X

Gruppo Hera: il valore condiviso cresce a 857 milioni di euro nel 2024 (+10%)

Imagoeconomica

Nel 2024 il gruppo Hera ha distribuito 3,2 miliardi di euro agli stakeholder, di cui 655 milioni destinati a progetti legati a sostenibilità ambientale, sociale e innovazione. Il dato emerge dal report “La creazione di valore condiviso 2024”, che misura la quota del margine operativo lordo (Mol) derivante da attività che contribuiscono agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu.

Il valore condiviso ha raggiunto 857 milioni di euro, pari al 54% del Mol complessivo, con un incremento del 10% rispetto al 2023.

Strategia e investimenti

Il modello Csv (Creating Shared Value), introdotto nel 2016 e incluso nello statuto aziendale dal 2021, guida le scelte di investimento e gestione della multiutility bolognese. Nel 2024, il 76% degli investimenti – pari a 655 milioni su 860 – è destinato a tre aree principali: neutralità carbonicarigenerazione delle risorseresilienza e innovazione. Secondo Hera, la strategia mira a integrare sviluppo economico e sostenibilità, con un impatto diretto sui territori serviti.

Distribuzione economica

Dei 3,2 miliardi distribuiti da Hera nel 2024, ben 2,1 miliardi (66%) sono rimasti nei territori serviti, mentre 1,2 miliardi sono stati destinati a fornitori locali, inclusi 96 milioni alle cooperative sociali, per sostenere l’inserimento lavorativo di circa 1.000 persone svantaggiate.

Il piano industriale 2024-2028 prevede una redistribuzione complessiva di 10,8 miliardi di euro, con una media annua superiore a 2,2 miliardi. Sul fronte sociale, Hera segnala 143 protocolli con i Comuni per prevenire la sospensione dei servizi e rateizzazioni per 179 milioni di euro.

Neutralità carbonica

Hera punta al Net Zero entro il 2050, con un obiettivo intermedio di riduzione del 37% delle emissioni entro il 2030. Già nel 2024 le emissioni di gas serra sono calate del 14% rispetto al 2019, mentre i consumi energetici interni hanno segnato un -8% rispetto al 2013.

Sul mercato libero, quasi la metà dell’energia elettrica venduta alle famiglie (49%) proviene da fonti rinnovabili, in crescita rispetto al 43% del 2023, con l’obiettivo di arrivare al 58% entro il 2028. La produzione rinnovabile ha raggiunto 732 GWh, pari al 33,5% del totale, e il biometano immesso in rete ha superato i 10 milioni di metri cubi.

Nei prossimi anni sono previsti incrementi significativi: la capacità fotovoltaica passerà dai 19 MW del 2024 a 300 MW entro il 2028, mentre la produzione di gas rinnovabili crescerà del 54%

Rigenerazione delle risorse

Nel trattamento dei rifiuti, Hera segnala un tasso di riciclo del 61%, sopra gli obiettivi Ue 2030, e una raccolta differenziata del 74,3%. Solo il 2,2% dei rifiuti finisce in discarica, contro una media nazionale del 20%.

Sul fronte idrico, il riuso delle acque reflue raggiunge l’11%, vicino all’obiettivo del 14,4% fissato per il 2028, mentre le perdite idriche si fermano a 8,4 mc/km/giorno, meno della metà della media nazionale. Dal 2018 l’azienda segnala un riutilizzo del 75% del suolo coinvolto in nuovi progetti infrastrutturali.

Resilienza e innovazione

Hera ha investito 359 milioni di euro nel 2024 in interventi su reti idriche, elettriche, gas e impianti. In Emilia-Romagna sono stati avviati lavori post-alluvione; in Triveneto e Marche si interviene su linee aeree, pozzi, serbatoi e sistemi di monitoraggio basati su AI.

Il piano 2024-2028 prevede 1,7 miliardi di euro in investimenti per la resilienza dei servizi, con una media di circa 350 milioni all’anno.

Related Post
Categories: Economia e Imprese