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Oggi sciopero generale dei servizi pubblici: la protesta va dalle amministrazioni alla sanità

Venerdì 28 settembre, il venerdì dello sciopero generale dei servizi pubblici indetto su tutto il territorio nazionale dai sindacati uniti, Cgil e Uil in testa, ma disertato dalla Cisl: “Finchè c’è un tavolo di confronto aperto al ministero noi trattiamo mentre altri hanno proclamato la protesta già da due mesi e mezzo”. Così il leader della Cisl Raffaele Bonanni ha spiegato le ragioni del no del sindacato allo sciopero generale.

Per i leader della Cgil, della Fp e della Flc invece lo sciopero di oggi “è il naturale sbocco di un lungo percorso di mobilitazione che il sindacato ha messo in campo in opposizione alle scelte del Governo Monti sul lavoro pubblico” inoltre, “è una occasione per rilanciare un’idea di riorganizzazione e valorizzazione del lavoro pubblico in risposta agli effetti devastanti della crisi in atto”.

Incrociano dunque le braccia tutti i lavoratori statali, i medici, i lavoratori degli enti locali, delle università e della ricerca, dei conservatori e delle accademie. La protesta va dalle amministrazioni alla sanità: potrebbe quindi risultare difficile ritirare un certificato o rispettare le visite non urgenti.

Lo sciopero però non riguarda i trasporti (ad eccezione degli addetti dell’Anas e delle società del gruppo, come la società Stretto di Messina) e la scuola (che invece sciopererà il 12 ottobre).

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