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Migranti, il primo sbarco dell’era Salvini: 232 a Reggio

Imagoeconomica

Tantò tuonò che piovve. Dopo aver tanto sbraitato contro gli sbarchi e contro i migranti, ieri il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, ha dovuto fare i conti con la realtà e subire il primo autogol con l’arrivo nel porto di Reggio Calabria della nave Sea Wach che recava a bordo 232 rifugiati.

Salvini ha subito sparato a zero contro Malta, rea di aver rifiutato il permesso alla nave di attraccare nei suoi porti ma, senza accordi preventivi di collaborazione e senza un dialogo con gli altri Paesi europei e nordafricani è difficile trovare ascolto. E lo è ancor di più se si pensa di discutere infilando ogni giorno il dito negli occhi degli interlocutori.

Pensare che tutti gli altri siano irriconoscenti e che basti mostrare i muscoli per risolvere i problemi dell’immigrazione, che solo una intelligente politica di alleanze internazionali come quella che aveva avviato il ministro Minniti può aiutare a gestire, è pura illusione. Prima Salvini finirà la sua personale campagna elettorale e meglio sarà: non solo per lui e per il Governo ma soprattutto per l’Italia. Tanto più che ieri gli sbarchi sono proseguiti in Sicilia raggiungendo il totale di 467 nuovi migranti nell’era Salvini:

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