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Grecia sull’orlo del baratro: sos Europa

L’accordo con la Grecia non è stato raggiunto. La “fumata nera” è stata annunciata quando i listini europei avevano chiuso i battenti nella convinzione che un’intesa di massima fosse ormai imminente. Di qui il timore che le Borse, ieri galvanizzate dagli ottimi dati Usa, possano vivere una giornata difficile.

In Asia prevale però l’effetto traino di Wall Street. Tokyo guadagna quasi un punto percentuale, dopo che la banca centrale ha confermato che il Qe è destinato a proseguire. Sale anche Hong Kong (+0,8%) che riesce ad evitare il contagio di Shanghai (-2,8%) e Shenzhen (-3,3%), che chiudono la peggior settimana dal 2008 con una perdita superiore al 12%.

Wall Street ha risposto con grande euforia ai messaggi in arrivo dalla Fed: il Dow Jones è salito dell’1%, S&P 500 + 0,98%. Dall’economia è attivata una pioggia di dati positivi a conferma di una solida ripresa senza tensioni inflazionistiche. Nel mese di maggio i prezzi al consumo sono rimasti invariati sullo stesso mese dell’anno precedente. Intanto continua a tirare il mercato del lavoro americano: la settimana scorsa le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono rimaste ben al di sotto della soglia critica delle 300mila, a 267mila, 10mila in meno di quanto previsto in media dagli economisti. 

NASDAQ RECORD. ESPLODE LA FEBBRE PER LA “SALUTE ELETTRONICA”

Ma a guidare la corsa è stato il Nasdaq (+1,34%) che ha toccato un nuovo record storico a quota 5.132,9 punti. L’indice di Time Square ha scoperto un nuovo settore trainante: l’elettronica applicata alla salute. Ieri ha debuttato in maniera trionfale il titolo Fitbit, in rialzo quasi del 50% per un valore superiore ai 4 miliardi di dollari. La società, che produce dispositivi da indossare per monitorare l’attività fisica, è salita fino a sfiorare quota 32 dollari per azione rispetto ai 20 del collocamento.

L’azienda, fondata sette anni fa a San Francisco, ha chiuso il 2014 con ricavi triplicati rispetto al 2013, a 745 milioni di dollari. A fine marzo Fitbit aveva venduto 20,8 milioni di dispositivi per controllare il battito cardiaco, la distanza coperta nella corsa, le calorie bruciate ed altri dati sensibili per la salute.

DAGLI USA UNA SPINTA A PIAZZA AFFARI (IERI +1,06%) 

Anche Piazza Affari e le altre Borse europee hanno accelerato nel finale nella scia di Wall Street e delle voci (poi deluse) sulla possibilità di un accordo in extremis sulla Grecia. A Milano ieri l’indice FtseMib ha chiuso con un progresso dell’1.06%, a quota 22.460 punti. La Borsa di Parigi è salita dello 0,2%, Francoforte +1,1%, Madrid +0,5%. Sul mercato dei titoli di Stato, scende il rendimento del Btp al 2,28%, da 2,31%.

DOCCIA FREDDA DALLA GRECIA. LUNEDI’ SUMMIT STRAORDINARIO UE

“Nessun accordo all’Eurogruppo. Un forte segnale alla Grecia i prendere sul serio le negoziazioni”. Con questo tweet il commissario europeo Valdes Dombrowski ha gelato le attese dei mercati, per tutta la giornata sostenute dal messaggio di Angela Merkel (“un accordo è possibile” aveva detto in Parlamento a Berlino).

Il presidente del consiglio europeo Donald Tusk ha convocato per lunedì alle 19 un Eurosummit, un vertice straordinario dei capi di stato e di governo dei paesi dell’area euro sul caso Grecia. Toccherà ai premier cercare una soluzione per evitare un collasso ormai probabile. Negli ultimi tre giorni sono stati prelevati oltre 2 miliardi di euro dai conti correnti, si profila il rischio di una serrata delle banche già lunedì. Intanto, a maggio le entrate fiscali sono state inferiori alle previsioni del 24%. Il surplus di bilancio (1,5 miliardi) è stato reso possibile dalla sospensione di qualsiasi pagamento dello Stato, salvo stipendi e pensioni.

La via per un’intesa è sempre più stretta. Secondo il quotidiano tedesco Die Zeit i creditori internazionali della Grecia, con l’eccezione del Fondo Monetario Internazionale, intendono offrire l’estensione dell’attuale programma di aiuti alla Grecia fino a fine anno. Ma ci vorrebbe un atteggiamento diverso da parte dei negoziatori ellenici, sordi finora a qualsiasi richiesta europea, sotto la spinta della piazza di Atene, che chiede di “non mollare”.

