X

Macchine fotografiche subacquee, guida ragionata all’acquisto

FIRSTonline - Screenshot Idealo

La “waterproofmania” non è soltanto una moda, lo ha già dimostrato il mercato: orologi, macchine fotografiche, casse acustiche, smartphone, videocamere, sono tutti dispositivi che hanno la loro versione resistente all’acqua quando non nascano direttamente per l’utilizzo in immersione. I consumatori sono diventati tutti appassionati di sport acquatici? Certo che no, si tratta semplicemente della conveniente spesa in funzione della maggiore robustezza generale dell’oggetto.

Le vacanze al mare e l’esperienza in spiaggia, in barca o a bordo piscina, del resto, hanno fatto imparare la lezione a tutti: la disperazione per un telefono caduto in acqua, la reflex che non funziona più perché ha i granelli di sabbia tra i pulsanti, la salsedine che s’insinua fin dentro l’obiettivo della videocamera sono situazioni che in pochi possono dire di non aver sperimentato. La domanda è quindi naturalmente concentrata su dispositivi rinforzati, a tenuta stagna, antiurto, super resistenti. Ma se l’utente medio si accontenta di poter usare il suo smartphone anche sotto l’ombrellone, quello più esigente si spinge oltre, cercando la possibilità di immortalare i momenti più belli della propria vacanza anche durante uno snorkeling o un’immersione subacquea.

Ma quale macchina fotografica scegliere? Questa guida vuole venire incontro proprio all’utente disorientato dal gran numero di prodotti disponibili sul mercato, cercando di accompagnarlo nella scelta in funzione delle proprie esigenze ed aspettative. L’analisi si concentra sulle macchine fotografiche compatte, perché interessano un bacino di utenza più numeroso rispetto a chi acquista prodotti professionali o di nicchia.

La prima distinzione da fare, per capire a fondo la logica dei dispositivi subacquei, è quella tra “waterproof” e “impermeabile“. Una macchina fotografica della prima categoria è un oggetto che resiste al contatto accidentale con l’acqua, mentre nel secondo caso si tratta della possibilità di immergerlo completamente in acqua, per un periodo che va da pochi minuti fino ad una permanenza continua. L’International Protection o classe di protezione IP, nell’ingegneria elettrica, è un codice che riassume, tra l’altro, proprio queste capacità dei dispositivi. Il codice va da IP00 per “nessuna protezione” a IP69 per un apparecchio “totalmente protetto contro la polvere” oltre che “protetto da immersione continua ad alta pressione”. Pertanto, a seconda delle vostre esigenze, potete controllare questo codice per capire bene quali siano i limiti del suo utilizzo in condizioni più o meno estreme.

Fatta questa prima superficiale scrematura, si può procedere con la selezione di tutte quelle macchine fotografiche adatte allo scopo finale. Volete fare foto durante le vostre immersioni subacquee ricreative? Bene, dovete necessariamente guardare la profondità massima dichiarata d’esercizio e scartare tutte quelle che non garantiscono la tenuta oltre una certa profondità. Esistono macchine fotografiche che dichiarano una certa profondità massima, ma che poi non è rispettata e altre che invece superano i limiti indicati senza riportare infiltrazioni di alcun tipo, ma il miglior approccio è quello conservativo: mai ritenere la profondità massima dichiarata come sicura. Meglio stare sempre un po’ al di sopra di questo valore.

Le considerazioni su quantità di megapixel, zoom ottico e digitale, formati delle schede di memoria e batterie rimangono le stesse che si potrebbero fare analizzando qualunque gamma di fotocamere compatte non necessariamente subacquee, quindi questi aspetti non saranno affrontati in questa guida. Molto più interessanti, per il tipo di analisi ragionata che si vuol fare, sono invece le caratteristiche, i pregi o le pecche che spesso si scoprono, ahimè, solo dopo aver fatto l’acquisto. Il miglior consiglio, per scovare queste imperfezioni o per apprezzare queste funzioni nascoste, è quello di scaricare i manuali dei prodotti dal sito ufficiale, prima ancora di procedere all’ordine. Solo in questo modo potete evitare sorprese.

Ecco alcuni punti critici che, attraverso l’esperienza, ho potuto verificare di persona:

  • L’auto stand-by

A seconda del tipo di subacqueo o snorkelista che siete, vi tornerà molto utile sapere che non tutte le macchine fotografiche vanno in stand-by da sole. Questo potrà rendervi felici oppure innervosirvi. Solo voi sapete se preferite avere un automatismo che evita alle batterie di scaricarsi rapidamente perché voi dimenticate di spegnere la fotocamera quando non è utilizzata, oppure se vi urta molto di più il dover ogni volta riaccendere la macchina fotografica perché l’auto stand-by hai dei tempi di latenza troppo stretti per i vostri gusti. Bene, accertatevi che il modello scelto sia compatibile con le vostre preferenze.

  • La modalità “underwater”

Le macchine fotografiche compatte pensate per le immersioni, di solito, hanno una o più modalità “sub” che però, in determinate circostanze, risultano non proprio ottimizzate per la particolare scena che si sta fotografando. Dovete divertirvi a leggere i manuali delle fotocamere per capire se il cambio di “scenario” o “modalità automatica” è una selezione rapida e semplice anche sott’acqua. Nella migliore delle ipotesi basta spostare una rotellina o premere un pulsante dedicato, nella peggiore dovete entrare in un menù che presenta la vostra scelta solo come ultima opzione. Alcune macchine fotografiche, selezionano la modalità “underwater” in automatico e non è possibile cambiare scenario una volta che si è sott’acqua. Questo potrebbe creare alcuni problemi per la resa delle fotografie. A volte, anche solo la pigrizia è causa di una mancata selezione che rovina colori e risultato finale. Dovete capire quanto tempo avete voglia di dedicare alla preparazione delle vostre foto.

