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Legge elettorale, Renzi al Pd: “Sì a modello tedesco”

“Abbiamo scelto la strada della responsabilità. La scelta del modello tedesco porta ad una pacificazione parlamentare e porta il Paese ad un passaggio fondamentale come quello elettorale senza forzature”. Così il segretario Matteo Renzi ha confermato alla direzione Pd l’intenzione di procedere a passo spedito con la nuova legge elettorale, sul modello tedesco come era emerso già nella giornata di lunedì.

L’accordo con le altri grande forze parlamentari c’è e l’approvazione sarà veloce, come ha confermato l’ex premier alla platea del Partito Democratico: “Si voterà entro la prima settimana di luglio. E’ la mia legge elettorale? E’ quella che preferiamo? No, non lo è. Dopo la sconfitta al referendum, il presidente Mattarella ha esortato il Parlamento a occuparsi della legge elettorale e per i partiti seri gli appelli del Capo dello Stato sono degli impegni da prendere sul serio. Le forze politiche che hanno sostenuto il No al referendum hanno partorito una proposta. C’è una convergenza di Forza Italia, M5S, Sinistra Italiana e Lega attorno ad un sistema che si ispiri al sistema tedesco: proporzionale con 5% di soglia di sbarramento, con il nome scritto sulla scheda. O si fa a inizio luglio o non si fa più”, ha ribadito Renzi.

Renzi ha anche replicato alle minoranze, sia a quella rappresentata da Andrea Orlando che a quella che fa capo a Michele Emiliano (entrambe, notizia di oggi, non saranno rappresentate in segreteria), che si erano dette contrarie alla formula tedesca, presa in accordo con Forza Italia, e soprattutto alle elezioni anticipate (in particolare sono contrari Orlando e 31 senatori): “Basta parlare di inciucio Renzi-Berlusconi. Non fa più neanche ridere”. Da parte sua Forza Italia, nel pomeriggio, aveva già confermato l’accordo tramite le parole di Renato Brunetta: “L’intesa tra il Pd e Forza Italia sulla legge elettorale non riguarda solo i contenuti ma anche i tempi di approvazione, con l’approdo nell’aula della Camera il 5 giugno e il sì del Senato entro la prima settimana di luglio”.

In occasione della direzione Renzi ha anche sdoganato la digitalizzazione del Pd: “Da domani sarà disponibile l’app Bob, la prima parte del progetto Bob. Sempre da domani partirà un appuntamento quotidiano che verrà trasmesso in diretta video alle ore nove, tutti i giorni, in cui un dirigente del Pd – domani sarò io – farà un punto sulla situazione politica e una piccola rassegna stampa. Da lunedì 5 giugno, invece, avremo un appuntamento quotidiano con gli ‘approfondimenti in terrazza’, il primo sarà sulla sicurezza e sarà animato da Marco Minniti”. Andrea Rossi, il nuovo responsabile Organizzazione del Pd, ha proposto Imola come sede della Festa Nazionale dell’Unità del 2017.

“Grazie a Paolo Gentiloni – ha anche detto Renzi – per il lavoro che sta facendo. Sostenere il governo significa sostenere noi stessi, punto. La discussione sulla data del voto non ci compete. La legge elettorale non la facciamo perché abbiamo impazienza di andare a votare ma perché è nell’interesse del Paese farla adesso, altrimenti non la si fa più. Noi non vogliamo difendere il diritto di veto dei piccoli partiti, ma il diritto di voto dei cittadini”. “Le parole del Papa ci dicono che è il lavoro, non il sussidio, l’elemento su cui dobbiamo lavorare. Quando incentivi e bonus producono 740mila posti di lavoro significa che funzionano”.

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