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Imu rinviata a settembre, ma il decreto slitta a domenica

Il Governo ha deciso di rinviare il pagamento dell’acconto Imu sulla prima casa da giugno a settembre e di rifinanziare la cassa integrazione in deroga. Il provvedimento sarà approvato in forma di decreto legge nei prossimi giorni, “in modo da definirne le modalità tecniche, garantendo comunque che i Comuni non si trovino in deficit di cassa”. Lo ha comunicato l’Esecutivo al termine del Consiglio dei ministri di ieri sera.

“Le misure urgenti – prosegue la nota – consentiranno di far fronte alle scadenze immediate e di assicurare i tempi necessari per procedere a una riforma strutturale sia del sistema di tassazione degli immobili, sia di quello degli ammortizzatori sociali”.

Lo stesso decreto, inoltre, “conterrà l’eliminazione dello stipendio per i membri del governo con status di parlamentare e la previsione di utilizzare le somme risparmiate a parziale copertura del rifinanziamento della Cig”. Un intervento che complessivamente potrebbe richiedere 1,8 miliardi. 

Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha spiegato ieri sera a Otto e mezzo che nel governo si sarebbe raggiunto un accordo per approvare il rinvio Imu (che però non riguarderà fabbricati e capannoni industriali) e ridefinire la materia riguardante la tassazione sulle proprietà immobiliari entro 100 giorni dalla data di scadenza della prima rata”, ma occorre ancora approfondire alcuni aspetti tecnici.

Il ministro ha poi confermato che l’approvazione arriverà in un Cdm convocato per domenica, che dovrebbe svolgersi nel ritiro del governo nell’abbazia di Spineto. Saccomanni ha però chiarito che “qualche forma di tassazione sulla proprietà immobiliare dovrà rimanere. Esiste in tutta Europa”.

Non esattamente quello che chiedeva il Pdl (ovvero la totale abolizione dell’Imu sulla prima casa e la restituzione delle somme pagate nel 2012), eppure Silvio Berlusconi pare soddisfatto: “Il governo come primo decreto ha bloccato il pagamento dell’Imu del prossimo mese di giugno – ha detto il Cavaliere -. E’ una bella vittoria, una grande soddisfazione, ma non non basta”. 

Secondo il leader del Pdl, “servono con urgenza gli altri provvedimenti: dal finanziamento della Cig, alla revisione dei poteri e dei metodi di Equitalia, perché abbandoni le riscossioni violente e diluisca con più rate i pagamenti e non confischi né la prima casa né i terreni agricoli, né i macchinari delle piccole imprese. E poi serve la riforma del fisco per arrivare in 5 anni ad abolire l’Irap sulle imprese, con un taglio del 2% degli 800 miliardi che è il costo all’anno della macchina dello Stato per appunto introdurre l’Irap e introdurre il quoziente familiare per le famiglie numerose”.

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Categories: Politica