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Il petrolio rimbalza, l’oro è ai massimi e le Borse europee sperano di agganciare Wall Street

Wall Streeet ha chiuso in rialzo accompagnata dal rimbalzo del petrolio dell’8%. Ieri il dato deludente dell’indice Ism servizi, che a gennaio è sceso sui minimi degli ultimi 20 mesi, peggio delle attese, a 53,2 punti da 55,8 punti, ha rinforzato le attese per una revisione da parte della Fed del ritmo del rialzo dei tassi intrapreso a dicembre verso la normalizzazione dopo l’imponente manovra di Qe degli ultimi anni. Ieri il presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, ha dichiarato in un’intervista che il peggioramento dell’outlook dell’economia globale e il rafforzamento del dollaro rischiano di danneggiare l’economia americana. Dudley ha spiegato che la Fed guarderà con grande attenzione a un persistente irrigidimento delle condizioni di credito nel portar avanti il proprio programma di aumento dei tassi di interesse.

LO YEN PESA SUL NIKKEI

Il dollaro ha reagito indebolendosi sull’euro mentre oggi il cambio euro dollaro si assesta a 1,1074 (-0,28%).  Il biglietto verde ha perso terreno anche nei confronti delle valute asiatiche. Complice l’apprezzamento dello yen, il Nikkei oggi ha chiuso in calo dello 0,85%.Il mercato è in attesa dei risultati delle società giapponesi. Osservata speciale Hitachi dopo che la Consob ha stabilito che il gruppo giapponese dovrà pagare più del previsto per ritirare dal mercato il titolo di Ansaldo Sts. Inoltre, il governatore della Banca centrale Kuroda ha precisato che i tassi negativi sui depositi si applicheranno dal 16 febbraio su una parte dei depositi, un decimo di quelli parcheggiato presso la BoJ.

IL PETROLIO RIMBALZA

ORO SUI MASSIMI DA TRE MESI

Ieri il Wti ha rimbalzato dell’8% e questa mattina sale dell’1,15% portandosi a 32,64 dollari al barile. Il Brent sale dello 0,8% a 35,32 dollari. Il rimbalzo è arrivato nonostante il dato record sulle scorte Usa di greggio salite sopra i 500 milioni di barili. Intanto l’oro si è portato a 1142,7 dollari l’oncia ai massimi degli ultimi tre mesi. I movimenti dell’oro riflettono l’alta volatilità dei listini legata all’andamento del petrolio.

A PIAZZA AFFARI CROLLANO LE BANCHE

Nonostante il mini rimbalzo dell’oro nero, ieri è stata ancora una giornata di pesanti vendite su tutte le Piazze europee guidate soprattutto dal comparto bancario. Piazza Affari ha chiuso in rosso del 2,85% con il Banco Popolare che ha ceduto il 10,02%, anche per colpa dello stallo sulla fusione con Bpm, Ubi Banca -8,99% e Bper -8,28%. Tra i titoli più venduti anche Yoox (-8,29%). Male anche gli industriali. Fca -4% dopo il richiamo volontario di 441mila Dodge. Vendite ancora sui petroliferi con Eni che perde e non si ferma il tracollo dei diritti Saipem -49,45%, peggior titolo in assoluto sul Ftse Mib. Il combinato prezzo/diritto chiude a 1,6 euro, in ribasso del 40% rispetto a ieri. Dall’annuncio sui termini dell’aumento di capitale il passivo è del 69%.

Solo tre blue chip si salvano sul listino principale: Salvatore Ferragamo +1,38%, Tod’s +0,76% e Tenaris +0,34%. Decisi cali anche per gli altri listini europei: Parigi -1,33%, Francoforte -1,53%.

MARKET MOVERS

Oggi il mercato guarda alla conferenza annuale di Daimler mentre sul fronte dei dati macroeconomici è attesa la pubblicazione del bollettino della Bce, negli Usa il dato sulle richieste di sussidi settimanali alla disoccupazione, la produttività preliminare, il costo unitario del lavoro, preliminare, gli ordinativi industriali di dicembre, gli ordini di beni durevoli ex trasporti. In Italia, in ambito parlamentare, nell’Aula del Senato è previsto il question time del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

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