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Mediobanca festeggia risultati record e accelera l’Ops su Banca Generali. Nagel: “Possiamo arrivare prima di Mps”

Imagoeconomica

Mediobanca festeggia l’esercizio 2024-2025 con i “migliori risultati di sempre”, centrando tutti i target annuali e chiudendo un quarto trimestre solido. I ricavi crescono del 3%, raggiungendo 3,72 miliardi di euro, in linea con le guidance (+3%), mentre l’utile netto sale del 4%, toccando quota 1,33 miliardi. La banca conferma un dividendo di 1,15 euro per azione e mantiene la guidance positiva per il 2026.

Mentre brinda ai risultati, Piazzetta Cuccia stringe i tempi sull’operazione Banca Generali con un obiettivo chiaro e ambizioso: battere sul tempo Monte dei Paschi di Siena. Il Cda di Mediobanca ha già segnato sul calendario il 21 agosto come possibile data per l’assemblea decisiva sull’Ops, riservandosi di confermare la decisione entro il 6 agosto (quando il Cda di Generali si riunirà per approvare i conti semestrali e dovrebbe pronunciarsi sugli accordi distributivi legati all’operazione). Come spiegato da Alberto Nagel, ceo di Mediobanca in conference call dopo la pubblicazione dei conti: “In caso di feedback positivo da parte di Generali, ci muoveremo in questo senso”. E specifica: “l’anticipo dell’assemblea è legato principalmente all’iter autorizzativo, che si prevede sarà completato entro il 18 agosto; entro cinque giorni da quella data la Consob dovrebbe autorizzare la pubblicazione del prospetto, mentre l’ok dei soci deve arrivare prima del via libera della Commissione. Se tutto filerà liscio, l’Ops potrebbe sbarcare sul mercato tra fine agosto e inizio settembre.

Mediobanca chiude il 2024/2025 con risultati record 

Mediobanca archivia l’esercizio 2024/2025 con risultati record: un utile netto di 1,33 miliardi di euro, in crescita del 4,5% rispetto agli 1,27 miliardi dell’anno precedente. I ricavi consolidati superano i 3,7 miliardi di euro, in aumento del 3,1% rispetto ai 3,61 miliardi dell’esercizio precedente, grazie soprattutto alla crescita a doppia cifra delle commissioni nette, salite a 1,07 miliardi (+14,2%). Il margine di interesse si conferma stabile a 1,97 miliardi (-0,3%). La redditività migliora ulteriormente, con un Rote al 14% e un utile per azione in aumento del 7%, a 1,64 euro. Parallelamente, la qualità dell’attivo si rafforza, con un costo del rischio in calo a 44 punti base e un cost/income al 43%.

Nel quarto trimestre, Mediobanca registra un utile netto di 337 milioni di euro, in crescita rispetto ai 327,3 milioni del medesimo periodo dell’anno precedente, con ricavi a 951 milioni e margine di interesse stabile. Gli attivi complessivi superano i 112 miliardi, con una raccolta netta record di 3,8 miliardi. Il Cet1 si mantiene saldo al 15,1%, leggermente in calo rispetto al 15,2% di fine marzo, dopo la distribuzione dei dividendi e il buyback, parzialmente compensata da una riduzione degli Rwa grazie alle nuove regole di Basilea 4.

Dividendi e nuovo buyback

La politica di remunerazione degli azionisti rimane tra le più generose del settore, con un payout cash integrale del 100% degli utili ordinari anche per il 2025/26. Il dividendo annuale resta a 1,15 euro per azione (di cui 0,59 euro in pagamento a novembre). Mediobanca ha completato la seconda tranche di buyback per 385 milioni, cancellando 20 milioni di azioni, e ha deliberato una terza tranche da 400 milioni, in attesa delle necessarie autorizzazioni.

