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Monte dei Paschi zavorra ancora la Borsa

Sterlina in picchiata, metalli preziosi in evidenza, Borse in calo. I mercati odiano l’incertezza e la situazione post Brexit rischia di diventare più “esplosiva della Brexit stessa. Eventuali riinvii, spiegano gli esperti, potrebbero minare la fiducia, spingendo a posticipare investimenti, posti di lavoro e consumi. E da lì il passo successivo è la recessione. Mentre l’oro continua la sua marcia in salita a 1352,945 dollari l’oncia, il petrolio tracolla di nuovo sotto i 50 dollari: il Brent perde il 4% a 48,05 dollari al barile, il Wti -3,9% a 46,86 dollari.

La volatilità e il panico hanno poi trovato terreno fertile con la notizia che tre big del settore (Standard Life Investments, Aviva Investments e M&G) hanno sospeso le contrattazioni dei rispettivi fondi di real estate britannici a causa dell’impennata di richieste di riscatti a seguito della Brexit. Così l’Europa chiude in deciso rosso: Parigi -1,69%, Francoforte -1,82% e Milano -1,45% trascinata dal tonfo di Mps -19,32%. Tiene Londra +0,35% dopo che la Bank of England è entrata in azione decidendo di ridurre le riserve obbligatorie delle banche di 5,7 miliardi di sterline, liberando così prestiti potenziali fino a 150 miliardi di sterline. Anche a Wall Street i listini viaggiano in calo.

Nel frattempo malgrado la Brexit, gli azionisti del London Stock Exchange Group hanno approvato quasi all’unanimità la fusione con Deutsche Boerse, volta a creare una grande borsa europea. Si è espresso a favore dell’operazione il 99,89% dei partecipanti al voto.
Lo spread Btp-Bund si allarga ancora a 141 punti base e rendimento all’1,25%, anche a causa del rendimento del bund decennale che si riavvicina ai minimi storici. Per la prima volta il bond a 50 anni della Svizzero è sceso in territorio negativo.

A Piazza Affari non si arresta la caduta vertiginosa di Bmps che in due giorni ha perso il 30% sui timori degli stress test europei, della cessione dei crediti deteriorati e delle probabili esigenze di nuovo capitale a breve. il Governo continua a lavorare su un Atlante 2.

Vendite anche su Yoox -7,03%, Cnh -4,77%, Azimut -4,62% e Unipol -4,4% che finiscono in fondo al Ftse Mib. In controtendenza Mediaset +1,83% che festeggia la crescita della pubblicità vicino al 4%. Nonostante la volatilità dei mercati e i fari accesi sul settore bancario, chiudono in positivo Ubi +1,36%, Unicredit +0,72% dopo il buy di Goldman Sachs e Bpm +0,22%. Inter invece perde il 2,21%, Banco popolare il 3,85%.

Fuori dal Ftse Mib Enertronica balza del 5,4% dopo i risultati del primo semestre superiori alle attese.

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Categories: Finanza e Mercati