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Opa Benetton su Atlantia: la Borsa l’aspetta a breve. Wall Street sulle montagne russe

Imagoeconomica

A maggio i tassi Usa saliranno di mezzo punto. Ma, ammonisce James Bullard, il più rigido tra i banchieri della Fed, non illudetevi che basti questo a mettere sotto controllo l’inflazione, arrivata all’8,5%. Eppure, il valore era stato accolto con favore dai mercati, perché il dato core, al netto di energia e alimentari, segnalava un certo rallentamento dell’ascesa dei prezzi, come previsto dalle “colombe”. Ma l’ottimismo che ha accompagnato la ripresa dei listini e la frenata dei titoli di Stato è stato presto ridimensionato: Wall Street ha ripreso la strada della discesa. Stamane, comunque, i future segnalano un avvio positivo.

Il petrolio stamane segna il passo, Vitol non tratterà più con Mosca

Non meno erratico il movimento del petrolio, su cui pesano le incertezze sui tempi e sui modi dell’embargo Ue, frenato nei fatti dalla Germania. Ieri l’oil è salito del 7%, stamattina è piatto a 100,3 dollari. I mercati stentano a interpretare un quadro geopolitico che non offre spiragli alla pace. Vitol Group, il più grande trader indipendente di greggio del mondo ha detto che intende interrompere del tutto le transazioni con il petrolio in arrivo dalla Russia entro la fine di quest’anno.

Avanza l’Asia, la Nuova Zelanda alza i tassi

I future di Wall Street guidano stamattina al rialzo le borse del Giappone e della Corea del Sud: Nikkei di Tokyo +1,7%, Kospi di Seul +1,5%. Salgono anche il Taiex di Taipei (+1,8%) e l’S&P ASX200 di Sidney (+1,2%).

Incerte le borse cinesi. Di poco sopra la parità l’Hang Seng di Hong Kong e l’Hang Seng Tech. Tencent Holdings è in rialzo del 2%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,5%. Il governo di Pechino ha deciso di concedere alle provincie tutto lo spazio di manovra previsto per i finanziamenti dei progetti infrastrutturali. L’assenso a nuovi bond è arrivato ieri sera dal viceministro delle finanze Xu Hongcai.

La Banca centrale della Nuova Zelanda ha alzato di 50 punti base il tasso d’interesse di riferimento, provocando un momentaneo incremento del dollaro neozelandese.

L’indice del dollaro è in lieve calo dopo nove sedute consecutive di apprezzamento che lo hanno portato sopra la soglia psicologica di cento. Euro dollaro sui minimi dal maggio del 2020, a 1,083, alla vigilia delle comunicazioni della BCE.

Montagne russe a Wall Street e sui T bond

Il future dell’indice S&P500 è stamane in rialzo dello 0,5%. Ieri l’indice è arrivato a guadagnare oltre l’1%, ma a fine seduta, la terza di ribasso, ha segnato un calo dello 0,3%.

Contrastato l’andamento delle obbligazioni. Il Treasury Note a dieci anni aveva iniziato la seduta intorno ai massimi di periodo, a 2,83% per poi scendere a metà pomeriggio di 15 punti base. Stamattina il rendimento è a 2,74%.

Si allunga l’elenco dei Paesi in default. Stanotte ha alzato bandiera bianca lo Sri Lanka.

Prezzi Usa ai massimi da 41 anni. Ma si temeva peggio

Il dato dell’inflazione Usa di marzo – pure se ai massimi da 41 anni, all’8,5% – si è rivelato in un primo momento per paradosso una buona notizia per le Borse, già rassegnate al peggio. La crescita è stata inferiore delle attese, al netto del balzo dei costi dell’energia e degli alimentari. L’indice core, infatti, è salito dello 0,3% su febbraio e del 6,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Potrebbe essere un segnale che l’ascesa dei prezzi ha toccato l’apice e che potrebbe rallentare.

La speranza sfiora anche l’Europa. Cala meno del previsto anche il morale degli investitori tedeschi: l’indice sul sentiment economico a cura dell’istituto di ricerca economica Zew è calato a -41,0 punti da -39,3 di marzo. Un piccolo segnale di sollievo in attesa della riunione della Bce.

Pioggia di vendite sulle banche tedesche: DB -9,14%

Ma a turbare la vigilia c’è un giallo. Piovono le vendite su Deutsche Bank (-9,14%) e Commerzbank (-8,21%), dopo che un grande investitore (secondo il Financial Times si tratta di Capital Group) ha rovesciato sul listino il 5% del capitale delle due ammiraglie del credito tedesco. Una crisi aziendale o qualcosa di più?

I Btp recuperano 16 punti, spread a quota 163

Si attenua nel frattempo la tensione sui bond. Dopo una partenza debole il secondario italiano passa in positivo e, grazie ai dati sull’inflazione Usa, accelera mettendo a segno, nel caso del rendimento del Btp a 10 anni, un calo di 16 punti base nel corso della seduta; da un massimo a 2,54% a 2,38%.

