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La Bce non tocca i tassi: quello sui depositi resta al 2%. E alza le stime sul Pil 2025

Imagoeconomica

Tutto come da attese. Nonostante la pressione sui rendimenti dovuta alla crisi francese, la Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere i tassi invariati. Il tasso sui depositi resta dunque al 2%, dopo aver registrato una riduzione di 200 punti base dal picco del 4% mantenuto da settembre 2023 ad aprile 2024. Da allora la Bce ha tagliato i tassi otto volte (tutte da 25 punti base), rimanendo ferma solo a luglio 2024 e nella scorsa riunione di luglio 2025. Per quanto riguarda gli altri tassi, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali rimane al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%. 

Nel consueto comunicato, il Consiglio direttivo ha sottolineato che l’inflazione si attesta attualmente intorno all’obiettivo di medio termine del 2% e la valutazione delle prospettive di inflazione condotta dal Consiglio direttivo resta pressoché invariata.

Le nuove proiezioni su inflazione e crescita

Nel dettaglio, le nuove proiezioni degli esperti della Bce tracciano un quadro dell’inflazione simile a quello di giugno. In percentuale, i prezzi al consumo saranno in media al 2,1% nel 2025, all’1,7% nel 2026 e all’1,9% nel 2027. Le precedenti stime erano di 2% nel 2025, 1,6% nel 2026 e 2% nel 2027. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,4% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e all’1,8% nel 2027 (stime precedenti: 2,4%, 1,9% e 1,9%). L’economia dovrebbe crescere invece dell’1,2% nel 2025, con una correzione al rialzo rispetto allo 0,9% atteso a giugno. La crescita prevista per il 2026 risulta ora lievemente inferiore, all’1,0%, mentre per il 2027 resta invariata, all’1,3%.

Il Consiglio direttivo è “determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine – si legge nella nota – Per definire l’orientamento di politica monetaria adeguato, il Consiglio direttivo seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla valutazione delle prospettive di inflazione e dei rischi a esse associati, considerati i nuovi dati economici e finanziari, nonché della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.

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Categories: Finanza e Mercati