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Il farmaco antivirus Gilead e la Fed galvanizzano le Borse

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Crolla il Pil americano, affonda la fiducia nella zona euro, ma le Borse festeggiano, perché potrebbe esserci una cura efficace per il Covid 19 e questa sembra la miglior medicina anche per l’economia.

I listini europei chiudono in netto rialzo, spinti nel pomeriggio da Wall Street, che viaggia con il vento in poppa, dopo l’annuncio che l’antivirale Remdesivir Fase 3 Semplic della statunitense Gilead Sciences (+4,35%) ha mostrato “dati positivi”. Contribuisce al clima di fiducia il deciso rimbalzo del petrolio, con gli investitori che guardano alle progressive riaperture, alla speranza di una cura, alle imminenti mosse delle banche centrali. La Fed si pronuncerà questa sera, mentre la Bce è attesa domani. Nonostante la crescita delle scorte settimanali americane, il greggio texano sale del 28,7% a 15,88 dollari al barile; Brent +11,7%, 22,86 dollari al barile.

Le Borse europee chiudono dunque ai massimi di seduta: Francoforte +2,67%%; Parigi +2,22%; Madrid +3,17%; Londra +2,67%. Stesso clima a Piazza Affari, che riagguanta quota 18.067 punti, +2,21%, nonostante la retrocessione subita ieri da parte di Fitch che, a sorpresa, ha portato il rating dell’Italia a BBB- (con outlook stabile), un solo gradino sopra i junk bond (titoli spazzatura). La botta pesa sull’obbligazionario e sullo spread fra decennale italiano e tedesco: 225 punti base, +2,79%, dopo un allargamento più ampio all’apertura, con il rendimento del Btp stabile a 1,76%. La decisione si è fatta sentire anche sul primario.

Il Tesoro ha collocato stamane titoli di Stato in asta con rendimenti in crescita: assegnati 3,75 miliardi di euro di titoli decennali con tassi in rialzo all’1,78% dall’1,48%, domanda pari a 1,31 volte l’importo offerto. Venduti anche Btp a 10 anni, scadenza 2026 con vita residua di 6 anni, per 1,5 miliardi di euro a un tasso dell’1,36% e 745 milioni di euro di Ccteu, scadenza 2024, con rendimento 1,38%. D’altra parte il quadro macroeconomico fa paura, soprattutto a un paese con un indebitamento gigantesco come l’Italia. 

Negli Usa la recessione sembra ufficiale: la prima lettura del Pil relativo al primo trimestre dell’anno è -4,8% (contro attese per un -3,5%) e le spese ai consumi, da cui dipendono due terzi del Pil Usa, scendono del 7,6% dal +1,8% del quarto trimestre. Si tratta della prima diminuzione dai primi tre mesi del 2014, quando l’economia si era contratta dell’1,1%, e del calo maggiore dal 2009. Le previsioni sono per un secondo trimestre nerissimo, con un calo del Pil fino al 30%. 

Anche in Europa c’è poco da stare allegri. Secondo l’istituto economico Diw l’economia tedesca si contrarrà quest’anno in misura superiore al 6% e la recessione da coronavirus sarà più profonda di quella causata dalla crisi finanziaria del 2008. Secondo Diw la principale economia europea ha probabilmente subito una contrazione del 2% nel primo trimestre e registrerà una flessione del 10% nel periodo aprile-giugno poiché grandi settori dell’economia sono stati bloccati dallo scoppio dell’epidemia.

In una situazione di questo genere il sentimento economico va a terra sia nella zona euro sia nella Ue: lo scrive la Commissione pubblicando l’indicatore Esi calato rispettivamente a -27,2 punti e a -28,8. È il più forte calo mensile dal 1985, e ha superato di gran lunga il record negativo di marzo. In caduta libera anche l’indicatore delle aspettative sull’occupazione (Eei) ad aprile precipitato al livello più basso mai registrato, -30,1 punti nell’area euro e -31,2 punti nell’Ue.

Sui mercati però l’idea che il Covid si possa curare e la ripresa del petrolio sono una bella iniezione di fiducia. 

In Piazza Affari fra i titoli più gettonati ci sono gli energetici: Tenaris +5,85%; Saipem +5,56%; Eni +3,14%; fuori dal paniere principale Saras +11,7%. Gli acquisti si riversano inoltre su Buzzi +6,3%; Recordati +5,86%; Telecom +5,75%; Leonardo +5,43%. Su quest’ultimo titolo Fidentis ha portato la raccomandazione a Buy da Hold.  Seduta brillante per Exor +3,88% e Fiat +3,66%. Ancora in evidenza il risparmio gestito, mentre le banche archiviano in leggero rialzo una seduta partita all’insegna dell’incertezza.

In rosso Diasorin -2,93%. Perde smalto Snam, -0,17%, in denaro ieri dopo le dichiarazioni del ministro dell’Industria, Stefano Patuanelli, che ha aperto all’ipotesi di una fusione con Terna, +1,77%. Le due società sono rispettivamente proprietarie della gran parte degli elettrodotti e dei gasdotti italiani e l’operazione potrebbe essere facilitata da nuovi interventi in equity della Cassa Depositi e Prestiti.

Euro in progresso sul dollaro, con il cambio intorno a 1,0854. Oro in frazionale regresso, 1716,80 dollari l’oncia.

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