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Mediobanca, Ifis, Eurizon, Cattolica: ecco le trimestrali

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Mediobanca manda in archivio i primi nove mesi dell’esercizio con utili in crescita dell’11,1%, a 681,9 milioni, contro previsioni degli analisti che in media non andavano oltre i 660 milioni. I ricavi, invece, sono aumentati dell’8,6%, a 1.800,1 milioni, a fronte di un consensus pari a 1.780 milioni. “Il risultato – spiega Mediobanca – riflette il progressivo consolidamento delle acquisizioni nel wealth management e il buon andamento di tutte le altre divisioni, consumer banking in particolare”. In particolare, nel terzo trimestre il fatturato ha fatto segnare la quota record di 630 milioni.

Sulla stessa linea i conti di Banca Ifis, che nel primo trimestre del 2018 ha registrato un utile netto in progresso del 16%, a 37,9 milioni di euro, e un margine di intermediazione migliorato del 35%, a 139,4 milioni. Il risultato netto della gestione finanziaria si è attestato a 128,4 milioni di euro (+26,7%), mentre i costi operativi sono aumentati del 31,9%, a 73,4 milioni. Le spese per il personale sono cresciute a 26,8 milioni di euro (24,1 milioni a marzo 2017, +11,4%), in coerenza con l’aumento del numero dei dipendenti del gruppo, che alla data del 31 marzo 2018 erano 1.541 contro 1.361 un anno prima. A fine marzo il patrimonio netto consolidato ammontava a 1.413 milioni, contro i 1.368,7 milioni del 31 dicembre 2017 (+3,2%). Sul versante patrimoniale, il Cet1 è sceso leggermente al 15,49% dal 15,64% di un anno prima.

Bene anche i numeri di Eurizon, società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo, che ha chiuso il primo trimestre con un utile di 123,2 milioni (+4,2% su anno), un margine da commissioni pari a 184,8 milioni (+18%) e un rapporto cost/income al 20%. La raccolta totale ha toccato quota 3,3 miliardi, grazie soprattutto ai fondi aperti (2,7 miliardi), che hanno beneficiato di forti afflussi nella categoria dei flessibili (oltre 3 miliardi). Positivo anche il contributo delle gestioni di portafoglio per la clientela istituzionale, con 1,5 miliardi, e prosegue il trend di crescita dei fondi Pir che a fine marzo superano i 2 miliardi asset in gestione, con una raccolta da inizio anno di 354 milioni. Al 31 marzo il valore del patrimonio era pari a 314,5 miliardi (+6,5%).

Di segno diverso la trimestrale approvata da Cattolica Assicurazioni, che fra gennaio e marzo ha registrato un risultato netto di gruppo pari a 24 milioni, in calo del 20% su anno. La flessione è arrivata “per effetto del costo del nuovo subordinato e dei minori realizzi”, spiega la compagnia. La raccolta complessiva è arrivata a 1,3 miliardi (+1,1%) con apporti positivi sia dal ramo Danni (+0,4%) che dal Vita (+1,7%), mentre il risultato operativo è aumentato a 45 milioni (+4%), “in linea con gli obiettivi del piano industriale 2018-2020”. Il combined ratio è cresciuto dal 93,4% al 93,7%, mentre il Solvency Ratio ha raggiunto il 199%. Il gruppo “prevede un esercizio in linea con il Piano Industriale 2018-2020”.

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Categories: Finanza e Mercati