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Oggi la Borsa dà i voti a Telecom e Mps. Doppio record a Wall Street. Stamani Milano è positiva

AL GIUDIZIO DI PIAZZA AFFARI I CONTI DI MPS E TELECOM. DOPPIO RECORD A WALL STREET, VOLA LA BORSA INDIANA

La pioggia di liquidità continua ad innaffiare i listini e a contenere gli effetti dei focolai di incendio dell’Ucraina. Tokyo si adegua all’euforia dei listini Usa con un ribusto rialzo superiore al 2%. In evidenza Nissan +5,4% che ha rivisto al rialzo le previsioni di vendita. Segna il passo Shanghai, dopo il balzo di lunedì.

Il Toro si è trasferito in pianta stabile a Mumbai che celebra con un nuovo balzo in avanti le anticipazioni chedanno ormai per scontata la maggioranza assoluta di Modi, il leader del partito induista considerato pro-busines. A Wall Street ieri è stata la seduta dei record. Hanno toccato un nuovo massimo storico sia il Dow Jones +0,68% a quota 16.695 che l’indice S&P 500 +0,97% a 1896,65. Ma il rialzo più robusto è stato quello del Nasdaq +1,77%, grazie al rimbalzo dei titoli Internet e biotech.

Sale Biogen +4,9%, corre TripAdvisor +5,8%. In grande evidenza anche Apple +1,3%, Google +2%, Amazon +3,4%, Facebook 4,5% e Twitter 6,2%. Seduta  positiva anche per le Borse europee: Londra è salita dello 0,5%, Parigi +0,3%, Francoforte +1,2%. In rialzo anche la Borsa di Milano che, però, ha perso slancio nel finale. L’indice FtseMib ha chiuso con un progresso dello 0,4%, dopo avere navigato per buona parte della seduta attorno a un rialzo dell’1% (massimo +1,5%).

TESORO, OGGI VA IN ASTA IL NUOVO BTP 3

Giornata ricca di offerte sul fronte dei titoli di Stato, a partire dalle emissioni italiane  a medio-lungo: fino a 6,25 miliardi di euro di Btp, tra cui il nuovo triennale maggio 2017 cedola 1,15% cui si aggiunge la riapertura del 7 anni maggio 2021 e dei due ‘lunghi’ agosto 2034 e febbraio 2037.

Le previsioni sono positive. Ieri sera sul grey market il nuovo triennale era scambiato all’1,14%,in rialzo dallo 0,93%, minimo dall’introduzione dell’euro, toccato nell’asta di un mese fa. Commenta Peter Chatwell, strategist di Crédit Agricole: “Il calendario delle aste di questa settimana è piuttosto ricco e potrebbe provocare dei cali nei prezzi dei titoli europei sul mercato secondario. Saranno proprio le aste italiane a essere particolarmente interessanti, visto che la carta a maggio 2017 ha la cedola più bassa di tutti i Btp e in passato i bassi coupon hanno attratto molto gli investitori nazionali”.

Il Tesoro italiano ha collocato ieri con successo 6,5 miliardi di Bot a 12 mesi a un rendimento dello 0,65%, in lieve rialzo da 0,589% della precedente asta di metà aprile. Stabile il Btp decennale, rendimento al 2,96% e lo spread, invariato a quota 150. Intanto Madrid ha dato mandato ad un gruppo di banche per gestire l’emissione del suo primo titolo di Stato indicizzato all’inflazione: il lancio del bond, che avrà scadenza decennale, dovrebbe concretizzarsi questa settimana.

A dare un’ulteriore spinta al sentiment i discorsi di Constancio e Nowotny. In particolare il secondo ha dichiarato che, nel caso che l’ECB decidesse di agire a giugno, un taglio dei tassi sarebbe insufficiente, e sarebbe più opportuno varare un pacchetto di misure. Su questo, l’Equity europeo ha accelerato, ma i bond periferici sono rimasti preda del consolidamento seguito ai record di venerdi mattina.

BANCHE

E’ stata la giornata delle trimestrali. Unicredit +1,3% (dopo un massimo a +3,7%). Il trimestre chiude con utile netto di 712 milioni di euro, in crescita del 58,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. I crediti deteriorati lordi diminuiscono di 1,1 miliardi di euro (-1,3%), con un tasso di copertura del 52,4%. E’ la prima contrazione dal 2008. L’ad Federico Ghizzoni ha detto che l’obiettivo di utile netto di 2 miliardi nel 2014 ora è “più vicino”.

