La Commissione europea vuole vederci chiaro sul ruolo che il governo italiano sta giocando nel risiko bancario e accende un faro sul Golden Power e sui paletti imposti dall’Esecutivo nell’ambito dell’ops Unicredit-Banco Bpm. Nel dettaglio, Bruxelles starebbe utilizzando due diversi meccanismi per ottenere risposte sull’esercizio dei poteri speciali: da un lato la procedura EU Pilot, un meccanismo informale di scambio che precede l’avvio di una procedura di infrazione in caso di potenziale inosservanza del diritto Ue da parte di uno Stato membro, dall’altro l’istruttoria della DgComp.
Eu Pilot e i 4 quesiti posti da Bruxelles
Già lo scorso aprile Bruxelles aveva chiesto al governo italiano chiarimenti sul possibile uso del golden power sull’offerta di Unicredit su Banco Bpm. “Possiamo confermare che la Commissione ha richiesto alle autorità italiane maggiori informazioni sulla possibile applicazione della cosiddetta legislazione sul golden power. Ciò riguarda le acquisizioni bancarie che potrebbero aver luogo in Italia”, aveva spiegato il portavoce dell’esecutivo europeo, Olof Gill.
Secondo Mf, la Commissione avrebbe posto all’Italia quattro diversi quesiti riguardanti il processo di valutazione; il modo in cui vengono rispettate le competenze della Bce in materia di assunzioni qualificate e in cui il governo italiano garantisca che le valutazioni effettuate siano limitate alla sicurezza nazionale e, in ultimo, la tempistica del processo decisionale.
Il governo ha risposto alle domande alla fine della scorsa settimana.
L’intervento della DgComp
Nel frattempo si è mossa anche la DgComp, la direzione generale per la Concorrenza diretta da Teresa Ribera. La risposta dell’antitrust europeo sull’ops Unicredit-Banco Bpm dovrebbe arrivare entro il 19 giugno. Mf riferisce che la Direzione avrebbe scritto una lettera alle autorità italiane per ottenere chiarimenti sull’operazione e, in particolare, sulle prescrizioni del golden power. La replica, in questo caso, è attesa entro il 10 giugno.