Il cda di Mediobanca gioca le sue carte per convincere i soci a votare a favore dell’ops su Banca Generali all’assemblea del 16 giugno. Ribadisce che rappresenta un progetto di significativa creazione di valore per tutti, a differenza dell’offerta “non concordata e fortemente distruttiva di valore” di Mps su Piazzetta Cuccia. E ne sottolinea la forte valenza industriale.
Mediobanca e la richiesta ai soci su ops Banca Generali
Gli argomenti sono messi nero su bianco nella relazione illustrativa, preparata e pubblicata, in vista dell’appuntamento degli azionisti tra i quali ci sono Delfin dei Del Vecchio (19,8%) e Francesco Gaetano Caltagirone (al 7,6% con facoltà di salire fino al 9,9%) il quale non vede un senso industriale.
L’offerta, viene ribadito, punta a far nascere un polo italiano nel wealth management di fascia alta con 210 miliardi di masse in gestione, 4,4 miliardi di ricavi e una rete di oltre 3.700 professionisti. Il passaggio assembleare è dovuto perché Piazzetta Cuccia è sotto passivity rule a causa dell’offerta lanciata dal Monte dei Paschi e il voto si avvicina: il 5 giugno è record date, la data entro la quale i soci che vogliono partecipare devono avere in mano le azioni. Il proxy proxy advisor minore Pirc intanto in linea con Iss consiglia ai soci di votare al favore dell’operazione.
Mediobanca: “Interesse per ops su B. Generali ha valenza industriale”
“L’elevato interesse per l’operazione che stiamo registrando in queste settimane e il positivo andamento dei titoli in Borsa supportano la nostra convinzione che Banca Generali sia il partner ideale per dare vita ad un progetto straordinario, tutto italiano, che aprirà un nuovo capitolo di crescita per il gruppo”, sottolinea l’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, dopo il giro di incontro all’estero con gli investitori internazionali.
Il disegno industriale “è stato riconosciuto e condiviso dal mercato alla luce dell’apprezzamento registrato dal titolo Mediobanca”: dal giorno successivo l’annuncio fatto il 28 aprile al 30 maggio il guadagno in Borsa è stato pari a oltre il 25%, indica la relazione.
Sul tema delicato di Generali, cui Mediobanca offre il 13,1% del capitale del Leone in cambio del 50,1% detenuto dalla compagnia in Banca Generali, il board sottolinea che l’obiettivo è “acquisire l’intero capitale sociale di Banca Generali”, per procedere alla fusione per incorporazione all’interno di Mediobanca e al delisting della società guidata da Gian Maria Mossa. Qualunque siano le soglie dell’ops, Piazzetta Cuccia “intende addivenire, in ogni caso, all’integrale dismissione della partecipazione”, si legge nella descrizione dei possibili scenari all’ esito dell’offerta, all’interno dei quali “Mediobanca si riserva la facoltà di acquistare azioni Banca Generali” per ottenere la fusione.
Viene inoltre ribadito che “entro la data di pubblicazione del documento di offerta” le due società “negozino e sottoscrivano” un accordo di “partnership strategico-industriale di lungo periodo nei settori della bancassurance, dell’asset management e dell’insure-banking”, anche per garantire la continuità degli “accordi recentemente rinnovati tra Assicurazioni Generali e Banca Generali”.