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Misure anti-Covid su green pass, stadi e cinema: ecco la road map del governo per il ritorno alla normalità

Pixabay

La road map del governo per l’abolizione delle misure anti-Covid prende forma. Come annunciato la settimana scorsa dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, l’esecutivo sta pianificando una strategia per riportare il Paese alla normalità. Il processo dovrà essere graduale e, di sicuro, proseguirà ben oltre il 31 marzo, giorno in cui scadrà lo stato d’emergenza, ormai in vigore dal 2020. Sulla capienza degli stadi non ci dovrebbero essere problemi: le decisioni più controverse riguardano piuttosto il green pass (i governatori chiedono un’abolizione immediata, mentre il governo ha in mente un ritiro della misura in più tappe) e l’obbligo di mascherine al chiuso, la cui cancellazione rischia di essere interpretata come un liberi tutti con potenziali ricadute negative a livello sanitario.

Ma vediamo, in base alle ultime indiscrezioni, quali potrebbero essere i punti principali della road map in arrivo.  

La bozza di road map per l’abolizione delle misure anti-Covid

20 febbraio: più pubblico negli stadi

A partire dal 20 febbraio dovrebbe essere permesso riportare la capienza degli stadi dall’attuale 50 al 75%. Il ritorno al 100% dovrebbe avvenire entro il 24 marzo, data in cui l’Italia affronterà la Macedonia del Nord nella prima partita dei playoff per la qualificazione ai Mondiali di calcio.

10 marzo: popcorn al cinema e visite in ospedale

Dal 10 marzo dovrebbe cadere il divieto di mangiare e bere nei cinema e nei teatri. Era previsto che la chiusura dei bar in queste strutture durasse fino al 31 marzo, ma la norma è stata cambiata dalla Camera con l’ultimo decreto Covid che ha prorogato lo stato di emergenza e modificato le regole sul green pass.

Sempre dal 10 marzo sarà nuovamente possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale. La durata della visita non potrà superare i 45 minuti al giorno e, per entrare nei reparti, bisognerà soddisfare i seguenti requisiti:

  • aver completato il ciclo vaccinale con tre dosi;
  • oppure avere due dosi, ma essere già guariti dal Covid e avere con sé il referto di un tampone negativo fatto nelle ultime 48 ore.

Queste regole saranno valide in tutto il Paese e in tutti i reparti degli ospedali, comprese le terapie intensive. Inoltre, rispetto al recente passato, c’è anche un’altra novità importante: i direttori sanitari degli ospedali non potranno più impedire l’accesso ai parenti che rispettano i requisiti.

31 marzo: addio allo stato di emergenza

Come detto, l’ultimo giorno di marzo sarà anche la data di scadenza dello stato d’emergenza, dichiarato per la prima volta due anni fa dal governo Conte 2 e rinnovato senza interruzioni da allora. Stavolta l’esecutivo ha deciso di non prorogare oltre lo stato d’emergenza, che comunque potrà essere dichiarato nuovamente nel caso compaiano nuove varianti e la curva epidemiologica torni a impennarsi.

Da aprile inizia il ritiro del green pass

L’abolizione del green pass inizierà ad aprile e la prima tappa dovrebbe essere la cancellazione dell’obbligo nei bar e nei ristoranti all’aperto.

In seguito, lo stop dovrebbe essere esteso anche alle strutture dove è possibile fare sport all’aperto.  

Misure anti-Covid in autobus e in metro

Sempre da aprile, se la curva dei contagi continuerà a scendere, agli studenti con più di 12 anni dovrebbe essere concesso di salire su autobus e treni della metropolitana senza il green pass rafforzato, ma con un tampone negativo.

Novità sui colori delle Regioni

Allo stesso tempo, il governo dovrà esaminare l’ordine del giorno del Parlamento per superare il sistema a colori che classifica le regioni in tre fasce di rischio (gialla, arancione e rossa, ciascuna con le rispettive misure anti-Covid).

15 giugno: vaccino obbligatorio per gli over-50

A metà giugno, infine, scade l’obbligo vaccinale per gli over 50 e si dovrà decidere dove eliminare il green pass rafforzato al chiuso. Una valutazione importante, perché riguarderà anche i luoghi di lavoro.

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Categories: Politica