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Opa Generali su Cattolica a 6,75 euro per azione: scintille in Borsa

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Colpo di scena nel settore assicurativo italiano. Generali ha lanciato un’Opa totalitaria su Cattolica assicurazioni. L’offerta riguarda 174.293.926 azioni ordinarie della compagnia veneta, vale a dire il 66,67% del capitale sociale con diritto di voto o almeno il 50% più 1 azione del capitale sociale con diritto di voto. Nei mesi scorsi, la compagnia del Leone aveva già acquistato il 24% di Cattolica, sottoscrivendo l’aumento di capitale e diventando primo azionista. 

Il prezzo stabilito ammonta a 6,75 euro per azione, una cifra che incorpora un premio del 15,3% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni Cattolica di venerdì 28 maggio e del 40,5% rispetto alla media registrata negli ultimi 6 mesi. Secondo i calcoli, l’esborso massimo dovrebbe essere di 1,176 miliardi e il gruppo triestino utilizzerà risorse finanziarie proprie, senza far ricorso a finanziamenti.

“L’offerta è promossa da Generali con l’obiettivo di consolidare la propria posizione nel mercato assicurativo italiano”, si legge in una nota, nella quale si sottolinea che, se l’operazione andrà in porto, la società del Leone diventerà “il primo gruppo nel mercato danni” e riuscirà a “rafforzare la propria presenza nel mercato vita”. Altro scopo è quello di procedere con il delisting di Cattolica allo scopo di favorire “gli obiettivi di integrazione, di creazione di sinergie e di crescita” dei due gruppi assicurativi.

Generali stima infine che, a regime, l’operazione porti ad un aumento dell’incidenza degli utili derivanti dal business danni, coerentemente  con  le preferenze strategiche in termini  di allocazione di risorse per la  crescita inorganica. Rothschild, Bofa e Mediobanca agiscono in qualità di advisor di Generali nell’opa.

Immediata la reazione in Borsa del titolo Cattolica. Le azioni, dopo aver faticato a fare prezzo, sono entrate in contrattazione e viaggiano in rialzo del 12,8% a 6,83 euro, al di sopra dei 6,75 euro offerti in opa da Generali. Il titolo Generali invece procede poco sopra la parità (+0,12%), a 16,865 euro.  

Curiosamente nel consiglio d’amministrazione lampo di Generali di stamattina Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, il secondo e il terzo socio di Generali dopo Mediobanca, che ultimamente non perdevano occasione per criticare la gestione di Philippe Donnet, hanno dato il loro assenso all’Opa totalitaria. Colpisce anche il fatto che tra gli advisor del Leone per l’assalto alla Cattolica figuri, oltre a Bofa e Rothschild, Mediobanca: vuol dire che Piazzetta Cuccia appoggia pienamente Donnet e che il Ceo di Generali vuole andare a un definitivo chiarimento con Caltagirone e Del Vecchio? Vedremo ma certamente nella finanza italiana si apre un fronte bollente sull’asse Generali-Mediobanca. Anche se un’altra chiave di lettura della mossa a sorpresa di Donnet può essere collegata al fatto che la complessità dell’iniziale operazione Generali-Cattolica rischiava di aprire conflitti di interesse non facilmente gestibili che l’Opa totalitaria può invece risolvere. Ma un’interpretazione non esclude necessariamente l’altra e solo il tempo farà chiarezza.

Ricordiamo infine che, dopo aver cambiato la governance e soprattutto dopo la trasformazione in Spa, venerdì Cattolica ha pubblicato i conti del premio trimestre, chiuso con un utile adjusted in rialzo del 161% a 48 milioni, un  risultato operativo sopra  i 100 milioni (+82%) e un raccolta netta pari a 1,3 miliardi (+16%), con un aumento più lieve nel Danni (+2,8%) che nel Vita (+27%).

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