Banca Mps +5,1%. Dopo la chiusura della seduta sono stati resi noti i conti del  primo trimestre: perdita netta di 174 milioni di euro, dopo rettifiche su crediti per 477 milioni e con un effetto negativo e non ricorrente di circa 143 milioni per maggiori oneri sui Monti Bond. La banca prevede di cedere entro giugno  500 milioni di crediti in sofferenza e ha indicato un Common equity tier1 al 10,8% a fine marzo che sale pro forma al 13,3% considerando l’aumento di capitale da 5 miliardi annunciato che servirà a rimborsare 3 dei 4,07 miliardi di Monti Bond.

Banca Popolare di Milano è salita dell’1,8% dopo i risultati del trimestre approvati dal cda di venerdì scorso. Nel corso della mattinata il titolo era salito fino a +5,1%. Ubi avanza dello 0,62% dopo che l’assemblea ha approvato sabato le modifiche alla governance. Chiusura negativa invece per Intesa -0,5% e Mediobanca -0,9%.

Tra gli stituti a minore capitalizzazione Banca Carige guadagna il 3,86% spinta dalle attese di una discesa della quota in mano alla Fondazione.

ATLANTIA IN VETTA AL LISTINO, MURDOCH PESA SU MEDIASET

In evidenza ieri le utilities. Grande balzo in avanti di Atlantia +4,53% premiata per i conti sopra le attese. In particolare i segnali di ripresa del traffico e lo scenario favorevole dei tassi confermano la visione positiva sul titolo da parte degli analisti. Kepler Cheuvreux (rating buy) ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 19 a 21 euro e Equita Sim (buy) da 20,3 a 21,5 euro.

Acquisti sostenuti su Terna +2,39% a 4,02 euro che ha accelerato al rialzo con la rottura della resistenza tecnica  posta a 3,95 euro e ha aggiornato nel corso della seduta il massimo storico a 4,044 euro. Buon rialzo di Enel +0,9%. Eni è salita dello 0,4%. “C’e’ un programma di privatizzazioni; valutiamo tutte le ipotesi”. Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia ha risposto così a una domanda sulle indiscrezioni su una possibile vendita di un’altra tranche dei titoli dei due colossi di Stato.

In calo, invece, Telecom che ha perso l’1,39%. In mattinata usciranno i dati della trimestrale apprvata ieri dal cda. Vendite anche su Mediaset -1,27% sulla scia della notizia che BskyB -2,30% ha avviato trattative preliminari con la controllante 21st Century Fox per valutare la potenziale acquisizione di Sky Italia e Sky Deutschland +6,6%. Il magnate australiano Rupert Murdoch starebbe infatti valutando di raggruppare le reti Sky in Italia, Germania e Regno Unito in un’unica piattaforma europea che distribuirebbe i canali a pagamento per l’intera platea di consumatori.

CONTINUA LA FRANA DI PRYSMIAN. FIAT ANCORA GIU’

Ancora vendite su Prysmian in calo del 2,49% sulla scia dei deludenti conti trimestrali annunciati la scorsa settimana e che ha portato diversi broker a rivedere al ribasso giudizi e target price. Giovanni Tamburi e Cesare d’Amico, soci del gruppo dei cavi attraverso ClubTre, hanno arrotondato la propri partecipazioni con acquisti complessivi per 1,6 milioni.

Fiat -0,8%. Bank of America ha abbassato il target price di Fiat a 5,6 euro da 6 euro, confermato il giudizio negativo Underpeform. JP Morgan ha abbassato il giudizio sull’intero settore auto europeo a Neutral da Overweight. Chrysler ha chiuso il primo trimestre in rosso per 690 milioni di dollari, perdita in parte legata all’accordo con il Uaw del gennaio 2014. I ricavi sono saliti del 23% a 19 miliardi di dollari. Contrastati gli altri titoli industriali: Finmeccanica -1,2%, StM +2%, Tenaris+0,9%, Pirelli invariata. 

L’EXPORT TRAINA CUCINELLI, BRILLANO DEA CAPITAL E BENI STABILI

Brunello Cucinelli ha chiuso poco sopra la parità a 20,40 euro. Dopo la chiusura la società del cashmere ha comunicato i risultati del primo trimestre: i ricavi sono cresciuti del 12,2% (+13,4% a cambi costanti). L’Ebitda è cresciuto del 13,5%, l’utile netto dell’8,7% a 9,6 milioni di euro Il fatturato internazionale +17,6% rappresenta il 77% delle vendite. L’Italia è in calo del 2,7%.

Dea Capital +6,20% dopo la notizia dell’avvio della negoziazione esclusiva per la cessione al gruppo Ramsay dell’intera partecipazione detenuta in Générale de Santé al prezzo di 16,75 euro per azione. Se verrà raggiunto un accordo vincolante, sul gruppo francese verrà lanciata un’Opa.

Beni Stabili guadagna il 3,3% sull’attesa di una maxi-fusione tra Sgr del settore immobiliare. Tracolla Seat -10,5% nel giorno della trimestrale chiusa con un calo dell’Ebitda del 75%.

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