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Italian Sounding: cos’è, come funziona e perché è un pericolo per l’Italia

Wikimedia Commons AlessioM

Il made in Italy è un marchio che va forte in tutto il mondo. Ed è proprio per questo che il rischio “imitazione” è dietro l’angolo. All’estero, sono sempre più diffusi i prodotti Italian Sounding, soprattutto nel settore agroalimentare, fiore all’occhiello dell’economia italiana.

Italian Sounding: cos’è e come funziona?

Avete mai sentito parlare del “Parmesan” o della “Pomarola”? In caso di risposta affermativa, sappiate che vi siete trovati di fronte al fenomeno dell’Italian Sounding. Con questa espressione vengono infatti indicati prodotti – soprattutto alimentari – che vengono spacciati come “made in Italy” allo scopo di attirare l’interesse dei consumatori, ma che in realtà vengono prodotti da tutt’altra parte. Si tratta di una vera frode che utilizza nomi, immagini e combinazioni cromatiche (verde, bianco e rosso su tutti, ma anche l’azzurro) che evocano l’Italia per promuovere e commercializzare beni prodotti altrove.

Quanti sono i prodotti Italian Sounding?

Secondo l’ultima indagine effettuata dalle 7 Camere di Commercio Italiane all’Estero presenti in Australia, Brasile, Polonia e Russia, ad oggi sono oltre 600 i prodotti Italian Sounding diffusi nel mondo. 

La categoria più colpita dal fenomeno è quella dei prodotti lattiero-caseari per il 23,6% dei prodotti che evocano l’autentico Made in Italy, seguita dalla pasta (22,8%), dai prodotti a base di carne (16,3%) e dalle bevande per il 13,6%, tra le quali sono il vino e gli spumanti a detenere l’incidenza maggiore all’interno del comparto beverage (11,5%).

“Le limitazioni dovute alla pandemia hanno favorito le imitazioni locali spingendo i Paesi esteri a sostituire i prodotti italiani con quelli Italian Sounding, utilizzando denominazioni, colori e immagini con evidenti richiami all’Italia, pur non appartenendo affatto a produzioni tipiche del nostro Paese”, spiega Assocamerestero in una nota.

L’indagine che ha monitorato l’andamento e la diffusione del fenomeno nei mercati di riferimento, ha evidenziato un consistente abbattimento dei prezzi al consumo di prodotti Italian Sounding rispetto al prodotto originale italiano reperibile nei 4 Paesi coinvolti. In particolare, “il vino è il prodotto Italian Sounding per il quale l’abbattimento è maggiore, (-44,9%), seguito dalla pasta (-32,0%), dal caffè (-30,3%) presente in Australia e Russia, e infine dai condimenti (-29,0%), che sui mercati brasiliano e polacco possono arrivare a costare la metà del prodotto corrispettivo italiano”, fa sapere Assocamerestero.

Sotto il profilo geografico, le imitazioni dei prodotti del food italiano sono particolarmente presenti nei Paesi emergenti e in quelli i cui consumatori godono di maggiore capacità di spesa – dalla Cina all’Australia, dal Sud America agli Stati Uniti. I prodotti Italian Sounding hanno inoltre conquistato larghe fasce di mercato anche in Russia, dove l’embargo sui prodotti italiani a causa delle sanzioni imposte dall’Unione Europea ha favorito il proliferare di imitazioni del Made in Italy autentico.

Perché l’Italian Sounding è un pericolo

Lo studio si inserisce all’interno del Progetto True Italian Taste, promosso e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, nell’ambito della campagna governativa “The Extraordinary Italian Taste”. All’interno del report si parla di un fenomeno sempre più diffuso che mette a repentaglio l’export italiano. Soprattutto per quanto riguarda il settore agroalimentare che, dopo la pandemia, è riuscito a rialzare la testa raggiungendo il record storico del +11,1%, per un valore pari a 52 miliardi di euro. 

“Se da un lato l’attenzione dei consumatori si è spostata verso la qualità, la sicurezza e la sostenibilità dei prodotti favorendo il consumo di quelli Made in Italy, in particolare delle produzioni certificate, dall’altro i limiti imposti dalla pandemia hanno, purtroppo, favorito in molti Paesi la proliferazione dei prodotti Italian Sounding”, ha spiegato Gian Domenico Auricchio, Presidente di assocamerestero. “Per questo – ha continuato – le Camere di Commercio Italiane all’Estero continuano a condurre una costante azione sui territori esteri per sensibilizzare il consumatore al consumo e all’acquisto dell’autentico prodotto italiano.”

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Categories: Economia e Imprese