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Inter a Cagliari tra polemiche senza fine su Var e Icardi

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Si ricomincia. Archiviate le polemiche della scorsa giornata è già tempo di pensare alla prossima, con l’Inter nuovamente protagonista. I nerazzurri, gli ultimi a chiudere il weekend in quel di Firenze, ripartono da un’altra trasferta insidiosa sul campo del Cagliari (ore 20.30), in un match da non sbagliare per nessun motivo. Il 3-3 del Franchi infatti ha accorciato la classifica e ora Milan e Roma premono come non mai: un passo falso alla Sardinia Arena potrebbe stravolgere le gerarchie della lotta Champions.

“Sapevo che sarebbe stato così – ha spiegato Spalletti in conferenza stampa – Sia noi che loro abbiamo i mezzi per ambire a quelle posizioni, sarà lotta fino all’ultima giornata proprio come l’anno scorso. L’importante è mettere da parte Firenze e ripartire, è chiaro che un po’ di dispiacere rimane per via di quell’episodio ma i giocatori si sono allenati bene e mi pare abbiano la faccia giusta per il finale di campionato”.

I riferimenti alle polemiche arbitrali del Franchi sono frequenti, del resto sarebbe stato sorprendente il contrario. In settimana si è parlato tanto e la sensazione è che il Var abbia esaurito i bonus: da qui in avanti gli errori non saranno più tollerati.

“La macchina che hanno creato è perfetta ma poi ci vuole qualcuno che la guidi – ha proseguito Spalletti – Bisogna affilare l’intesa e utilizzare il Var anche 5 o 6 volte a partita se serve, quello è il futuro. Marotta ha detto delle cose corrette, sono d’accordo con lui altrimenti si fa confusione. Prendete Pioli: parla di polpastrelli, in effetti ha ragione, non fanno parte della mano, quelli sono i capezzoli. Se ti sbatte la mano su un capezzolo come a D’Ambrosio è rigore, se finisce sui polpastrelli non è niente…”.

Polemiche che non accennano a finire, nel frattempo però, in attesa di una (probabile) replica del tecnico della Fiorentina, è tempo di pensare al campo e dunque al Cagliari. Avversario da affrontare senza Icardi ma questa, evidentemente, non è più né una novità né una sorpresa.

“Da qui in avanti parlerò solo di chi c’è e ha a cuore le sorti dell’Inter”, il commento di Spalletti, talmente gelido da provocare la risposta del giocatore, sin qui rimasto in silenzio, ovviamente via social. “Non so se in questo momento ci sia amore e rispetto verso l’Inter e verso di me da parte di alcuni che prendono le decisioni – il passaggio più significativo di una lunga lettera scritta su Instagram – Non so se ci sia da parte di alcuni la voglia di agire e risolvere le cose solo ed esclusivamente per amore dell’Inter”.

Il lieto fine, insomma, è sempre più lontano e, visto il clima da guerra fredda, anche improbabile. Va anche detto che la squadra, da quando non c’è più l’argentino, ha infilato solo risultati positivi, dunque ci sono tutti i presupposti per essere ottimisti, almeno nel breve.

Il tecnico nerazzurro confermerà gran parte del 4-2-3-1 visto a Firenze con Handanovic in porta, D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar e Asamoah in difesa, Vecino e Brozovic a centrocampo, Politano, Nainggolan e Perisic a supporto dell’unica punta Lautaro Martinez.

Maran, a caccia di riscatto dopo la sconfitta di Genova, risponderà con un 4-3-1-2 che vedrà Cragno tra i pali, Srna, Pisacane, Ceppitelli e Pellegrini nel reparto arretrato, Barella, Cigarini e Padoin in mediana, Ionita alle spalle della coppia d’attacco composta da Joao Pedro e Pavoletti.

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