  • I tempi di avvio

Che ci crediate o no, alcuni produttori, per vanità o per semplice disattenzione, hanno pensato bene di fare in modo che all’accensione della vostra macchina fotografica venga caricato il logo aziendale insieme ad un piacevole effetto sonoro. Avete idea di quante volte manderete al diavolo l’azienda produttrice per non aver previsto di poter disattivare questa intro che vi impedisce di accendere e fotografare rapidamente soggetti in movimento che non stanno certo lì ad aspettare che il logo scompaia per rendere operativa la fotocamera? In altri casi non ci sono queste presentazioni, ma semplicemente, la macchinetta ci mette veramente troppo tempo per darvi la possibilità di scattare. Qui, lo ammetto, servirebbe un test che non si può certo fare online. Provate però a cercare qualche video su YouTube relativo al prodotto che in quel momento vi sembra faccia al caso vostro.

  • I pulsanti difficili da premere

Avete trovato una fotocamera che vi permette di scattare foto fino a 30 o 40 metri? A quelle profondità avete certo bisogno di una muta e molto probabilmente di guanti in neoprene e il neoprene riduce la vostra precisione nel premere i pulsanti. Se i tasti della macchinetta sono troppo piccoli o troppo poco distanziati tra loro, sott’acqua farete davvero un bel pasticcio. Vi ritroverete dentro menù in cui non siete mai entrati e voi volevate solo zoomare su un dettaglio! Guardate bene le foto che ci sono su Internet prima di acquistare….

  • Lo scafandro

Esiste uno scafandro per la fotocamera che state comprando? Quanto costa? Se siete dei sub, questo aspetto non è per niente secondario. Se volete portare la vostra macchina fotografica oltre i 30 metri, nella maggior parte dei casi avrete bisogno di utilizzare uno scafandro che la protegge ulteriormente e la fa arrivare oltre la profondità dichiarata. Fate una rapida ricerca e provate a vedere di che spesa si tratta e confrontatela con gli altri scafandri per le altre fotocamere che avete adocchiato. Sì, purtroppo non tutti i modelli prevedono uno scafandro e, udite, udite, alcuni produttori sono così poco attenti a questi problemi che riescono a fare scafandri che non sono compatibili con le diverse versioni delle stesse macchine fotografiche, ma di anni diversi.

  • Limitazioni alle riprese video

Se la vostra fotocamera è in grado anche di registrare filmati, dovete capire bene i confini di questa caratteristica. A volte, le aziende produttrici fanno in modo che ci siano delle limitazioni al numero di secondi o minuti registrabili in modalità “video”. Se per voi invece è importante poter decidere di fare anche ore di riprese sott’acqua, dovete necessariamente controllare anche questo aspetto.

  • Standard

Cercate di capire di che standard avete bisogno. Se avete un computer Apple, ad esempio, accertatevi che il formato prodotto dalla telecamera sia quello più facilmente elaborabile in post-produzione con il vostro Mac. Se la scheda di memoria utilizzata come supporto non è compatibile con l’hardware del vostro computer, avete un piccolo problema un più: dovrete comprare un adattatore. Spesa minima, ma non è certo la migliore configurazione desiderabile.

  • Display

Ve lo dico chiaro e tondo: sott’acqua la grandezza del display è importantissima. Riuscite a rendervi conto di aver fatto una foto male, sfocata, senza aver centrato il soggetto e potete nella maggior parte dei casi rifarla. Se ci sono messaggi di sistema, potete leggerli facilmente. Un display piccolo vi complica tutto. Tenetene conto.

  • Tecnologia Wireless

A cosa mi serve la connessione senza fili alla macchina fotografica subacquea? Mica devo fare il tecnologo pure sott’acqua? E invece questa caratteristica è quella che vi salverà dal far durare pochissimo la vostra fotocamera. Ammettiamolo: appena è finita l’immersione chiunque vorrebbe subito vedere come sono venute le proprie foto. E fin qui tutto è possibile anche in maniera molto agevole. Ma se vogliamo inviare le nostre foto al nostro compagno d’immersioni? Se le vogliamo pubblicare su Facebook o altri social network? Inviare per email? Certo, possiamo aspettare. Oppure, una volta a casa, possiamo aprire la macchinetta fotografica, sfilare la scheda di memoria e trasferire le nostre foto sul computer. Niente di più pericoloso. La macchinetta va sciacquata (bene e a lungo), va fatta asciugare e non deve assolutamente rischiare di ricevere acqua, anche dolce, al suo interno. Credere che i tempi si possano accorciare, grazie ad un getto di acqua corrente e una successiva asciugatura a mano, vi espone al rischio di una facile penetrazione di umidità e/o acqua nei vani della scheda di memoria o della batteria. Ergo, se volte proprio condividere immediatamente le vostre foto, non dovete far altro che scegliere una macchina fotografica in grado di funzionare, tramite una app da scaricare sullo smartphone, come punto di accesso wireless (con tanto di SSID) e in modalità “server”. In questo modo potrete scaricare sul vostro telefono o computer, tutte le foto appena fatte, in formato originale, senza aprire alcuno sportello del dispositivo.

Lo so, volevate fare subito il vostro acquisto. E invece avete molti manuali da leggere…

Related Post
Categories: News Tech

View Comments (1)