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La Cina controllerà la vita online dei cittadini con una nuova app: come funziona e quali sono i pericoli

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La Cina aumenterà il controllo sulla vita online dei cittadini tramite una nuova app. Lo Stato avrà così un accesso unificato ai loro dati: dentro l’applicazione saranno contenute tutte le informazioni relative all’identità digitale del cittadino. In passato, era quest’ultimo che sottoscriveva termini e condizioni sulle varie piattaforme che utilizzava. Con il nuovo sistema, lo Stato controllerà uno ad uno le attività dei cittadini tramite un unico identificativo. Ci saranno dei moderatori che effettueranno 24 ore su 24 un attività di controllo e rimuoveranno tutto quanto sarà ritenuto non in linea con le politiche del governo.

Cina: come funziona l’app che controlla la vita dei cittadini

L’app funziona tramite l’assegnazione di un identificavo nazionale unico per ogni cittadino. Una volta scaricata, l’applicazione richiede la condivisione di dati come: il numero del documento, il nome, la foto, la nazionalità e la data di nascita. Bisogna poi accettare tutti i termini e le condizioni, così come l’informativa privacy. Così facendo, tutti i dati inseriti saranno trasferiti allo Stato. Come riferisce il Corriere, il sistema pretenderà l’accesso ai dati biometrici, alla fotocamera, al microfono, così come all’elenco delle app installate sullo smartphone. Parte delle informazioni saranno anche condivise a terze parti che potranno analizzarle. Attraverso questo sistema ogni cittadino verrà monitorato per ogni attività che condurrà online e offline.

Cina: quali sono i pericoli della nuova app

L’app è ancora nella sua fase iniziale, e al momento hanno aderito e scaricato l’app in maniera volontaria circa sei milioni di cittadini. Ciò che è certo è che se prima in Cina era già considerato molto difficile rimanere anonimi su internet, con il nuovo sistema sarà ancora più impossibile. Lo Stato avrà accesso a tutti i dati degli utenti, e ogni informazione considerata non conforme alla linea del governo, sarà rimossa dal web, restringendo ancora di più la libertà di espressione. Xiao Qiang, un ricercatore di dell’Università di Berkley in California, interpellato dalla Cnn, descrive questo sistema come un’infrastruttura di totalitarismo digitale

Lo Stato cinese da parte sua, sottolinea il carattere volontario delle adesione e considera l’app come uno strumento che permette ai cittadini di accedere ad un sistema di verifica d’identità sicuro, conveniente ed efficiente, come spiega un ufficiale di cybersecurity del Ministero di Pubblica Sicurezza cinese a Xinhua, agenzia di stampa ufficiale della Repubblica popolare cinese. Sono però in molti a pensare che l’adesione volontaria rappresenti però solo un passaggio temporaneo, che condurrà verso un inesorabile obbligo all’utilizzo della app. 

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