,29%, mentre crolla Momed -8,97%, dopo le dimissioni del presidente-fondatore Claudio Bordignon e l’annuncio di un aumento di capitale senza diritto di opzione. Male Caltagirone, -6,6%.

 

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