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Imu-Bankitalia: approvato il decreto

Il Consiglio dei ministri ha da poco approvato il decreto legge sulla cancellazione della seconda rata dell’Imu, sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia e sulla dismissione degli immobili pubblici. Lo si apprende da fonti di Governo.

Il ministro del’economia Fabrizio Saccomanni ha precisato che i “dettagli del decreto sono in fase finalizzazione”, ma ha anche anticipato che “l’importo della rata pari a 2,15 miliardi compresi gli immobili strumentali agricoli sarà coperta con misure a carico del sistema bancario. Un terzo coperto con anticipi sulle imposizioni sul risparmio amministrato e per due terzi con aumento di anticipi su Ires e Irap, a fronte di un aumento dell’aliquota Ires e Irap per il 2014, un anticipo immediato a valere su un’imposta che per un anno soltanto graverà sulle banche”.

Dunque la seconda rata Imu non si pagherà. Quanto a Bankitalia, dopo il nulla osta informale ricevuto dalla Bce sulla modifica del valore delle quote di via Nazionale, nel decreto si concede di “aumentare il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie sino a euro [5.000.000.000 – 7.500.000.000]; a seguito dell’aumento il capitale è rappresentato da quote nominative di partecipazione di euro 20.000 ciascuna”. Si prevede poi un limite alla distribuzione delle cedole: “Possono essere distribuiti esclusivamente dividendi annuali, a valere sugli utili netti, per un importo non superiore al 6 per cento del capitale”.

In merito alle partecipazioni, le banche, assicurazioni, fondazioni e gli investitori istituzionali soci della Banca d’Italia avranno un tetto al 5% del capitale. I soci con quote in eccesso hanno 2 anni per ridurre la partecipazione, periodo durante il quale è congelato il diritto di voto ma si percepiscono i dividendi.

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