Facile prevedere un’apertura tragica per la Borsa di Atene, ieri nel finale poco sopra la parità dopo essere un ribasso in mattinata del 4%, sui minimi degli ultimi tre anni. Il rendimento del bond ellenico a 2 anni è sceso al 28% dal 30% di ieri, quello a 10 anni oscilla intorno al 12,5%.

VOLA TELECOM. BOLLORE’ FAVOREVOLE ALLA VENDITA DI TIM BRASIL 

A Piazza Affari è esplosa ieri la febbre per Telecom Italia (+4,5%), al primo posto tra le blue chip di Piazza Affari. Bloomberg riporta che Vivendi, futuro primo azionista della compagnia telefonica, sarebbe favorevole alla vendita del ramo brasiliano Tim Participacoes. La stessa Vivendi punta ad aumentare la propria quota in Telecom Italia fino al 15% già il mese prossimo, una volta che si saranno liberate le quote delle azioni in capo a Telco, che detiene il 22,4% del capitale. Sarà dunque effettivo il trasferimento dell’8,3% del capitale ordinario di Telecom Italia da Telefonica a Vivendi, che diventerà il primo socio del gruppo. 

Intanto, in vista del debutto in Borsa lunedì prossimo è stato comunicato in via ufficiale il prezzo delle azioni dell’Ipo di Inwit, la controllata delle torri di trasmissione: 3,65 euro, corrispondenti ad una valutazione della società di 2,19 miliardi di euro. A seguito del collocamento del 40% del capitale entreranno nelle casse del gruppo 875 milioni di euro. Raymond James ha avviato la copertura sul titolo Telecom con raccomandazione Outperform e target price a 1,32 euro.

CROLLA SAIPEM: IN STALLO L’INGRESSO DI CDP NEL CAPITALE

Pesante ribasso di Saipem (-5%) colpita dalle indiscrezioni di uno slittamento dell’ingresso fra gli azionisti di Cdp e del conseguente aumento di capitale, di cui comunque ci sarà bisogna a giudicare dalle voci sull’aumento del debito.

La società, su richiesta Consob, ha commentato che “qualsiasi anticipazione di presunti dati ad un giorno puntuale non è significativa”. I dati di chiusura semestrale verranno comunicati il 28 luglio. Inoltre è stato ribadito che “nessuna operazione di aumento di capitale e/o di rifinanziamento è stata portata all’attenzione del Cda”.

La controllante Eni è salita dello 0,6%. Tenaris -0,5%. In grande fibrillazione i titoli elettrici e le utilities. A Milano Enel è salita del 2%, accompagnata da A2A (+1,7%), Snam (+0,4%) e Atlantia (+2%).

BANCHE POSIVIVE. OGGI IN TRINCEA

Ieri è stata una giornata positiva per le banche, oggi in trincea di fronte alle tensioni sulla Grecia ed il prevedibile impatto sui titoli di Stato. Intesa è salita dell’1,7%, Unicredit +1%, Banca Pop. Milano +1,7%. Brillante Ubi (+1,28%). Bper +0,07%. Nomura ha avviato la copertura sul titolo con rating buy e prezzo obiettivo a 8 euro.

In negativo Monte Paschi (-2,19%), colpita da prese di beneficio dopo due giorni di forte rialzo. Bene anche le assicurazioni: Generali +0,8%, UnipolSai +1,1%.

FCA INSISTE SULLA PISTA GM. AL VIA L’OPERAZIONE ALFA

Quasi invariata Fiat Chrysler (+0,1%) in attesa del varo della nuova Alfa e delle grandi manovre sul fronte dei merger. La pista Gm non è stata abbandonata. Anzi, Reuter riferisce che l’azienda Usa si è affidata a Goldman Sachs per esaminare le eventuali proposte di Sergio Marchionne che ha, dal canto suo, reclutate Ubs. Intanto Morgan Stanley, vicina ad entrambe le società, ha deciso di interrompere la copertura sul titolo Gm.

Max Warbuton di Bernstein (rating underperform, prezzo obiettivo a 6,25 euro) resta scettico sulle possibilità di raggiungere i volumi di vendita annunciati per Alfa Romeo. Nel resto del comparto positiva Finmeccanica (+1%), mentre StM perde l’1,1%. 

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