Archiviata l’asta del Bot annuale – con il rendimento balzato al massimo da giugno 2020 – il mercato si prepara per le aste a medio lungo di oggi (offerti un massimo di 8 miliardi in cinque titoli). Il Bund tedesco a dieci anni tratta a 0,76%, -4 punti base. Lo spread è a quota 163.

Il Treasury Note a dieci anni scende a 2,70% di rendimento, 7 punti base in meno. Il bilancio resta comunque pesante: i rendimenti totali dei Treasury hanno perso quasi l’8% quest’anno e ora si trovano sulla buona strada per il peggior calo annuale dal 1973.

Sul mercato valutario è sempre super dollaro e l’euro tratta in ribasso a 1,085.

Ieri Piazza Affari ha ceduto lo 0,33% e scende a 24.667 punti base. In rosso anche gli altri mercati: Londra -0,6%; Francoforte -0,5%; Parigi -0,28%; Madrid -0,07%. In controtendenza Amsterdam: +0,23%.

Lvmh non si ferma: +23% il fatturato del trimestre

Lvmh (+1,77%) ancora record nonostante le difficoltà del lusso in Cina. La corazzata di Bernard Arnault, forte dei record di Louis Vuitton e Dior, ha messo a segno un rialzo del giro d’affari del 23% nel trimestre a 18 miliardi di euro.

L’ad di Renault Luca De Meo ha detto che i piani della casa automobilistica prevedono di creare una divisione separata per gli asset legati ai veicoli elettrici che potrebbe essere quotata a parte. “Ci stiamo ragionando”, ha detto De Meo in una conferenza stampa.

Atlantia, al via l’Opa Benetton-Blackstone

Tutto pronto (o quasi) per l’Opa che la famiglia Benetton e il fondo Usa Blackstone si accingono a lanciare, forse già oggi, su Atlantia, con l’obiettivo di arrivare al delisting del titolo già controllato al 33% da Edizione Holding, la cassaforte di famiglia.

L’offerta dovrebbe prevedere un premio del 30% circa rispetto al prezzo medio degli ultimi sei mesi, tra i 22 e i 23 euro, contro un prezzo attuale di 21,7 euro. Atlantia ha guadagnato in Borsa quasi il 20% dal 6 aprile, quando sono emerse le prime speculazioni su un approccio da parte di Global Infrastructure Partners (Gip), Brookfield e Florentino Perez, numero uno della spagnola Acs Di qui la decisione di anticipare i tempi dell’Opa.

Tenaris e Leonardo segnano nuovi massimi. Segue Saras

In un listino debole spiccano alcuni risultati record tra i petroliferi. Tenaris (+3%) tocca i massimi dal 2018. Stabile Eni (-0,2%) dopo l’accordo con Sonatrach. Saras (+3,2%) sui massimi da oltre un anno nella prospettiva di margini di raffinazione più elevati. Leonardo (+2,5%) viaggia sui massimi da due anni. Deutsche Bank ha alzato il giudizio a Buy.

Si distingue Ferrari (+2%); BNP promuove il giudizio a Outperform, target da 230 a 235 euro. L’effetto Lvmh si fa sentire su Moncler +2,4%

La sindrome tedesca punisce Unicredit. Bpm fa shopping

Le vendite più pesanti hanno interessato il comparto bancario, in scia al capitombolo dei colossi tedeschi del credito. Pesate la perdita di Unicredit (-3,7%), davanti a Bper (-3,2%) e a Intesa (-2%).

Piatto Banco Bpm, che ieri si è ricomprato la joint venture Bpm Vita dai francesi di Covea. Una fabbrica prodotto finora controllata all’81% dal partner assicurativo e solo al 19% da Piazza Meda. È l’inizio di un progetto complessivo, annunciato con il piano strategico al 2024, e che vede il Banco intenzionato a internalizzare anche l’altra compartecipata – ben più grande – con Cattolica, la cui finestra di esercizio scatta il prossimo gennaio.

D’Amico vende l’ultima nave “vecchia”

D’Amico ha venduto una nave MT High Priority che genererà un effetto di cassa positivo di circa 7 milioni di dollari al netto delle commissioni e del rimborso del debito bancario esistente. Con questa vendita d’Amico “ha di fatto portato a termine il piano strategico di rinnovamento della flotta, che ha visto l’azienda ordinare 22 navi di nuova costruzione per poi cedere tutte le unità più vecchie”, dice nella nota il presidente e AD Paolo d’Amico.

Fedon (astucci occhiali) in orbita dopo la vendita a Del Vecchio: +148%

Sull’Egm rally del 148,28% per Giorgio Fedon dopo che Luxottica Group ha sottoscritto un contratto preliminare di compravendita per l’acquisto del 90,9% del capitale sociale a 17,03 euro/azione, con un premio del 135% rispetto all’ultimo prezzo ufficiale. Luxottica promuoverà un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle restanti azioni allo stesso prezzo.

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