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L’accordo su Cdp fa bene alla Borsa che nel finale dimezza le perdite

FIRSTonline

I listini europei chiudono contrastati una seduta condizionata dalle esternazioni su dazi e costo del denaro da parte del presidente Usa, Donald Trump. Wall Street aggiusta il tiro a fine mattinata, in scia a trimestrali eccellenti come quella di Microsoft, con il titolo che tocca nuovi massimi. Scendono invece le azioni di società esposte al commercio come Caterpillar e 3M, impensierite dai dazi “pronti” contro Pechino del valore di 500 miliardi di dollari, qualora la Casa Bianca lo ritenesse necessario.

Piazza Affari perde lo 0,41%, scendendo a 21.794 punti, con Buzzi, -3,57%, di nuovo in maglia nera e la galassia Agnelli in ribasso, mentre s’intensificano le voci sulla successione a Sergio Marchionne. Il settore auto soffre a livello europeo, a causa dei timori sulla guerra commerciale globale. Ne fa le spese soprattutto Francoforte, -0,94%; in calo frazionale Parigi -0,35%; poco mosse Londra -0,06% e Madrid +0,01%; positiva Zurigo +0,57%.

Il dollaro scende dai massimi da un anno raggiunti nei giorni scorsi; ne approfitta l’euro e il cambio torna sopra 1,17. A frenare la corsa del biglietto verde è un nuovo attacco di Trump alla Fed, questa volta su Twitter: “Gli Stati Uniti – scrive il presidente – non dovrebbero essere penalizzati perché stanno andando così bene. La stretta sui tassi danneggia tutto ciò che abbiamo fatto. Agli Stati Uniti dovrebbe essere consentito di riprendersi ciò che avevamo perso per l’illegale manipolazione di valuta e i cattivi accordi commerciali. Il debito è in scadenza e noi stiamo aumentando i tassi – Sul serio?”.

Intanto trona sotto pressione il mercato del debito italiano, che chiude in lieve recupero una seduta partita male a causa delle presunte tensioni nel governo. La parziale schiarita arriva con l’accordo su alcune nomine. In particolare per il nuovo amministratore delegato di Cassa depositi e presiti si fa il nome di Fabrizio Palermo, attuale direttore finanziario della società; mentre come direttore generale del Tesoro si indica Alessandro Rivera. Alla fine lo spread con il Bund sale a 221.70 punti, +2,17%. La Banca d’Italia rivela che nella fase di “fuga” dal Belpaese, a maggio, sono stati venduti dall’estero quasi 25 miliardi di euro di titoli italiani.

Sul fronte materie prime: l’oro, con il dollaro in ribasso, sale a1229,25 dollari l’oncia. Non sa che direzione prendere invece il petrolio: Brent +0,3%, 72,8 dollari al barile; Wti -0,21% 68,1 dollari al barile.

In Piazza Affari la blue chip migliore della seduta è Recordati, +3,9%, promossa a “buy” da Goldman Sachs. Prosegue la scia positiva di Campari, +1,46%. Bene Snam, +0,93%, che ha acquistato in consorzio il 66% di Desfa, l’operatore nazionale greco del gas. Salgono Luxottica +0,89%, che lunedì presenta i suoi conti, e Mediaset +0,76%.

Male Buzzi; perdono quota Fca -2,31% e Ferrari -2,4% che trascinano in basso il principale azionista Exor -1,97%. Giù Leonardo -2,1%.

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