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Guerra dei chip: la Cina mette al bando i prodotti Micron. “Rischi per la sicurezza della rete”

Pixabay

La guerra dei chip continua a suon di bandi. Stavolta però lo stop arriva dalla Cina, che ha messo al bando Micron Technology, il principale produttore di chip made in Usa. Con questa decisione, Pechino de facto ha escluso Micron dai principali progetti infrastrutturali del Paese perché ritiene che i suoi prodotti rappresentino un “serio rischio per la sicurezza della rete”. 

Per Micron un danno da miliardi di dollari 

A causa della bocciatura dell’Autorità di regolamentazione cinese,  gli operatori delle infrastrutture informatiche chiave non potranno più acquistare i prodotti Micron. Secondo il Financial Times, tra la Cina e Hong Kong, Micron realizza il 25% del proprio fatturato. Il bando rappresenta dunque un danno senza precedenti per la società di chip statunitense, ma non si può dire che sia un fulmine a ciel sereno. Lo stop segue infatti di due mesi il provvedimento assunto a marzo dalle autorità cinesi quando Pechino aveva posto Micron sotto osservazione per tutelare la catena di approvvigionamento e la sicurezza nazionale.

Quello arrivato domenica è il primo provvedimento che la Cina prende nei confronti di un produttore americano in quella che può essere definita come la “guerra dei chip”, e segue i paletti posti dal Dipartimento del commercio USA l’autunno scorso, con l’introduzione di una serie di regole per le società che commerciano semiconduttori ed apparecchiature per la produzione di chip alle aziende cinesi.

Le motivazioni del bando

Il bando è stato annunciato domenica dall’Autorità di regolamentazione del cyberspazio o CAC, secondo cui “la review ha rilevato che i prodotti di Micron presentano seri rischi per la sicurezza della rete, che pongono pericoli significativi per la sicurezza della catena di approvvigionamento delle infrastrutture informatiche critiche della Cina, incidendo sulla sicurezza nazionale della Cina”. Ma l’autorità cinese non ha fornito dettagli sui rischi specifici che ha affermato di aver trovato o in quali prodotti Micron li ha trovati. 

Il bando arriva tra l’altro a poche ore di distanza dalla conferenza finale del G7, nel corso della quale, il presidente Usa, Joe Biden, aveva detto di di aspettarsi “un disgelo molto a breve con la Cina”, affermando inoltre che non c’è alcun cambio di atteggiamento sulla questione di Taiwan e della sua indipendenza e sulla “politica della Unica Cina”. “Noi chiediamo a tutte le parti di risolvere le questioni con mezzi pacifici”, ha aggiunto il Presidente riferendosi anche alla questione russa.

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