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Mozzarella di bufala, il web occasione ma anche terreno minato

La Mozzarella di bufala prende sempre più la via del mercato online.  Un’opportunità con margini di crescita enormi, ma anche un terreno «minato» a causa dei soliti noti pronti ad approfittare del cliente meno informato.

Si tratta di un settore in grande crescita fotografato da un recente studio dell’Osservatorio eCommerce B2c. Nel 2019 il mercato online Food&Grocery ha sfiorato gli 1,6 miliardi di euro, registrando un +39% rispetto al 2018. Nel Food&Grocery la componente principale (89% del comparto) è rappresentata dall’Alimentare con un valore degli acquisti di oltre 1,4 miliardi di euro. Il restante 11% del comparto, pari a circa 170 milioni di euro, è legato all’Health&Care.

Ma, come sottolinea il direttore del Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana DOPPier Maria Saccani se «La diffusione del web ha avuto il grande merito di favorire la conoscenza dei prodotti DOP, contribuendo a incrementare la cultura dell’agroalimentare di qualità, ma dall’altro lato si sta rivelando la nuova frontiera dei furbetti”

Per questo il Consorzio di Tutela ha moltiplicato i controlli proprio su internet e sui social con una attività di vigilanza che è innanzitutto una garanzia per i consumatori».

Il Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana DOP ha messo in campo una vera e propria task force per contrastare le frodi proprio sul web. Un gruppo che collabora attivamente con le forze dell’ordine e l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).

Nel corso del 2019 sono stati 1218 i controlli effettuati online nell’ambito della più ampia attività di Vigilanza che il Consorzio di Tutela mette in campo anche nell’offline. Un incremento delle attività ispettive online pari al +45% rispetto al 2018, a testimonianza di quanto sia strategico, e proprio per questo bisognoso di attenzione, il variegato mondo delle piattaforme di vendita online.

L’attività ispettiva ha interessato le piattaforme più utilizzate nella vendita online (AmazonAlibaba ed Ebay) ma anche i social media più utilizzati (Facebook e Instagram per citarne solo due). Le rilevazioni più diffuse riguardano l’utilizzo improprio del marchio Mozzarella di bufala campana: dall’imitazione e l’uso improprio, che hanno come effetto il fenomeno dell’evocazione fraudolenta, fino ai casi più gravi di contraffazione del marchio stesso. Delle 18 operazioni congiunte con le forze di polizia e il personale dell’ICQRF, ben 11 sono partite proprio dal monitoraggio del web.

Il presidente Domenico Raimondo aggiunge: «Nel nuovo anno aumenteremo gli investimenti nel settore della vigilanza, strada decisiva per scovare imitazioni, evocazioni e usurpazioni del nostro prodotto e tutelare anche i nostri soci, che corrono il rischio di vedersi sottrarre quote di mercato dai tanti falsi in giro per il mondo».

Ma come riconoscere la mozzarella di bufala campana dop?

Il Consorzio ha redatto un utile promemoria a salvaguardia del consumatore.

Il formaggio DOP Mozzarella di Bufala Campana, per legge (D.l.vo 109/92, art. 23), deve essere posto in vendita solo se pre-confezionato all’origine (buste termosaldate, vaschette, bicchieri, ecc.).

Ogni confezione deve riportare le seguenti indicazioni:

• i marchi del Consorzio di Tutela;

• marchi della DOP;

• denominazione Mozzarella di Bufala Campana;

• estremi di legge nazionali (D.P.C.M. 10/5/93) e comunitari (Reg. CE n.1107/96);

• numero di autorizzazione del caseificio (AUT. CONSORZIO TUTELA N. 000/00/0000).

Tutte le mozzarelle poste in commercio con la confezione riportante la denominazione “Mozzarella di Bufala”, “Mozzarella bufalina”, ecc., NON sono certificate DOP e sono denominazioni NON consentite per legge.

Se la confezione è una busta annodata, deve essere presente, sopra il nodo, un sigillo di garanzia apposto dal produttore. La mozzarella in confezioni senza sigillo può essere facilmente sostituita con una mozzarella non DOP.

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