Guidance 2025-2026: crescita solida e obiettivi ambiziosi

“Per il prossimo esercizio ci aspettiamo un altro anno di crescita in uno scenario più difficile”, ha dichiarato il ceo in conference call. Nel dettaglio, Mediobanca prevede per l’esercizio 2025-2026 un utile netto di circa 1,4 miliardi, grazie a una crescita contenuta ma solida dei ricavi e un’espansione a doppia cifra delle commissioni nel wealth management. Gli attivi totali sono attesi in aumento fino a 123 miliardi, con una raccolta netta superiore a 10 miliardi. Il margine di interesse resterà stabile (-1%) grazie alla tenuta dei margini nel Consumer Finance e alla crescita dei volumi. Attesi un cost/income al 44%, un costo del rischio a 55 punti base e un utile netto intorno a 1,4 miliardi. La banca punta a mantenere un CET1 sopra il 14% e Tier1 intorno al 15%, confermando il payout cash al 100%.

Il piano strategico One Brand-One Culture, recentemente esteso fino al 2028, mira a un utile netto di 1,9 miliardi a fine periodo e prevede un raddoppio del dividendo, che dovrebbe raggiungere i 2,1 euro per azione, oltre a una remunerazione cumulata per gli azionisti superiore a 4,9 miliardi in tre anni.

Ops Generali: Mediobanca punta ad anticipare l’assemblea per fermare Mps

In una nota ufficiale, il gruppo guidato da Alberto Nagel spiega di aver trasmesso a Generali una proposta di linee guida per avviare le negoziazioni sulla prosecuzione e l’ampliamento degli accordi distributivi recentemente rinnovati tra Generali e Banca Generali, estendendo la collaborazione anche alla rete di Mediobanca.

L’obiettivo è ottenere da Generali l’approvazione in Cda – convocato per il 6 agosto – di un accordo distributivo chiave per la riuscita dell’operazione. Se il Leone dirà sì, Piazzetta Cuccia potrebbe anticipare l’assemblea sul via libera all’Ops, spostandola ben prima del 25 settembre e prima della chiusura dell’offerta rivale di Mps (8 settembre). 

La banca sottolinea che, in considerazione della tempistica autorizzativa dell’operazione – la cui conclusione è attesa per il 18 agosto – e dei termini regolamentari per la presentazione dell’offerta, il Cda potrebbe fissare la nuova data dell’assemblea chiamata a deliberare sull’Ops al 21 agosto.

Ma c’è un altro fattore da non sottovalutare: se l’Ops di Mps (partita il 14 luglio) dovesse decollare – al momento ha raccolto solo 281.732 adesioni, pari allo 0,03% delle azioni oggetto – l’offerta potrebbe chiudersi entro 40 giorni, quindi entro fine agosto, così l’assemblea diventerebbe inutile; se fallisse, invece, Mediobanca uscirebbe dalla “passivity rule”, ovvero la regola che limita le offerte ostili, e rilanciare o ritirare l’offerta su Banca Generali senza più passare dai soci. 

La partita resta serrata: il 6 agosto Generali potrebbe dare a Mediobanca lo slancio decisivo per anticipare i tempi, chiudere rapidamente l’operazione e lasciare gli avversari (Delfin della famiglia Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, azionisti di rilievo anche in Mps e Generali) con un pugno di mosche.

Nagel ribadisce: no a Mps, focus sul Wealth Management

Nagel definisce l’offerta di Mps “del tutto inadeguata e non conveniente”, specificando che “non contiene alcun piano di valorizzazione e retention delle risorse chiave di Mediobanca”. “Non si capisce perché un nostro azionista, in presenza di uno stand-alone che invece sta dando i suoi frutti e ha una traiettoria con ritorni a doppia cifra, dovrebbe prendersi rischi di bilancio, macro e di esecuzione, perlopiù senza un premio di mercato di un’operazione alternativa”.

Quanto ai possibili esiti delle due offerte, Nagel ha spiegato che, una volta arrivata sul mercato e se le condizioni saranno soddisfatte, l’offerta su Banca Generali “sarà legalmente vincolante e non potrà essere ritirata”, e questo “indipendentemente dal fatto che Mediobanca a quel punto sia stand alone o parte del gruppo Mps”.

Ultimo aggiornamento: giovedì 31 luglio 2025 ore 11:31

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