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Ministri Pdl pronti a votare la fiducia a Letta

L’ipotesi di un Letta bis si fa più concreta: se ne accorge anche la Borsa, che nel finale accelera al rialzo. Lo strappo aperto da Silvio Berlusconi con le dimissioni imposte ai ministri Pdl sembra in qualche modo ricomposto. Se non nel partito, quantomeno nella maggioranza delle larghe intese: il segretario pidiellino Angelino avrebbe annunciato al Cavaliere che proprio i ministri dimissionari sarebbero pronti a confermare la fiducia  al governo Letta. Berlusconi si troverebbe così davanti a un bivio: piegarsi a una clamorosa (e umiliante) marcia indietro rispetto alla volontà di far cadere Letta o imboccare la strada di una possibile scissione formale nel Pdl. 

Alfano cerca di gettare acqua sul fuoco: “Non ci sono gruppi o gruppetti – ha detto –, il Pdl deve votare la fiducia unito”. L’unico a dare un’immagine chiara della spaccatura che si è aperta nel partito, per il momento, è Carlo Giovanardi: “Abbiamo i numeri (per costituire un gruppo, ndr) – dice il senatore pidiellino –, siamo anche più di 40 e siamo fermi nel voler mantenere l’equilibrio di Governo. Per questo voteremo la fiducia. Il problema dei numeri, al massimo, è degli altri”. 

Fitta l’agenda degli incontri andati in scena oggi. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il premier, Enrico Letta, e il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. Di seguito, il capo dell’Esecutivo ha incontrato a Palazzo Chigi prima Matteo Renzi e Gianni Letta, poi Alfano insieme ad altri tre ministri dimissionari (Gaetano Quagliariello, Beatrice Lorenzin e Nunzia De Girolamo) e all’azzurro Fabrizio Cicchitto. In precedenza a Palazzo Grazioli si era svolto un vertice Pdl di circa tre ore, al termine del quale Berlusconi aveva lasciato Roma.

La situazione rimane fluida, ma a questo punto l’ipotesi più probabile è che l’Esecutivo riesca a trovare una strada per continuare lungo il suo cammino. In molti però cercano rassicurazioni sulla durata della legislatura, perché se si tornasse al voto entro pochi mesi (ad esempio in primavera) molti di quelli che oggi si dimostrano propensi al tradimento rischierebbero il posto il lista. E dal Pdl c’è già chi parla di una Marina Berlusconi pronta a guidare la rediviva Forza Italia.  

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Categories: Politica