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Milan-Juve, match-clou che vale per scudetto e Champions

Gabriella Bruschi

Un match (quasi) decisivo. Impossibile definire qualcosa al 100% alla 23esima giornata, ma certo questo Milan-Juventus (ore 20.45) è tutto fuorché interlocutorio. In palio ci sono punti pesantissimi sia in chiave scudetto che Champions, specialmente dopo la vittoria dell’Inter e il pareggio tra Lazio e Atalanta, con la sensazione, sempre più forte man mano che ci si avvicina al match, che dopo stasera nulla sarà più come prima.

Inutile dire che il pronostico viaggia sul filo dell’equilibrio, anche se questa, a ben vedere, è già una notizia: fino a poche settimane fa, infatti, i rossoneri sarebbero stati largamente favoriti. Poi però sono cambiate diverse cose, visto che le due squadre hanno avuto un processo di crescita opposto, con il Diavolo clamorosamente fermato dallo Spezia e la Juve, zitta zitta, a vincerne quattro nelle ultime cinque.

Insomma, la storia del campionato dice Pioli, è quella dell’ultimo periodo Allegri: il campo sarà così giudice assolutamente imprevedibile, per un match già caldissimo di suo. “È una partita importante, non decisiva, anche se riuscire a vincere sarebbe molto importante per la nostra classifica – ha confermato il tecnico rossonero -. La Juventus non è partita bene, ma adesso è in ottima forma, sta dimostrando la sua forza, è imbattuta da 8-9 partite e sta cercando di recuperare punti: lo ripeto, riuscire a vincere sarebbe molto importante. Non sarà sufficiente fare una prestazione normale, servirà una gara di livello alto e abbiamo la possibilità di farla”.

“Viviamo un buon momento ma il percorso è ancora lungo, questa sarà una partita bella da giocare, dispiace ci siano solo 5000 spettatori – il pensiero di Allegri -. Quale sarebbe il nostro obiettivo in caso di vittoria? Non andiamo troppo in là, ora affrontiamo il Milan che ha fatto un grande lavoro nell’ultimo anno e mezzo. Noi dobbiamo fare una partita importante per restare attaccati, in questo momento non possiamo pensare troppo in là”.

Anche a livello tattico il match è di difficile lettura, visto che le due squadre giocano in modo molto diverso, con i rossoneri più bravi a manovrare e i bianconeri a chiudersi e sfruttare gli episodi. Dal punto di vista delle assenze sta meglio la Juve, che dovrà fare a meno dei soli Chiesa e Bonucci, mentre il Milan, pur ritrovando Bennacer dopo la Coppa d’Africa (l’Algeria è già stata eliminata), non potrà contare su Kjaer, Tomori e Kessié, oltre ai meno importanti Ballo-Touré e Pellegri. Pioli punterà sul solito 4-2-3-1 con Maignan in porta, Calabria, Kalulu, Romagnoli e Hernandez in difesa, Tonali e Krunic a centrocampo, Messias, Diaz e Leao sulla trequarti, Ibrahimovic in attacco.

Stesso sistema di gioco anche per Allegri, che risponderà con Szczesny tra i pali, De Sciglio, De Ligt, Chiellini e Pellegrini nel reparto arretrato, Locatelli e Rabiot in mediana, Cuadrado, Dybala e McKennie alle spalle dell’unica punta Morata.

Spettatrici molto interessate della sfida, oltre ovviamente all’Inter, il Napoli di Spalletti e la Roma di Mourinho, impegnate rispettivamente con Salernitana (ore 15) ed Empoli (18). Sulla carta gli azzurri non dovrebbero avere grossi problemi, tanto più che i granata si presentano al Maradona con la rosa ridotta all’osso dal Covid (ma ieri si sono negativizzati due calciatori, dunque si giocherà regolarmente), mentre i giallorossi se la dovranno vedere contro un avversario in palla, già giustiziere di diverse grandi.

Entrambe comunque non possono sbagliare a cominciare dalla squadra di Spalletti, obbligata a prendersi i 3 punti se vuole restare in scia all’Inter e sfruttare il big match di San Siro. Oggi, dopo tanto tempo, il tecnico azzurro ha una rosa quasi al completo, eccezion fatta per gli africani Koulibaly, Anguissa e Ounas, dunque potrà schierare un 4-2-3-1 molto vicino a quello titolare con Meret in porta (ballottaggio con Ospina), Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mario Rui in difesa, Lobotka e Fabian Ruiz a centrocampo, Lozano, Zielinski ed Elmas alle spalle dell’unica punta Osimhen, in leggero vantaggio su Mertens. 3-5-2 d’emergenza per Colantuono, che in attesa del mercato (Iervolino e Sabatini hanno promesso 7-8 acquisti) proverà a onorare il derby campano con Belec tra i pali, Delli Carri, Bogdan e Veseli nel reparto arretrato, Kechrida, Schiavone, Di Tacchio, Obi e Ruggeri in mediana, Vergani e Bonazzoli in attacco.

Partita molto delicata invece per la Roma, che dopo aver battuto Cagliari e Lecce cerca la terza vittoria sul campo dell’Empoli, a dire il vero piuttosto insidioso. Mourinho sa che la rincorsa verso l’Europa passa proprio da gare come questa, tanto più dopo il pareggio tra Lazio e Atalanta, dunque schiererà la miglior formazione possibile, al netto dell’assenza di Pellegrini. Il suo 4-2-3-1 vedrà Rui Patricio in porta, Karsdorp, Mancini, Ibanez e Vina in difesa, Cristante e Oliveira a centrocampo, Zaniolo, Mkhitaryan e Felix alle spalle dell’unica punta Abraham. Andreazzoli, ex della partita vista la sua militanza giallorossa, risponderà con un 4-3-1-2 con Vicario tra i pali, Stojanovic, Romagnoli, Viti e Marchizza nel reparto arretrato, Zurkovski, Ricci e Henderson in mediana, Bajrami sulla trequarti, Cutrone e Pinamonti in attacco. 

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