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I mercati aspettano il voto americano: Fiat tifa Obama, Finmeccanica per Romney. Giù Milano stamani

L’attesa sta per finire. Tra 48 ore l’America saprà il nome dell’inquilino della Casa Bianca nei prossimi quattro anni. Il giorno dopo comincerà l’altro evento più atteso del 2012: il congresso del partito comunista cinese (2.270 delegati) da cui emergerà la squadra che governerà il Pese più popolato del pianeta nei prossimi dieci anni quando, come prevede Jim O’Neill di Goldman Sachs, la Cina sarà in grado effettuare il sorpasso sugli Stati Uniti.

Non stupisce che, in attesa di eventi di questa portate, le Borse abbiano tirato venerdì i remi in barca. O che il copione sia destinato a ripetersi anche nella seduta odierna, povera di eventi macro o societari di rilievo, salvo i lavori messicani del G20, cui non partecipano però i responsabili delle Finanze di Usa e Cina. Al centro dei lavori le preoccupazioni per il fiscal cliff Usa e, al solito, la crisi europea. Per il ministro del Tesoro australiano Wayne Swan, l’economia globale resta “fragile” proprio a causa dell’Europa. “Oggi ci sono 18,5 milioni di disoccupati nel Vecchio Continente – ha commentato –. Più degli abitanti dell’intera Australia”.

Dal continente australe arriva stamane la notizia che la Corte Federale di Canberra ha condannato S&P per aver concesso la tripla A ad alcuni prodotti di Abn Amro rivelatisi tossici. Nella sentenza (1.500 pagine), la prima a livello mondiale, il giudizio di S& P è giudicato “ingannevole e fuorviante”.

ASIA

Arretra la Borsa giapponese (-0,53%) al pari di Hong Kong (-0,43%), tra volumi di scambi sottili. I mercati sono entrati in una fase di attesa degli eventi politici, anche se tengono banco alcune storie aziendali. In calo anche Shangai (-0,4%), nonostante per la prima volta da 19 mesi l’indice delle imprese non manifatturiere segnali una ripresa.

A Seul la notizia dall’America che i costruttori coreani avrebbero mentito sulle caratteristiche di consumo delle vetture si è tradotta in un pesante calo per Kia e Hiunday, entrambe – 6%. Rimbalza a Tokyo Toyota, +2,1%, ma l’exploit della giornata è di Foxconn: +34% grazie ai profitti per la produzione dell’iPad.

AMERICA

Tante le incognite preelettorali. In caso di vittoria democratica, è la previsione di Wall Street, si avvantaggeranno i settori auto, manufacturing, tecnologia. Il successo di Obama sarebbe destinato a rafforzare la politica di Ben Bernanke, a vantaggio di una politica monetaria favorevole per il sistema finanziario. Grossi benefici anche per l’oro.

Una vittoria di Romney, oltre a provocare un probabile rimbalzo del listino azionario, sarebbe vista con grande favore dal settore difesa, assicurazioni e farmaceutica. Per lo sfidante tifano anche i Big dell’energia e le banche d’affari schierate contro le riforme previste dalla Dodd-Frank.

Calma piatta a Wall Street, stressata dalla vacanza forzata di Sandy e dalle incertezze elettorali. L’ultima settimana si chiude così con un modesto guadagno dello S&P +0,2% e da un altrettanto lieve calo dell’indice Dow Jones -0,1%. Di rilievo la frenata di Apple, -4,5%, la più marcata dal 2008. Sul titolo della Mela pesano le purghe decise dopo il flop delle mappe sull’iPhone ma anche la partenza “lenta” del mini iPad. In buona salute, al contrario, i titoli industriali e del largo consumo: l’indice Morgan Stanley, Cyclical sale del 2,4%. Il 71% delle trimestrali finora annunciate ha battuto le stime degli analisti.

EUROPA

Sui mercati del debito dell’area euro regna una relativa calma. Madrid, che continua a rinviare la richiesta di aiuti alla Ue, in settimana lancerà la più impegnativa asta sui titoli a lungo termine dall’inizio del 2010. Giovedì 8 novembre verrà offerto un nuovo benchmark, cedola facciale 4,5% scadenza 2018. L’incertezza su Madrid e Atene ha favorito, per la seconda settimana di fila, una ripresa del Bund decennale, trattato a 1,45% (-9 punti base).

