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Napoli-Milan: il pari piace alla Roma. Inter: Lazio nel mirino

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Un pareggio che fa felice soprattutto la Roma. Il 2-2 tra Napoli e Milan, infatti, rinsalda il quinto posto dei giallorossi, ora a + 2 sugli azzurri e a + 4 sui rossoneri. Ma se alla squadra di Gattuso, tutto sommato, non cambia niente (la qualificazione all’Europa League è già sicura grazie alla Coppa Italia), per quella di Pioli fa una bella differenza, anche perché il Sassuolo di De Zerbi avanza minaccioso. Va detto però che i rossoneri, non più tardi di 10 giorni fa, avrebbero firmato per raccogliere 7 punti tra Lazio, Juve e Napoli, tanto più che mercoledì, in quel di San Siro, arriverà il ridimensionato Parma di D’Aversa. Insomma, tutto sommato si può dire che il 2-2 del San Paolo abbia accontentato tutti, da un Gattuso desideroso di rivincite a un Pioli deciso a non mollare nulla.

“È la prima volta che sfido il Milan, ho provato emozioni forti, tantissime, questa è la squadra che mi ha fatto diventare uomo – le parole del tecnico azzurro – Mi devo arrabbiare perché quando si creano sette/otto occasioni da gol bisogna buttarla dentro, e poi per quel rigore che non mi va giù: quest’anno in Serie A c’è il record mondiale, bisogna cambiare l’interpretazione della regola perché così è un altro sport”.

“È stata una partita molto dura sia per la forza del Napoli che per le energie spese contro la Juve – l’analisi dell’allenatore rossonero. – Siamo stati bravi a rimanere dentro la partita anche nei momenti di difficoltà, nelle ultime settimane abbiamo incontrato le più forti e se esci così da queste sfide, poi hai le tue occasioni”.

Partita divertente doveva essere e partita divertente è stata, con due squadre in salute decise a sfidarsi colpo su colpo. A sbloccare l’equilibrio è stato il Milan con la solita coppia Rebic-Hernandez, il primo a rifinire e il secondo a siglare il sesto gol di questo suo primo ottimo campionato italiano (20’). Ma il Napoli, reduce da 7 vittorie nelle ultime 8, ha subito reagito con Di Lorenzo, fortunato nello sfruttare un’indecisione di Donnarumma e a trovare l’1-1 (34’).

Nella ripresa gli azzurri hanno continuato a spingere sull’acceleratore e al 60’ ecco la zampata di Mertens, complice una deviazione di Romagnoli, a trovare il prezioso vantaggio: per il belga sono 9 i gol in campionato, a testimonianza di un ritrovato entusiasmo dopo il rinnovo siglato durante il lockdown. Il Milan di Pioli, comunque, non è squadra che molla e così, al minuto 71’, ecco Bonaventura a indurre Maksimovic al fallo in area, per il rigore del 2-2 trasformato da Kessié. Il risultato è rimasto invariato fino alla fine, nonostante Saelemaekers, entrato a inizio ripresa al posto dello scialbo Paquetà (l’unico a non aver giovato della cura Pioli), si sia fatto espellere per una doppia ammonizione folle rimediata tra l’85’ e l’88’.

A chiudere la 32esima giornata sarà invece l’Inter, impegnata a San Siro contro il Torino (ore 21.45). Una sfida molto delicata per Conte, deciso a scavalcare l’Atalanta e ad agganciare la Lazio al secondo posto: viceversa, dunque in caso di ennesimo passo falso, arriverebbe un altro bel carico di polemiche, con tutto ciò che ne consegue.

In settimana, dopo il pareggio di Verona, si sono moltiplicate le voci su un possibile addio a fine stagione, con Allegri pronto a subentrargli alla guida: si tratterebbe di un déjà vu visto quanto accaduto nell’estate 2014 alla Juve, peraltro sempre con Marotta amministratore delegato, ma al momento sembra più una voce di fantamercato.

“Dobbiamo limitare gli errori individuali, in questo momento li stiamo pagando a caro prezzo – ha tagliato corto il tecnico nerazzurro, preferendo concentrarsi solo sulla partita – Ma la strada è quella giusta, quella del gioco, del ritmo e della pressione: sono soddisfatto di quello che ho visto giovedì. Il Torino ha una qualità superiore a ciò che dice la classifica, era partito con altri obiettivi, ora si sta ritrovando e vorrà venire a San Siro a prendere punti…”.

I nerazzurri però non possono più permettersi nessun regalo, anche perché la classifica resta comunque interessante: una vittoria stasera, infatti, oltre che l’aggancio alla Lazio, varrebbe un meno 8 dalla Juve. Obiettivo che Conte dovrà raggiungere senza Lukaku, a riposo dopo la botta alla coscia rimediata a Verona e con un Brozovic ancora scosso dalla bravata dell’altra notte, che gli è costata la patente per guida in stato d’ebrezza. Il 3-4-1-2 nerazzurro vedrà Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Candreva, Brozovic, Gagliardini e Biraghi a centrocampo, Eriksen a supporto della coppia offensiva composta da Lautaro Martinez e Sanchez.

Longo, rasserenato dalla vittoria sul Brescia, proverà a puntellare la salvezza con un 3-4-2-1 che vedrà Sirigu tra i pali, Izzo, N’Kolou e Lyanco nel reparto arretrato, De Silvestri, Meité, Rincon e Ansaldi in mediana, Verdi ed Edera sulla trequarti, Belotti in attacco.

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