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Le Borse cinesi vacillano, petrolio ed euro su, economia ok

Traballano ancora le Borse cinesi dopo il tonfo del 3% di ieri, la peggior seduta dell’anno. Il petrolio sale a nuovi massimi dal 2015 alla vigilia del vertice di Vienna che dovrebbe rafforzare il rispetto dei tetti di produzione. Ma queste ombre non macchiano un quadro in rosa.

“Economy is booming”, per dirla con Chris Williamson, l’economista che dirige la società che, dal 1995, misura la salute dell’economia reale attraverso gli indici Pmi basati sugli acquisti delle imprese. Dal suo osservatorio emerge che il motore dell’economia reale sta andando a mille, la miglior performance da sei anni e mezzo.

UNICREDIT: IL PIL EUROPEO VERSO IL 3%

Tutti gli indicatori, dalla produzione ai consumi, dall’occupazione alla ripresa dei prezzi, viaggiano al massimo, al punto che, secondo l’ufficio studi di Unicredit, il Pil dell’Eurozona 2017 promette di salire del 3%, garantendo una partenza sprint per l’anno prossimo. Nemmeno il rialzo dell’euro, risalito a 1,1850 sul dollaro, sembra in grado di rallentare la corsa, alimentata dalla corsa dell’export che coinvolge anche il manufacturing italiano.

Migliora ancora la bilancia commerciale extra Ue dell’Italia: ad ottobre c’è stato un avanzo di 4,554 miliardi di euro, l’11,2% in più dello scorso anno.Stesso copione in Usa, alla ricerca della conferma della ritrovata fiducia dei consumatori nel lungo week end dedicati allo shopping, sia nei mall che, soprattutto, per via elettronica. Donald Trump, nel suo messaggio ai militari in occasione del giorno del Ringraziamento, è stato al solito esplicito: “Ragazzi, state tranquilli, stiamo lavorando per voi: presto taglieremo le tasse, la Borsa tira ai massimi”.

TOKYO IN CALO, ANCORA PERDITE A SHANGHAI

Volumi ridotti stamane sulle Borse asiatiche all’avvio di una seduta corta per Wall Street che chiuderà i battenti a metà giornata. Tokyo, in calo dello 0,5% nella prima parte della seduta, si avvia a chiudere in lieve rialzo: indice Nikkei +0,2%. Lo yen si apprezza su dollaro a 111,4.Proseguono, anche se oggi sono meno pesanti, le vendite sul mercato azionario della Cina: indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,8%, dal -3% di ieri. L’indice Hang Seng di Hong Kong è piatto.

PETROLIO IN TENSIONE, L’OPEC ALLARGA LA SUA RETE

Stamattina il petrolio Brent è in lieve calo a 63,4 dollari il barile, ieri ha guadagnato lo 0,4% su nuovi massimi dal 2015 Gli occhi sono puntati sul meeting Opec del 30 novembre. La rosa dei Paesi coinvolti nel taglio della produzione di greggio si potrebbe allargare. Secondo le ultime indiscrezioni di Bloomberg, l’Opec sarebbe riuscito nell’intento tutt’altro che facile di coinvolgere altri Paesi nel piano di riduzione dell’estrazione.

Tra questi, il Ciad, il Turkmenistan e l’Uzbekistan. Potrebbero aderire anche Argentina, Benin, Bolivia, Congo, Costa d’Avorio, Ghana, Indonesia, Mauritania, Sudafrica e Tajikistan. Un no sicuro arriverebbe invece da Norvegia, Brasile, Egitto, Colombia, Camerun e Niger.Ma ogni intesa di cartello rischia di essere vanificata dal boom dello shale oil Usa: la produzione degli Stati Uniti è salita a 9,66 milioni di barili (+15% in un anno).

“Gli Usa saranno, senza ombra di dubbio, il primo produttore di greggio del mondo nei prossimi 5 anni. Stanno producendo… a metà dei costi che avevano due anni fa”, dice Matt Stanley, di Freight Investor Services a Dubai.

CAO: MENO OIL NEL FUTURO DI SAIPEM

A Piazza Affari ieri Eni -0,39%, Tenaris + 0,56% e Saipem -0,79%. Credit Suisse ha ribadito su quest’ultima la raccomandazione Underperform (farà peggio della Borsa), ritoccando il target price a 2,75 euro da 2,55 euro. Un prezzo obiettivo molto al di sotto dell’ultima quotazione.

