X

Piano Mattei al via, annunciati accordi per 1,2 miliardi di euro

Pixabay

Il 20 giugno 2025 il Piano Mattei per l’Africa è entrato ufficialmente nella sua fase operativa. Esso nasce con l’obiettivo di stabilire un partenariato tra Italia e Africa, fondato su sviluppo condiviso, investimenti produttivi, formazione e rispetto delle identità locali. Non si tratta di un’iniziativa di mero aiuto allo sviluppo, ma di cogliere le opportunità di crescita in un continente che entro il 2050 ospiterà oltre 2,5 miliardi di persone.

Piano Mattei al via

Con una dotazione iniziale di 5,5 miliardi di euro, il Piano si articola in sei pilastri: istruzione e formazione, salute, acqua, agricoltura, energia e infrastrutture. A questi si affianca il coinvolgimento diretto di Cassa Depositi e Prestiti, Sace, Simest, Agenzia Ice. Il mondo delle imprese viene rappresentato da Confindustria Assafrica & Mediterraneo.

Durante il vertice, sono stati annunciati accordi per un valore complessivo di circa 1,2 miliardi di euro, con un primo pacchetto di progetti già cantierabili.

Tra questi:

• 250 milioni per il potenziamento del Corridoio di Lobito, una linea ferroviaria che collegherà Zambia, Angola e Repubblica Democratica del Congo;
• 137 milioni per il programma Rise, incentrato sull’espansione delle energie rinnovabili;
• 109 milioni per il programma Terra, dedicato allo sviluppo dell’agricoltura sostenibile;
• 37 milioni per il potenziamento del cavo sottomarino Blue-Raman, che migliorerà la connettività digitale tra Europa e Africa.

Piano Mattei: i dettagli

Nel 2023, l’interscambio commerciale tra Italia e Africa ha raggiunto i 57,6 miliardi di euro, con 19,6 miliardi di export italiano e 38 mld di importazioni. L’incremento più rilevante si è registrato sul fronte delle importazioni, soprattutto per quanto riguarda le materie prime energetiche. Nel primo semestre del 2024, i dati provvisori confermano un trend positivo: +3% per l’export italiano e +8,8% in importazioni.

Tuttavia, la distribuzione degli scambi è ancora fortemente concentrata su pochi Paesi, lasciando ampi margini di crescita per il Made in Italy in settori ad alto valore aggiunto come macchinari, agroindustria, tecnologie per l’energia e infrastrutture. In Angola, l’Italia ha registrato nel 2023 un interscambio pari a 1,4 miliardi di dollari, composto principalmente da importazioni di petrolio, ma anche da esportazioni italiane di turbine, macchinari e tecnologie per l’industria energetica, con una crescita del 60% rispetto al 2022.

Nella Repubblica Democratica del Congo, a fronte di importazioni per oltre 140 milioni di euro (soprattutto rame e cobalto), l’export italiano è fermo a circa 12,5 milioni. In Zambia, l’Italia esporta macchinari e componentistica per circa 34 milioni di dollari all’anno, con potenzialità di crescita legate allo sviluppo infrastrutturale e minerario. Il Kenya rappresenta invece un hub strategico per l’Africa orientale, con esportazioni italiane in crescita del 15% nel settore agroalimentare e vitivinicolo.

Per accompagnare le imprese italiane in questo percorso, Simest mette a disposizione una gamma articolata di strumenti: finanziamenti a tasso agevolato, cofinanziamenti a fondo perduto, supporto ad export e patrimonializzazione. Solo nel 2024, la società ha sostenuto 170 operazioni per un totale di 525 mln, coinvolgendo oltre 55 imprese italiane, molte delle quali al primo approccio con i mercati extra-Ue.

Related Post