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Il rischio di crisi sistemica e Moody’s affossano le Borse, si salva solo Milano

FIRSTonline

Sembrava una tranquilla giornata di Borsa per i listini azionari europei ma il finale ha riservato due brutte sorprese: in primo luogo l’allarme lanciato dal Consiglio europeo per il rischio sistemico che ha denunciato pericoli ancora elevati di un’escalation della crisi e poi il declassamento delle banche europee annunciato da Moody’s.

Risultato: retromarcia di tutti i listini, salvo Milano che nell’ultima mezz’ora ha perso all’incirca un punto percentuale ma ha chiuso poco sopra la parità (+0,14%). Non sono bastate le notizie incoraggianti che nel corso della giornata erano arrivate da più fronti. Sia dall’America che dalla Spagna: negli Usa il Superindice e l’indice Pmi offrivano scenari differenziati dell’economia americana ma tali da manifestare qualche segnale più positivo sulla crescita rispetto a quelli, ancora preoccupati, manifestati da Bernanke nella recente riunione della Fed E poi la Spagna: l’asta dei Bonos, pur costringendo il Tesoro a pagare rendimenti elevati, si è chiusa positivamente.

Lo spread Btp-Bund che era sceso a 412 all’inizio del pomeriggio è risalito a 422 in chiusura. Il petrolio, che era sceso sotto gli 80 dollari a barile, è tornato sopra chiudendo a 80,69 dollari a barile. L’euro ha chiuso a 1,26 sul dollaro.

Ma vediamo cos’è successo in particolare a Piazza Affari che per larga parte della giornata ha sperato dio chiudere nuovamente in gloria di consolidare la propria maglia rosa rispetto ai listini europei. La Borsa italiana è l’unica che chiude senza il segno meno ma perde il suo slancio nel finale. Spiccano però le performance di Diasorin che porta a casa un rialzo del 5,66%, Mediolanum (+4,59%), Ferragamo (+3,29%), Mps (+3%) e A2A (+3,25%). In discesa invece Tenaris, che lascia sul campo quasi il 3%, Mediaset che perde il 2,49% ed Exor che arretra dell’1,89%.

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Categories: Finanza e Mercati