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Pace fiscale: con rottamazione quater e saldo e stralcio bis lo Stato perde centinaia di miliardi

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

La pace fiscale proposta dal centrodestra rischia di costare allo Stato centinaia di miliardi di euro. A fare i calcoli è l’Osservatorio sui conti pubblici italiani, diretto da Carlo Cottarelli (candidato con il Pd alle prossime elezioni politiche). L’analisi parte dal programma della coalizione, in cui il riferimento al nuovo condono è piuttosto vago: si parla soltanto di “pace fiscale e ‘saldo e stralcio’: accordo tra cittadini ed Erario per la risoluzione del pregresso”.

Alcuni dettagli sono contenuti nel programma della Lega: a fronte di crediti per 999 miliardi accumulati dall’Erario fino al 2020 (il dato è della Corte dei Conti), il Carroccio scrive che solo “545 miliardi potrebbero essere integralmente riscossi, a condizione che le modalità siano effettivamente percorribili”.

Pace fiscale e saldo e stralcio: cosa propone la Lega

La proposta della Lega prevede due interventi:

  1. una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali;
  2. e un nuovo “saldo e stralcio”.

Si tratta di misure ispirate ai condoni varati dal governo Conte 1, ma stavolta la Lega vorrebbe estenderle anche alle imprese.

Problema #1: interessi, more e sanzioni

L’Osservatorio fa notare che “l’importo complessivo di 545 miliardi non potrà mai essere integralmente riscosso”, come recita il programma della Lega, perché la somma totale comprende anche “interessi e/o more maturati sul debito”, che proprio i provvedimenti di rottamazione e saldo e stralcio consentono di non pagare.

Sulla base dei dati delle tre precedenti rottamazioni, togliendo more, interessi e sanzioni dall’importo rateabile, “la percentuale di incassi previsti su debito lordo era in media del 59% – prosegue l’Osservatorio – Nel saldo e stralcio, l’importo potenzialmente da riscuotere era ancora più ridotto (meno di un sesto del debito lordo)”.

Problema #2: i tassi di adesione e di abbandono

Di conseguenza, “anche nell’improbabile ipotesi che tutti i soggetti fossero persuasi ad aderire a nuove “rottamazioni” e “saldo e stralcio”, l’incasso previsto sarebbe poco più della metà del debito lordo: circa 298 miliardi”.

Ma non è finita: secondo l’Osservatorio, considerati il tasso di adesione e gli abbandoni in corso di pagamento della precedente pace fiscale, “l’ammontare riscuotibile si aggira intorno ai 21 miliardi, che potrebbero arrivare a 30 se le persone giuridiche avessero in media cartelle più corpose delle persone fisiche”.

Problema #3: i conti dello Stato non migliorano

Peraltro, l’importo viene classificato come una tantum nelle statistiche europee e quindi non contribuisce a ridurre “l’indebitamento netto strutturale”, ossia “la variabile più rilevante per la valutazione dello stato dei conti pubblici da parte della Commissione Europea”, conclude l’Osservatorio.

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