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Guerra in Ucraina: colpita un’altra grande nave russa nel Mar Nero ma “Azovstal è un inferno”

FIRSTonline

Un altro duro colpo alla flotta di Mosca. La nave da guerra russa ‘Admiral Makarov’ starebbe bruciando nel Mar Nero, vicino a Snake Island, dopo essere stata colpita da un razzo ucraino Neptune. È quanto rivelato dallo Stato maggiore di Kiev. Mentre dal Cremlino dichiarano di non avere alcuna informazione sull’eventuale attacco e che “tutto procede secondo i piani”. Inoltre, lo Stato Maggiore riferisce che aerei russi sorvolano quell’area del Mar Nero e navi di soccorso sono arrivate dalla Crimea in aiuto della fregata. La notizia arriva poche ore dopo che la Cnn ha rivelato un coinvolgimento dell’intelligence americana nell’affondamento dell’incorciatore russo colpito lo scorso 14 aprile, sebbene gli Stati Uniti “non fossero a conoscenza” della decisione di Kiev di colpirlo. Rumors che se confermati non farebbero altro che aumentare la tensione (già alta) tra Mosca e Usa.

Ma se così fosse, per la Russia si tratterebbe di un’altra grande perdita, poiché è l’ultima e più moderna nave della sua classe, dopo l’affondamento della Moskva. Tutte e tre le fregate della classe Admiral Grigorovich appartengono alla Flotta del Mar Nero, con base a Sebastopoli e sono armate con 24 missili terra-aria a medio raggio Buk e otto missili da crociera Kalibr e usate sia per scortare altre navi sia per attaccare obiettivi a terra.

L’Azovstal come “un inferno”

Nel frattempo, le forze russe continuano a bombardare l’acciaieria Azovstal anche se “i civili devono ancora essere evacuati”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, paragonando la situazione nel grande impianto siderurgico di Mariupol a un vero “inferno”.

Come riportato dall’Ansa, l’Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa hanno al momento aiutato quasi 500 civili a fuggire dall’area dell’acciaieria nella città portuale in due operazioni la scorsa settimana. Mentre nelle utltime ore sarebbe iniziata una terza operazione dell’Onu per l’evacuazione di civili da Mariupol.

Zelensky: “Si alla pace senza Crimea”

Per la prima volta in maniera chiara e netta, Zelensky apre alla pace con la Russia “se le forze di Mosca si ritireranno “sulle posizioni del 23 febbraio”, dunque senza che venga restituita la Crimea, annessa dai russi nel 2014. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, intervenendo in video alla Chatham House, think tank britannico con sede a Londra, e lasciando ancora uno spiraglio alla diplomazia. “Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati”, ha poi precisato, evitando di avanzare richieste pure sul Donbass.

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