L’ad Stefano Cao, nel corso della cerimonia per i 60 anni della società ha detto: “In uno scenario di prezzi del petrolio bassi chissà ancora per quanto tempo, una oil service come la nostra deve guardare al business delle rinnovabili, come la costruzione degli impianti eolici e lo smantellamento delle piattaforme petrolifere, oltre che all’alta velocità ferroviaria, come la linea Mosca-Kazan di 770 km di lunghezza”.

ECONOMIA EURO AI MASSIMI DA 2011, MILANO +0,37%

Economia euro avanti tutta. La lettura ‘flash’ dell‘indice Pmi composito ha evidenziato questo mese un balzo a 57,5, al massimo dall‘aprile 2011. “Pensavamo di aver raggiunto un picco qualche mese fa, perciò siamo di fronte a una sorpresa. Sembra avere le caratteristiche di una ripresa ad ampio spettro”, spiega Chris Williamson, economista di Ihs Markit.

Piazza Affari + 0,37% ha chiuso con un lieve segno margine positivo poc sotto quota 22.400, in un contesto europeo condizionato dall‘operatività ridotta per la festività del Ringraziamento negli Usa.Fa meglio Parigi (+0,50%).

L‘attività delle aziende francesi è cresciuta a novembre al ritmo più rapido degli ultimi sei anni e mezzo. Intanto le recenti riforme del lavoro hanno spinto le aziende ad assumere personale ai massimi dal 2001. Piatta Londra (–0,02%): il Pil del terzo trimestre è cresciuto dello 0.4%. La piazza peggiore è Francoforte (-0,05%), frenata dalle tensioni crescenti per lo stallo della situazione politica.

Il capogruppo della Cdu al Bundestag Volker Kauder ha chiesto ai socialdemocratici di riconsiderare oil no alla Grosse Koalition. L’economia intanto va. La lettura definitiva del terzo trimestre ha indicato che il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,8% a livello trimestrale e del 2,8% su base annuale, in accelerazione rispetto al +0,6% su base trimestrale del periodo tra aprile e giugno. Poco dopo la diffusione del dato, inoltre, l’istituto Ifo ha alzato la stima di crescita economica della Germania per il 2017 al 2,3% dall’1,9%.

BCE, I FALCHI CHIEDONO CHE DI QE NON SI PARLI PIÙ

Dalla lettura dei verbali dell’ultima riunione della Bce emerge la divisione tra chi vuole fissare un termine preciso al Qe e chi intende mantenere aperta la porta ad un ulteriore prolungamento degli acquisti, se necessario. E passata, come è noto, la linea di estendere il programma fino a settembre 2018 (con acquisti ridotti a 30 miliardi mensili a partire dal prossimo gennaio) confermando inoltre la possibilità di prolungare ulteriormente il programma in caso di necessità.

Quanto emerso dal resoconto del meeting sembra dunque segnalare una divisione all‘interno del Direttivo della banca centrale e suggerisce che ogni eventuale proposta di estendere ulteriormente il Qe troverebbe opposizione anche qualora non venisse raggiunto nei prossimi anni il target di inflazione del 2%.

BTP PIATTI, MARTEDÌ 5.5 MILIARDI DI BOT

I Btp chiudono deboli una seduta senza grandi spunti, soprattutto nel pomeriggio, per la chiusura della piazza americana. Nel corso della seduta l’oscillazione del tasso sul Btp decennale è rimasta entro una manciata di centesimi, tra 1,76% e 1,79%; lo spread su Bund chiude in lieve allargamento, ma sempre in vista di quota 140.Dopo l’operazione di buyback da circa 5,5 miliardi di mercoledì, il Tesoro ha comunicato che nell’asta di martedì 28 offrirà 5,5 miliardi di euro di Bot a 6 mesi, scadenza 31 maggio 2018.

Domani toccherà alle aste di Btp e Ccteu di mercoledì 29, le ultime a medio lungo con regolamento nel 2017. Intesa Sanpaolo prevede un’offerta fino a 2 miliardi di Btp quinquennali e altrettanto di decennali, e di Ccteu fino a 1,5 miliardi. L’offerta di lunedì 27 sarà limitata ai soli Ctz, per un importo fino a 2 miliardi.

