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Il Salva-Roma rispunta nel Decreto Crescita

Imagoeconomica

Uscito dalla porta qualche mese fa, il provvedimento Salva-Roma rientra dalla finestra e finisce nel nuovo Decreto Crescita. La misura – contenuta in uno dei 16 emendamenti che i relatori hanno presentato in commissione – accolla allo Stato una parte del debito storico della Capitale (1,4 miliardi, come previsto in origine).

“Tanto rumore per nulla – commenta la sindaca di Roma, Virginia Raggi – Diversi mesi fa lo avevamo chiesto, poi sono arrivate le europee e si è persa la ragione. Abbiamo finalmente tagliato gli interessi alle banche. L’importante è che ora Roma e l’Italia avranno due miliardi e mezzo di debito in meno”.

Tuttavia, come chiesto dalla Lega, il nuovo testo va incontro anche agli altri Comuni in stato di dissesto o pre-dissesto. Per far fronte a queste spese è prevista la creazione l’istituzione di un fondo ad hoc dove far confluire gli eventuali minori esborsi per rinegoziazione dei mutui da parte dell’attuale Commissario al debito di Roma, che serviranno per i debiti delle città metropolitane. Il fondo sarà di 74,89 milioni per ogni anno dal 2020 al 2048.

In particolare, sarà riconosciuto “un contributo di 20 milioni di euro per l’anno 2019 e di 35 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2033” per le rate in scadenza dei mutui contratti dai Comuni capoluogo delle città metropolitane in dissesto.

Il fondo è ripartito ogni anno dalla Conferenza Stato-città e autonomie locali in proporzione all’entità delle rate annuali da sostenere. Possono farne richiesta i comuni capoluogo delle città metropolitane che hanno deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale o il dissesto finanziario, o che hanno deliberato un piano di interventi pluriennale monitorato dalla Corte dei Conti.

Inoltre, i “comuni con popolazione superiore a 60 mila abitanti” in dissesto finanziario che hanno deliberato la procedura di riequilibrio pluriennale potranno ridurre del 5 per cento “gli importi dei contratti in essere”, nonché di quelli relativi a procedure già affidate, aventi a oggetto l’acquisto o la fornitura di beni e servizi.

Oltre a Roma, norme ad hoc anche per la città di Alessandria che beneficerà di un contributo in conto capitale di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

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Categories: Politica