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Nuovo riccometro: la casa diventa più pesante, entrano Tfr e affitti

FIRSTonline

Dal primo gennaio debutta il nuovo Isee, che oggi si arricchisce con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sui modelli di dichiarazione. L’obiettivo è di ottenere una fotografia più veritiera delle condizioni economiche dei cittadini, per questo la nuova versione del cosiddetto “riccometro” darà un peso maggiore alla casa (facendo riferimento ai valori dell’Imu, non più a quelli dell’Ici) e includerà anche redditi soggetti a tassazione separata (come il Tfr) o sostitutiva (gli affitti soggetti a cedolare secca), di cui il sistema attuale non tiene conto.

COS’E’ L’ISEE

L’acronimo ufficiale sta per “indicatore della situazione economica equivalente”, uno strumento che misura il grado di benessere per stabilire l’importo dovuto per servizi sociali di vario genere e tasse universitarie, smascherando chi gode di agevolazioni pur non avendone diritto. 

VECCHI PARAMETRI ANCORA IN VIGORE, MA PIU’ ATTENZIONE ALLA COMPOSIZIONE DELLA FAMIGLIA

Oltre ai nuovi parametri, la versione dell’Isee in vigore dal 2015 continuerà a tenere conto, naturalmente, anche di fattori tradizionali come redditi da lavoro, risparmi e patrimoni, mettendo tutto in relazione all’ampiezza della famiglia. E’ prevista tuttavia un’attenzione maggiore per alla composizione dei nuclei, che consentirà interventi su misura per quelli più numerosi e per quelli in cui sono presenti portatori di handicap. 

IL PESO DELLA CASA: IL PASSAGGIO DA ICI A IMU COSTA SOPRATTUTTO PER GLI IMMOBILI DI MINOR VALORE

Fra le varie innovazioni, a pesare maggiormente sarà quella relativa alla casa di proprietà, perché l’immobile rientrerà nell’Isee in proporzione al suo valore ai fini Imu, superando la vecchia Ici. L’indicatore comprenderà perciò l’aumento lineare delle basi imponibili, che ha gonfiato del 60% il valore fiscale delle case.

Le nuove regole, inoltre, cancellano la franchigia da 100 milioni di lire (51.646 euro), introducendo un abbattimento automatico di un terzo. Il valore Imu dell’immobile andrà quindi ridotto del 33% prima di essere considerato nel patrimonio, che come sempre vale per il 20% nella determinazione dell’indicatore. Il taglio però non compensa il rincaro portato dall’Imu, che risulta più accentuato per le case di valore fiscale inferiore. 

ESEMPI NUMERICI E BONUS PER CHI PAGA UN MUTUO

Ad esempio, un immobile da 60mila euro ai fini Ici vale ora 96mila euro ai fini Imu, per cui il suo peso passa fra vecchio e nuovo Isee da 1.671 a 5.800 euro. L’incremento è addirittura del 247,1%. Se il valore della casa è invece di 150mila euro ai fini Ici, ai fini Imu il dato sale a 240mila euro e l’aumento sull’Isee è assai più contenuto, pari al 27,1%. D’altra parte, la casa viene esclusa dal calcolo dall’indicatore se vale fino a 52.500 euro, soglia che cresce di 2.500 euro per ogni figlio convivente. Altre buone notizie arrivano per chi sta pagando un mutuo: anche nel nuovo Isee il debito residuo va sottratto dai calcoli.

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