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Lavoro, Fornero: riforma anche senza accordo con sindacati e Confindustria

L’intesa fra governo e parti sociali sulla riforma del lavoro ancora non c’è, ma ormai è chiaro che si tratta di un optional. Il Governo andrà avanti comunque, “con o senza accordo”, e lo farà in tempi brevi. Questo il messaggio lanciato dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, che oggi ha incontrato a Palazzo Chigi i rappresentanti di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Il tavolo delle trattative sul mercato del lavoro si apre dunque con una netta affermazione d’indipendenza da parte dell’Esecutivo. 

“L’incontro di oggi non è rituale – precisa ancora Fornero – perchè Ue, mercati, noi e voi sappiamo che questa è l’occasione per fare una cosa buona per il mercato e se non la cogliamo, perdiamo. Saremo giudicati dagli italiani che hanno subito esclusioni e non hanno avuto prospettive, appiattendosi su precarietà e basse aspirazioni”.

Il ministro sottolinea che non c’è tempo da perdere: la partita va chiusa al massimo in tre settimane, meglio ancora in due. Per questa ragione Fornero propone alle parti sociali di tornare fra dieci giorni a Palazzo Chigi per continuare il dialogo sulla nuova legge (che la Professoressa vorrebbe battezzare “Resta e cresci in Italia”, sulla scia dei nomignoli già confezionati per i primi decreti). 

I QUATTRO PUNTI DELLA RIFORMA

La riforma dovrebbe poggiare su quattro pilastri: depurazione della flessibilità (sia in entrata che in uscita) dai suoi aspetti più deteriori, distribuzione uniforme delle tutele, potenziamento della formazione e delle politiche attive a favore dei lavoratori. Insomma, “un disegno di grande respiro”. Parola di Elsa Fornero. 

“Vogliamo rafforzare la posizione dei lavoratori – avrebbe detto il ministro secondo fonti presenti a Palazzo Chigi – sia di quelli che già hanno un lavoro che di quelli che lo cercano.  L’obiettivo complessivo non è aiutare i lavoratori a discapito delle imprese o viceversa”.

MARCEGAGLIA: CIG E SUSSIDIO DISOCCUPAZIONE, MA ANCHE LICENZIAMENTI PER MOTIVI ECONOMICI 

“La cassa integrazione straordinaria verrà mantenuta”. Non ha dubbi la numero uno degli industriali, Emma Marcegaglia, che al termine dell’incontro a Palazzo Chigi riporta con queste parole una delle rassicurazioni arrivate dal Governo. Marcegaglia ha poi ribadito che “in un momento difficile come questo, gli attuali strumenti, cassa integrazione straordinaria e mobilità, non vanno toccati, altrimenti lasceremmo i lavoratori senza aiuto”.

L’Esecutivo, inoltre, starebbe ragionando su “un sussidio di disoccupazione più universale” ha spiegato Marcegaglia.Poi però arrivano le cattive notizie per i lavoratori: “Il ministro – ha detto ancora il presidente di Confindustria – ha parlato di licenziamenti per motivi economici senza il tema del reintegro”. 

CAMUSSO: QUALI RISORSE PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI? 

“Dobbiamo apprezzare, pur usando i condizionali che sono obbligatori, che l’intento del Governo è lavorare per fare un accordo”,  dice la leader della Cgil, Susanna Camusso. In ogni caso, secondo la sindacalista, “continuano a essere assenti due temi: l’idea che sui salari si può ragionare sulla produttività e non sul fisco e poi il nodo dello sviluppo e della crescita del Paese”. 

Secondo Camusso è da apprezzare anche che “sulla cassa integrazione ci sia un atteggiamento diverso del ministro rispetto alle questioni precedenti”, tuttavia continua l’incertezza sulle risorse necessarie per finanziare i nuovi ammortizzatori.

BONANNI: NESSUNO TOCCHI L’ARTICOLO 18

“Spero che in tutti ci sia l’idea che sia sbagliato mettersi in testa di far cadere un simbolo. L’effetto sulla gente sarà devastante”. Queste le parole del leader della Cisl, Raffaele Bonanni, in riferimento all’articolo 18.”Le discriminazioni vanno combattute in ogni modo – prosegue -. E’ sbagliato, anzi, è un modo per coprire le inefficienze del sistema. Non capisco tanta drasticità quando con i poteri forti che ostacolano il paese si è stati meno drastici. Invitiamo il Governo a usare molta cautela, perchè siamo in una fase delicata”.

ANGELETTI: MA L’ACCORDO SERVIRA’ A QUALCOSA?

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Sulla scia delle precisazioni arrivate dal ministro Fornero, al segretario della Uil, Luigi Angeletti, è sorto un dubbio: “Chiedo al governo… Ma si lavora per fare un accordo o solo per individuare soluzioni che poi il governo si riserva di valutare?”. 

Categories: Politica