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La Grecia è salva: l’85,8% dei creditori aderisce allo swap e i mercati festeggiano

FIRSTonline

La conferma ufficiale è arrivata: la Grecia ha raccolto l’85,8% di adesioni al piano swap. Atene comunica che le adesioni ricevute hanno riguardato bond per complessivi 172 miliardi, di cui 152 miliardi di diritto greco. L’operazione di swap sul debito da 206 miliardi si è chiusa quindi con successo superando la soglia che permette di ristrutturare il debito.

Ora la palla passa all’Eurogruppo di oggi che deve decidere cosa fare sul secondo programma di aiuti. Va ricordato però che a questo livello Atene può usare le clausole di azione collettiva. Il che potrebbe far scattare il pagamento dei cds. Il governo greco ha infatti aggiunto nella nota che “con l’attivazione delle clausole di azione collettiva (Cac) l’adesione può arrivare a un tasso di accettazione del 95,7%”.

La Grecia ha informato i partner internazionali della volontà di far scattare tali clausole sui bond di diritto greco in circolazione non ancora consegnati allo swap. Viene poi esteso al 23 marzo il termine per l’adesione allo swap per le obbligazioni di diritto non greco e per quelle emessi dal società statali.

Intanto ieri la Bce ha comunicato di avere ripreso ad accettare titoli di Stato greci come collaterali nelle operazioni di finanziamento delle banche, operazione che era stata sospesa a fine febbraio.

Sull’onda del buon esito dello swap greco, i listini hanno ieri chiuso in deciso rialzo. Nonostante la zavorra Enel, che pesa per il 12% del listino, il Ftse Mib ha chiuso a +1,62%. Francoforte è salita del +2,45%, Parigi del 2,54% e Londra dell’1,18%. Positiva anche Wall Street nonostante il dato sulle richieste dei sussidi di disoccupazione che sono salite più del previsto: il Dow Jones ha chiuso a +0,55% e il Nasdaq a +1,12%.

Ieri la Boe e la Bce hanno poi mantenuto invariato il costo del denaro. L’Eurotower ha alzato le stime sull’inflazione e ridotto le previsioni sulla crescita ma Draghi è ottimista su una ripresa graduale dell’economia nel corso del 2012. Lo spread Btp-bund ieri è sceso a 292 punti per chiudere poi a quota 300 confermando il sorpasso sulla Spagna. Oggi la Borsa di Tokyo è volata anch’essa sullo sblocco del piano di salvataggio della Grecia con un balzo dell’1,65%. L’indice Nikkei ha toccato una massimo intraday sopra 10.000 per la prima volta dal primo agosto. Apre in decisio rialzo anche l’India con il Sensex a + 1,65%, Sale l’oro sopra 1.700 dollari l’oncia.

IMPREGILO, VERSO LO SCONTRO SALINI-GAVIO

Impregilo ieri è balzato in Borsa dell’8,76%. Il titolo è surriscaldato dalla battaglia in atto tra Gavio e Salini per il controllo del gruppo di costruzioni. Ieri voci di mercato davano Salini in salita di un ulteriore 4%. E nel pomeriggio il gruppo Salini ha reso noto di aver acquistato ulteriori 8.276.136 azioni ordinarie di Impregilo, pari al 2,056% del capitale ordinario, attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding presso investitori istituzionali italiani e esteri salendo così così oltre il 22% del capitale. Ma secondo indiscrezioni Salini punterebbe ad arrivare al 29,9% entro metà marzo lanciando il guanto di sfida al 29,9% in manio alla Igli di Gavio. All’orizzonte si delina una battaglia legale e assembleare.

PREMAFIN SULL’OTTOVOLANTE

PALLADIO E SATOR PROROGANO L’OFFERTA

Dopo l’utlimatum a Premafin, ieri sera è arriva la proroga di Arpe e Meneguzzo, che il giorno prima avevano sollecitato la holding a prendere una posizione formale sull’offerta. I due investitori hanno prorogato la loro offerta alla holding al 22 marzo e sono al lavoro su un piano industriale. Il 19 è in agenda l’assemblea di Fonsai sul’aumento di capitale. In Borsa giornata sull’ottovolante per Premafin che chiude a -1,31%. Premafin ha vissuto una seduta sull’ottovolante per poi chiudere a -1,31% nel giorno in cui scade l’offerta Palladio Sator. Ieri Arpe e Meneguzzo hanno inviato una lettera alla holding chiedendo di prendere una posizione sull’offerta. Ma Premafin sembra decisa a trattare solo con Unipol en la battaglia potrebbe spostarsi nelle aule dei tribunali.

ENEL, S&P TAGLIA RATING A BBB+

Giornata difficile per Enel ieri in Borsa. il gruppo guidato da Fulvio Conti lascia sul campo il 5,66% dopo una dopo aver presentato i conti 2011 e il piano industriale. Enel ha poi annunciato una cedola a 0,26 euro e il cambiamento della politica dei dividendi: il pay out scende al 40% dal 60% già dal 2012. La fase critica attraversata da Enel e’ ”il momento piu’ basso”, da cui si puo’ solo risalire, ha commentato l’ad Fulvio Conti. A mercati chiusi è poi arrivato il taglio del rating da parte di S&P a BBB+.

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