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La Fed non cambia: tassi bassi fino al 2014 ma nessuna nuova operazione di liquidità

LA FED: TASSI AVANTI COSì, NIENTE QE.

LE BORSE VOLANO, LA FAME DI BUND FRENA

Avanti così. Ben Bernanke conferma la politica monetara della Fed ma allontana l’ipotesi di nuovi interventi straordinari che, a suo dire, avrebbero effetti “modesti” sul fronte dell’occupazione ma un grosso impatto sull’inflazione che mostra segnali di ripresa. Perciò, tassi “eccezionalmente bassi” fino al 2014 (se non oltre) ma nessun Quantitative Easing 3 alle porte. Questa la sintesi della due giorni della banca centrale Usa, che pure riconosce che la discesa della disoccupazione proseguirà a ritmi ridotti. Nel 2014, dicono le previsioni del panel di Washington il numero dei senza lavoro ammonterà ancora al 6,7%. Nel 2012 la crescita del pil si situerà fra il 2,4 e il 2,9%, per poi salire al 3,1% l’anno prossimo ed al 3,6% nel 2014.

La Germania si muove per neutralizzare l’effetto Hollande e riscopre il ruolo di Mario Monti e del suo dossier su “sviluppo nel rigore”. Nell’attesa che il lavorio diplomatico produca i primi frutti il governatore della Bce, Mario Draghi, ha sottolineato da Bruxelles che la crescita europea è ancora modesta. La Banca centrale europea, ha aggiunto, ha fornito liquidità al sistema bancario, «avvicinandola all’economia reale». Al proposito il presidente Mario Draghi è «fiducioso» che le banche utilizzino questa liquidità proprio per fare il loro mestiere, ciò fornire credito a imprese e famiglie, anche se «la Bce non può intervenire sull’uso che le banche fanno della liquidità: è una loro prerogativa».

Frena la Borsa di Tokyo -0,20% dopo una seduta al rialzo. Le indicazioni in arrivo dalla Federal Reserve e le proiezioni sul rallentamento della crescita Usa hanno frenato gli acquisti Resta in terreno positivo l’Hang Seng di Hong Kong +0,51%.

La trimestrale di Apple +9%, ha messo le ali a Wall Street: l’S&P500 chiude a 1,36%, corre il Nasdaq a +2,30%. Più modesta la crescita del Dow Jones +0,69%, che non annovera nel paniere il titolo della Mela. Gli ordini per beni durevoli a marzo sono calati del 4,2% peggio del -1,7% atteso dagli economisti.

Giornata memorabile anche per le Borse europee. La piazza migliore è stata quella di Milano, dove l’indice FtseMib ha chiuso in rialzo del 2,9%. Parigi ha guadagnato il 2%. Francoforte e Madrid sono salite entrambe del 1,7%. Poco mossa Londra (+0,1%).

Clima in miglioramento anche sul mercato dei titoli di Stato: il rendimento del Btp decennale è sceso al 5,61%, lo spread con il Bund si è ridotto a 387 (-10 punti base) anche perché l’asta del trentennale tedesco non è stata un successo. La Germania ha collocato 2,4 miliardi di euro di Bund con scadenza 30 anni al rendimento del 2,41%, in calo dal precedente 2,61%. L’Agenzia del Debito di Berlino, che aveva un target per questa emissione di 3 miliardi di euro, ha diffuso una nota nella quale si spiega che l’offerta non è stata completamente coperta a causa di un clima di mercato estremamente incerto e volatile.

Grande giornata per Fiat Industrial +6,9% grazie alla controllata statunitense Cnh. Il gruppo ha chiuso il primo trimestre con un trading profit di gruppo a 435 milioni di euro, ben oltre le attese degli analisti nonostante la debolezza di Iveco e Fpt. L’utile netto dei tre mesi si attesta a 207 milioni (da 114 milioni dello stesso periodo del 2011), il fatturato a 5,8 miliardi (+9,3%). Il gruppo conferma gli obiettivi 2012, che prevedono fatturato a circa 25 miliardi, trading profit a 1,9-2,1 miliardi, utile netto a 900 milioni, debito netto industriale a 1-1,2 miliardi, cash e cash equivalents a oltre 4 miliardi, Capex a 1,2-1,4 miliardi. Fiat guadagna il 3,5% e Pirelli il 2%. Oggi ci sarà la trimestrale del Lingotto.

Finmeccanica è in rialzo del 7,7%, il mercato scommette su una risoluzione a breve dei danni provocati dall’ultima bufera giudiziaria sui vertici della holding.

Stm, sostenuta dalla promozione a “buy” da parte di Société Générale (ma retrocessa da Ubs) guadagna l’1,7%.

A Milano, così come a Francoforte, Parigi e Madrid, giornata lieta per le banche. Unicredit sale del 6,7%, Intesa del 3,7%, Banco Popolare del 5,8%, Ubi addirittura+ 8,3%, Pop Milano +7,2%,MontePaschi+ 4,6%.

Mentre il petrolio tipo Wti tratta a 104,1 dollari il barile (+0,5%), Eni sale del 2%, Saipem del 2,1% e Tenaris del 3%.

Rosneft ed Eni hanno siglato un accordo alla presenza del primo ministro russo Vladimir Putin per sviluppare in modo congiunto nuovi campi nel Mar di Barents russo e nelle zone del Mar Nero con riserve stimabili recuperabili pari a 36 miliardi di barili, pari a 14 mesi di consumo globale di greggio.

Eni deterrà il 33,33% della jv con Rosneft. L’accordo potrebbe non portare alla produzione commerciale di greggio per anni, ma da un lato consente a Eni di mettere piede in una provincia inesplorata e strategicamente importante, dall’altro assicura alla Russia i capitali di cui ha bisogno per progetti a lungo termine in campo petrolifero.

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