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Juve e Roma: occhio agli sgambetti delle provinciali

FC Juventus

L’ultima fatica prima della sosta. Juventus e Roma si apprestano al sabato di campionato con la consapevolezza di essere al primo giro di boa: il ciclo che va a concludersi, infatti, le ha viste giocare la bellezza di 6 partite in 20 giorni, Champions compresa, e per quanto possa essere stato “mini” ha dato diverse indicazioni importanti. La fame della Juve anzitutto, forse l’unico elemento che poteva destare sospetti in una squadra, sulla carta, priva di punti deboli, ma anche la schizofrenia della Roma, capace di passare in pochi giorni da una crisi all’apparenza irrisolvibile a un filotto di vittorie bello e convincente. Gli esami odierni possono confermare tutto ciò oppure modificarlo: la legge del campo, del resto, è questa. Si parte con la capolista, impegnata alla Dacia Arena contro l’Udinese di Velazquez (ore 18), in un match che, sulla carta, non sembrerebbe avere molto da dire. Nulla di nuovo quando c’è la Juve di mezzo ma Allegri, si sa, è ormai vaccinato a sufficienza contro le trappole della provincia. “E’ una partita pericolosa perché arriviamo da nove vittorie di fila, questo potrebbe portare un po’ di rilassamento ma sono convinto che non sarà così – ha confermato il tecnico bianconero.  Mi aspetto una sfida tosta, meno tecnica di quanto piacerebbe a noi, ecco perché dovremo essere bravi a metterci sul loro stesso piano e a prenderci i 3 punti”. Non sappiamo se il copione sarà effettivamente questo, di certo però si può dire che la vigilia sia stata molto poco tecnica. Si è parlato, infatti, molto più dell’accusa di stupro nei confronti di Ronaldo che dell’Udinese, tanto da spingere la società a un comunicato stampa ad hoc e Allegri a un’accorata difesa in sala stampa.

“Cristiano sta bene, è sereno, tranquillo e pronto a rientrare – ha spiegato il tecnico– E’ un momento delicato per lui ma ha le spalle larghe ed è concentrato solo sul campo”. Vedremo se sarà così, di certo il portoghese ritroverà il posto da titolare nel 4-3-3 bianconero con Szczesny in porta, Cancelo, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro in difesa, PjanicMatuidi e Bentancur a centrocampo, DybalaBernardeschi e, appunto, CR7 in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Velazquez, che tenterà l’impresa impossibile con Scuffet tra i pali, Larsen, Troost-EkongNuytinck e Samir nel reparto arretrato, BehramiPussetto e Mandragora in mediana, Fofana, De Paul e Lasagna nel tridente offensivo. Concluso l’anticipo di Udine sarà la volta di quello di Empoli, con Andreazzoli ad affrontare la “sua” Roma (ore 20.30). Inutile dire che Di Francesco arriva all’appuntamento piuttosto rinfrancato dai successi su Frosinone, Lazio e Viktoria Plzen: un altro questa sera chiuderebbe al meglio il mini-ciclo di cui sopra, rilanciando di fatto i giallorossi verso obiettivi d’alta classifica. “E’ un test importante, contro una squadra in salute che gioca bene e avrebbe meritato di raccogliere più punti – ha confermato il tecnico giallorosso– Per noi è un banco di prova, del resto non dobbiamo mai smettere di dimostrare la nostra crescita”. Vero, anche perché tornare in mezzo alla bufera sarebbe questione di poco e la Roma, dopo aver messo la testa fuori, lo eviterebbe volentieri. Di Francesco è deciso a partire forte e per questo si affiderà a un 4-2-3-1 piuttosto offensivo con Olsen in porta, Florenzi, Fazio, Manolas e Luca Pellegrini in difesa, Cristante e Nzonzi a centrocampo, Under, Lorenzo Pellegrini ed El Shaarawy sulla trequarti, Dzeko in attacco. Andreazzoli risponderà con il consueto 4-3-1-2 con Terracciano tra i pali, Di Lorenzo, Maietta, Silvestre e Veseli nel reparto arretrato, AcquahCapezzi e Krunic in mediana, Zajc a supporto della coppia offensiva La Gumina-Caputo.  

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