Sarà un mese cruciale per l’Europa. Il 24 e il 25 novembre si terrà un vertice europeo straordinario in cui si cercherà un accordo sull’unione bancaria, il budget della Commissione e la richiesta tedesca di un super commissario sui bilanci degli Stati membri finora respinta da Parigi. Ad aprire l’agenda di novembre sarà mercoledì 7 il discorso programmatico che Angela Merkel terrà all’euro Parlamento, prima di un meeting con l’euroscettico David Cameron.

Al di là dell’intenso lavoro diplomatico, la tensione resta palpabile, soprattutto sui dossier Spagna e Grecia. Da Francoforte giunge una notizia inquietante: il direttore finanziario della tedesca Merck ha detto in un’intervista a Boersen Zeitung di sabato che la casa non fornirà più gli ospedali greci con il farmaco antitumorale Erbitux, visto lo stop dei pagamenti dallo scorso giugno.

Il ministro del Tesoro australiano Wayne Swan, in partenza per il G20, è stato esplicito: l’economia globale resta “fragile” a partire dall’Europa. “Oggi ci sono 18,5 milioni di disoccupati nel Vecchio Continente – ha commentato – Ovvero più degli abitanti dell’intera Australia”. Un commento impietoso che arriva alla vigilia della pubblicazione delle previsioni economiche d’autunno della Comunità, in programma per mercoledì.

In Europa, venerdì il settore auto è stato il migliore con un rialzo dell’1% per l’indice Stoxx. In forte ribasso Deutsche Telekom , che ha perso il 2,6% in seguito alle indiscrezioni del quotidiano Handelsblatt che ipotizza un drastico taglio del dividendo nei prossimi anni (-30%). 

ITALIA

Stabile il Btp a 10 anni con lo spread a quota 349, invariato. Non sono previste aste del Tesoro in settimana. Il ministero ha fatto sapere che il calendario delle emissioni già previste di qui a fine anno non cambia ma, grazie al successo del BtpItalia, gli importi saranno più leggeri delle scadenze.

Il bilancio della settimana scorso per Piazza Affari è un rialzo dell’1%. Dall’inizio dell’anno l’indice guadagna il 4,4%. Stamane va in pagamento il dividendo di Danieli & C. (0,33 euro ordinaria; 0,3507 euro risparmio). In programma oggi anche il Cda di Tassara, la finanziaria di Romain Zaleski pesantemente esposta verso le banche (intesa in testa). Prevista la decisione di quotare alla Borsa di Varsavia la Alior bank. Tramontata, viste le offerte ritenute insufficienti, l’ipotesi di una cessione ad un imprenditore o ad una cordata di soggetti.

Venerdì è stata una giornata contrastata per le blue chip milanesi, anche all’intero del medesimo settore. Fiat Industrial ha perso il 2,2% dopo il declassamento di Ubs a neutral da buy. In flessione i titoli più direttamente coinvolti dal voto Usa: Fiat, sempre nell’occhio del ciclone, è scesa dello 0,8%. Il Lingotto “tifa” per Barak Obama. Giornata negativa per Finmeccanica-1,4% che, al contrario, ha da guadagnare dall’affermazione di Mitt Romney, fautore di una politica di forti investimenti nel settore Difesa.

Pirelli ha chiuso in progresso dello 0,3%. Continuano intanto le grandi manovre attorno alla holding Camfin , al centro del conflitto tra gli ex alleati in Gpi, Marco Tronchetti Provera e famiglia Malacalza.

Telecom Italia è scesa del 2%. In evidenza la scuderia Benetton. Atlantia è salita del 1,4%. Il gruppo autostradale ha chiesto l’accesso alla Virtual Data room dell’asta per l’80.11% della Milano Serravalle (il 52,19% in mano alla Provincia di Milano, il 18% del Comune e le quote di alcune Camere di Commercio)  che è prevista per il 26 novembre. Alla gara parteciperanno, forse con u ‘offerta congiunta, anche il gruppo Gavio e il fondo F2i di Vito Gamberale. 

Brillante per tutta la seduta Autogrill, ha guadagnato il 2% grazie a Credit Suisse che ha alzato il giudizio a outperform da neutral. Contrastato il settore delle banche: hanno segnato brillanti rialzi MontePaschi +3,6% e Mediobanca +2,5%, mentre sono scese Intesa -0,6% e PopMilano -0,9%

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