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Le Borse dribblano Kabul e l’uragano Usa ma solo il Nasdaq corre

Imagoeconomica

Seduta sottotono in Europa, orfana di Londra, nonostante l’avvio record di Wall Street.

Piazza Affari archivia la giornata in lieve rialzo +0,07% e restando aggrappata a 26mila punti, benché le banche siano in calo. Sono misti gli altri listini europei: Francoforte +0,19%; Parigi +0,08%; Amsterdam +0,27%; Madrid -0,6%. La City è rimasta chiusa invece per festa nazionale.

Oltreoceano Wall Street vede il Nasdaq e lo S&P 500 a nuovi massimi e il Dow Jones che tratta sui livelli di venerdì scorso. A ridare fiducia alla borsa newyorkese contribuisce l’intervento della scorsa settimana del presidente della Fed Jerome Powell, prudente ma efficace nel preannunciare un probabile tapering entro l’anno, senza precisare quando e senza riflessi sui tassi d’interesse, in un mondo in cui la “variabile Delta” rappresenta ancora un’incognita per l’economia. L’atteggiamento del banchiere centrale lascia in stallo i titoli di stato a stelle e strisce, mentre si comincia a guardare al rapporto sull’occupazione che uscirà venerdì e da cui potrebbero dipendere i tempi d’avvio di una riduzione degli stimoli. A livello azionario viaggia molto bene il settore tecnologico, con Nvidia, Intel, Microsoft in rialzo. È in rosso invece Moderna, poiché il Giappone ha sospeso temporaneamente un altro milione di dosi del suo vaccino contro il Covid. 

In ambito europeo sono usciti in giornata alcuni interessanti dati macroeconomici.  In particolare è scesa ad agosto la fiducia di imprese e famiglie nella zona euro, dopo il massimo storico di luglio. L’inflazione annuale dei prezzi al consumo in Germania invece ha accelerato ai massimi da 13 anni (+3,9%), anche se a livello mensile i prezzi sono rimasti invariati. Sono due volti di una stessa medaglia, due indicatori del clima di ripresa che potranno orientare le scelte della banca centrale europea. A questo proposito si ricorda che Jens Weidmann, numero uno della banca centrale tedesca, da tempo è preoccupato che i tassi di interesse della Bce restino bassi troppo a lungo, mentre l’inflazione teutonica, secondo i suoi consulenti, si avvicinerà al 5% entro fine dell’anno. Sugli orientamenti di Eurotower si registrano oggi le parole di Francois Villeroy de Galhau, componente del board Bce e governatore della banca centrale francese, secondo il quale non c’è fretta di prendere una decisione in merito al futuro del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (Pepp) durante la prossima riunione di politica monetaria della Bce a settembre poiché, diversamente dalla Federal Reserve statunitense, la Bce può regolare gli acquisti mensili in base alle condizioni di finanziamento. Ai microfoni di Bfm Business radio, il banchiere centrale ha sottolineato anche che dall’ultima riunione della Bce di giugno le condizioni di finanziamento nel blocco hanno registrato un miglioramento, che le economie di Francia e zona euro dovrebbero tornare ai livelli pre-Covid all’inizio del 2022 o prima, e che in questa fase non c’è il rischio di un aumento durevole dell’inflazione. Intanto, nel corso dell’ultima settimana, secondo quanto reso noto dalla Bce, gli acquisti di Btp in ambito Pepp sono calati a 11,54 miliardi dai 16,58 di una settimana fa. Il totale degli acquisti fatti sinora nell’ambito del programma Pepp sale a 1325,07 miliardi su una dotazione complessiva di 1850 miliardi. 

Buone notizie arrivano per l’Italia dall’Ocse, Secondo l’organismo internazionale nel secondo trimestre il Belpaese ha registrato la seconda maggior crescita del pil nell’area dei paesi più sviluppati. Primo è il Regno Unito con un incremento del 4,8% contro +1,6% del trimestre precedente. Per l’Italia +2,7%, da +0,2%.Nel complesso il quadro disegnato non ha avuto grandi riflessi sull’obbligazionario, che chiude la seduta stabile, con uno spread tra decennale italiano e tedesco di 105 punti base (-0,78%) e un rendimento del Btp di +0,61%.

A livello azionario le blue chip più effervescenti di oggi sono Interpump +2,27%; Stm +1,57%, che aggiorna i suoi massimi storici; Saipem +1,58%; Amplifon +1,19%; Enel +0,9%. A guidare i ribassi sono invece Unicredit -1,65% e Bper -1,17%; Tenaris -1,09%; Pirelli -0,89%; Stellantis -0,85%. Cnh resta incolore dopo aver annunciato, stamani, l’acquisizione della società italiana Sampierana. per espandere il settore delle macchine per le costruzioni. 

Fuori dal listino principale perde smalto la Juventus (-1,67%) con l’ufficializzazione dell’uscita di Cristiano Ronaldo e la sconfitta casalinga in campionato. Compie un balzo Saras, +5,44%.

Sul mercato valutario il cambio euro dollaro galleggia in area 1,18. Lievi cali per il petrolio. Il Brent con consegna novembre 2021 perde lo 0,15% e tratta intorno a 71,60 dollari al barile. Modeste oscillazioni per i metalli.

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