VOLA TIM. IL 5 DICEMBRE IL CDA SULLA RETE

La star della giornata è stata Telecom Italia +4,48% a 0.7225, miglior blue chip del listino. Bene anche l’azione risparmio +6%. L’ipotesi che la cessione di una quota della rete venga portata al consiglio di amministrazione del 5 dicembre fa correre il titolo in borsa. A fare da traino, inoltre, anche le parole di ieri del ceo Genish che è pronto a una “piena collaborazione” con il governo.Mediobanca Securities (rating outperform, prezzo obiettivo a 1,30 euro) rileva che “la separazione della rete con la cessione di una quota di minoranza sarebbe un’opzione creatrice di valore».

Gli analisti di Mediobanca hanno stimato una valutazione di 15 miliardi spiegando che una «newco potrebbe essere facilmente costituita con debito.Assumendo un indebitamento intorno a 6 miliardi (3,4 volte il rapporto debito netto/ebitda) e vendendo una quota del 40%, come fatto con Inwit , hanno proseguito gli analisti, «Telecom incasserebbe circa 3,6 miliardi, riducendo visibilmente il suo debito».

Secondo gli analisti, un secondo passo potrebbe essere un consolidamento con Open Fiber o l’ingresso di fondi pubblici nella newco. Positiva anche Mediaset (+0,66%), che resta intorno ai livelli segnati dopo le indiscrezioni di qualche giorno fa, che parlavano di un accordo a breve con Vivendi che ridurrebbe la sua partecipazione nella società a circa il 5%.

PIOVONO I BUY PER ENEL. JP MORGAN PROMUOVE STM

Da segnalare Enel (+1,5%), che si è aggiudicata una gara per le energie rinnovabili in Messico per 700 milioni di dollari. Il titolo è tornato a spingere in rialzo dell’1,5%, portandosi a 5,40 euro, un passo dai recenti massimi degli ultimi otto anni (5,44 euro). I broker continuano a premiare gli obiettivi del nuovo piano industriale presentato in settimana a Londra.

Ultimo in ordine di apparizione, Exane ha confermato la raccomandazione Outperform e il target a 5,80 euro. Negli ultimi giorni l’ottimismo degli analisti si è ulteriormente rafforzato. Su un panel di 32 esperti censiti da Bloomberg, ben 23 consigliano l’acquisto del titolo. Nessuno la vendita. Target medio 5,67 euro.Stm +0,83%. J P Morgan ha rafforzato la raccomandazione Overweight, alzando il target price a 26 euro da 22,50 euro.

IN SALITA L’AUMENTO CARIGE, MEDIOBANCA FA SHOPPING

Tra le banche bene i Big: Unicredit+0,5%, Intesa +0,2%. Mediobanca (-0,4%) ha annunciato l’acquisizione di Ram Active Investments, società finanziaria della Svizzera con 4,3 miliardi di euro di fondi in gestione. L’operazione si mangia 30 punti base a livello di Common Equity Tier 1. Il titolo è invariato.

Banca Monte dei Paschi -1,3%. Le adesioni totali all’offerta di scambio azioni/bond senior si attestano all’83,5%. Secondo indiscrezioni, il Tesoro ha confermato sia il presidente che l’amministratore delegatoBanca Carige -3,5%. Prosegue l’aumento di capitale. L’amministratore delegato Paolo Fiorentino ha escluso un nuovo aumento di capitale. Creval +5%.

YOOX IN CALO ASPETTANDO IL BLACK FRIDAY

Alla vigilia del Black Friday avanzano nel lusso MonclerFerragamo (+1,5%). In controtendenza Ynap (-2,5%).

DEBUTTO CON IL TURBO PER EQUITA

Debutto con il turbo per Equita sull‘Aim, che sale di oltre il 5% per chiudere a +2,4%.

Tornano gli acquisti sul settore immobiliare. La Commissione Bilancio del Senato ha respinto tutti gli emendamenti che miravano a modificare la norma che estende a tutte le società immobiliari i benefici fiscali previsti dai PIR. E a Piazza Affari i titoli interessati salgono: Aedes +8%, Risanamento +6%, Gabetti +3,5%, Beni Stabili +1,5%, IGD +0,6% e CoimaRES +0,5%.

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